Ma stare da solo, non mi fa più male

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Le settimana passò e Sangiovanni e Giulia si erano di nuovo allontanati. Lui la guardava sempre, lei a volte sbirciava nella sua stanza ma senza farsi avanti. Poi arrivò quella sera.
Era un sabato sera, erano tutti molto stanchi. Ma avevano comunque deciso di stare tutti insieme. Nessuno poteva ritirarsi da quella serata. Si misero al tavolo in cerchio e dopo vari discorsi, Luca forse con l'intenzione di far un passo avanti verso Martina propose:
<< Obbligo o verità?>> quasi felice della sua uscita. Si misero tutti a ridere, pensando fosse un gioco infantile.
Anche se Martina, Deddy e Rosa non ridevano. Loro forse erano tentati dall'idea. Infondo avevano delle infatuazioni e la fortuna poteva giocare a loro favore. Rosa e Martina mandarono uno sguardo a Giulia, supplicandola ad appoggiare quel gioco così infantile.
<< Forse può servire a conoscerci meglio>> azzardò Giulia per aiutare le amiche. Poi tutti pian piano decisero di partecipare a quel gioco.
Con grande soddisfazione, Deddy e Rosa finirono per allontanarsi dopo che li avevamo obbligati ad un bacio e Luca e Martina erano nella stanza di lui, con l'obbligo di restarci fino al mattino seguente.

<< Direi che possiamo interrompere il gioco>> disse Giulia con un sospiro di sollievo.
Ma nessuno aveva intenzione di andare a letto e quindi decisero di continuare quel gioco per puro passatempo.
<< Giulia dai, con Sebastian è una cosa seria?>> chiese Sam come verità.
Scoppiarono tutti in una grossa risata, soprattutto la ballerina in questione.
<<Certo certo>> disse in un primo momento seria, Sangio provò si nuovo quella sensazione di fastidio. Ma cercò di nasconderla.
<< ragazzi stavo scherzando! È semplicemente un bel ragazzo, ma non lo conosco neanche>> disse poi Giulia ridendo e l'accompagnarono tutti. Tranne Sangiovanni che provò sollievo a sentire quelle parole. Forse non voleva che quella sua amica, se così poteva chiamarla, venisse ferita.
Un paio di giri dopo, per colpa di Enula fu Sangiovanni a dover fare un obbligo
<< Scegli o Serena o Giulia e con una delle due dovrai andare nello stanzio stretto delle scope per 7 minuti>> esclamò Enula ridendo.
Giulia diventò rossa, Sangio la guardò e la indicò facendo un cenno con la testa.
<< Scelgo Giulia>> disse quasi imbarazzato.
Lei diventò ancora più rossa, poi lui si alzò andò verso di lei e le porse la mano per farla alzare.
Si recarono nello stanzino delle scope. Era più stretto di quanto ricordassero.
<<Allora...>> iniziò lui
<<Non siamo costretti a parlare>> lo interruppe lei freddamente, il comportamento di Giovanni negli ultimi giorni l'aveva resa nervosa. Non aveva mezze misure, o la rassicurava abbracciandola o poi non le rivolgeva mezza parola. Questo a lei non andava giù.
<< Vogliamo guardarci tutto il tempo?>> chiese lui ancora una volta stuzzicandola
<< Perché no>> disse lei sempre con quel tono freddo
<<Che noia, se sapevo non ti sceglievo>> alzò gli occhi al cielo
<< Infatti, perché mi hai scelto?>> pian piano che quella conversazione andava avanti Giulia era sempre più nervosa
<<Siamo amici, no?>> chiese lui
<<Siamo veramente amici? Non ci scambiamo una parola>>
<<Siamo amici silenziosi>> scherzò lui
Lei abbozzò un sorriso.
<<Finalmente, eccolo il tuo sorriso>> disse lui ridendo
<<Noi non siamo amici>> lei ritornò seria.
Sembrava che lo stanzino si stesse stringendo
<<Cosa siamo allora?>> disse Giovanni facendo una mossa azzardata, si avvicinò molto a lei. Ma lei si scostò.
<<Coinquilini>> rispose lei più fredda che mai
<< Perché vuoi essere amica con tutti, tranne che con me? Non mi sopporti?>>
<<Il tuo comportamento è irritante. È difficile per me non trovarmi bene con una persona. Ma con te succede, siamo troppo diversi>> sapeva anche lei di aver detto una bugia, la verità è che la vicinanza con quel ragazzo le piaceva. Più di quanto immaginasse e più di quanto si potesse permettere.
<<Non riesci a starmi vicino perché non ti trovi bene o perché ti trovi troppo bene?>> anche lui aveva perso il controllo delle parole, non sapeva cosa stesse dicendo né perché lo stesse facendo.
<<Cosa vuoi da me? Ecco cosa intendo per comportamento insopportabile, sei fidanzato e lasci illudere cose che sono solo nella sua testa>> questa volta lei era veramente infuriata.
Lui le prese i polsi
<<C'è qualcosa, c'è stata qualcosa quando ci siamo avvicinati prima. Non l'ho sentito solo io>> le sussurrò lui
<<Ecco perché non possiamo essere amici, io ti sto dicendo una cosa e tu capisci altro>> lei si staccò
<<Io non sono fidanzato, cioè non seriamente...>> la sua bocca non di chiudeva, perché stava dicendo quelle cose?!
<<Non m'interessa! Non so cosa ti stia prendendo, ma dopo questa conversazione "mr sono qui per la musica" io non voglio sapere cosa ne fai della tua vita sentimentale. Perché non ne faccio parte e non ne voglio fare>> quasi gridò quelle parole. Si era riscaldata, forse anche troppo.
<<Ma...>> Giovanni era impietrito, ma non sapeva più cosa dire. Aveva ragione Giulia, aveva provato solo quella voglia stupida di provarci con lei. Forse era il rapporto con Margherita che non lo soddisfaceva più, ma sicuramente lui non provava nulla per Giulia.
<< Sono finiti i 7 minuti>> esclamò lei guardando l'ora al cellulare, << il tempo vola quando ci si diverte>> disse con sarcasmo prima di uscire dallo stanzino e lasciare Sangio ancora dentro immobile.

Qualche giorno dopo Sangiovanni chiamò Margherita. Era sempre più insicuro sui suoi sentimenti. Giulia era sempre sorridente e lo faceva stare bene anche se da quella volta nello stanzino non era più lo stesso. Non le si avvicinava più, si guardavano da lontano ma non si salutavano neanche, l'aveva infastidita troppo nello stanzino. E lei le aveva esplicitamente chiesto distanza. Inoltre quella distanza sarebbe servita anche a lui, qualsiasi cosa fosse quel sentimento, lui era lì solo per la musica.
<<Ehi Sangio>> rispose Margherita, quasi sorpresa di ricevere quella chiamata. Si sentivano sempre meno, a giorni non si mandavano neanche più la buonanotte o il buongiorno. Restavano in una relazione che relazione non era.
<<Marghe>> disse lui serio. Doveva parlarle subito, non c'era motivo di perdere tempo, se era vero che provava sentimenti forti verso Giulia anche se erano irrealizzabili, non poteva illudere Margherita.
<<Sangio, lo sento. Non ci chiamiamo spesso. Hai un tono serio, ti conosco. Sputa il rospo>> disse lei, forse stava aspettando quel giorno da tempo.
<< Penso tu sappia quello che ti devo dire Marghe, è difficile anche dirlo dopo tutto questo tempo>> disse lui dispiaciuto
<<Non è difficile, noi resteremo amici. Infondo è quello che siamo stati fin'ora. Sapevo sarebbe avvenuto prima o poi. Lo sospettavo da quando mi hai detto che dovevi fare il casting ad Amici, poi quando ti hanno dato il banco. Amici è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso>>
<<Io davvero scusa, non ho mai avuto intenzione di ferirti o illuderti>> di sentiva in colpa
<<Sangio lo so, se è per questo anche io. Lo sapevamo entrambi che era solo la nostra zona sicura questa relazione e non più una relazione di due ragazzi che si amano. Lo abbiamo accettato entrambi, ma è giusto che tu abbia scoperto che c'è qualcosa che vuoi vivere>> disse lei
<<Grazie per aver reso questa conversazione più leggera>>
<<Grazie per averla iniziata tu, io non ne avrei avuto mai il coraggio. Dimmi una cosa, hai incontrato qualcuno che fa battere il cuore seriamente?>> rise lei
<< No marghe, anche se fosse non penso te lo direi. Comunque capiremo entrambi in un modo o in un altro, cosa ci stavamo perdendo vivendo in questo modo>>
<<Potresti dirmelo, siamo sempre amici! Sangio, sai che in me troverai sempre un'amica. Grazie per aver staccato questo rapporto. È stato bello viverlo>>

Chiusero poco dopo. Lui si sentiva più leggero, ma con un magone in gola. Era uscito dalla zona comfort, perché lo aveva fatto? Veramente per Giulia?
E di lui e Marghe cosa sarebbe stato? Lui a lei ci teneva particolarmente erano prima di tutto amici. Poi avevano condiviso bei momenti. Lasciarsi non era stato atroce, forse perché in realtà mom stavano più insieme da un bel po' di tempo. Ora era da solo, ma non gli faceva male. Si voleva assaporare anche quella solitudine, anche solo per quel momento fuori dal balcone.

Giulia non riusciva a prendere sonno. Si alzò e notò il balcone della cucina aperto, si sporse fuori e lo vide. Appoggiato alla ringhiera.
Voleva sparire, in modo che lui non la vedesse. Ma era troppo tardi.
<<Come va?>> chiese lui appena la vide
<< Bene>> rispose lei così piano che a malapena lui riuscì a sentirla
<<Allora mi parli>> esclamò lui sorridendo
<<Me ne sono già pentita>> lei sbuffò e fece per rientrare. Ma lui la fermò
<<Nono stavo scherzando, scusa>>
<<Tu come stai?>> proseguì lei
<<Per uno che si è appena lasciato, bene>> rispose lui sorridendo. Lei rimase pietrificata, quella situazione era scomoda.
<<Mi dispiace...>> era l'unica cosa che gli venne da dire
<<Non farlo, non dispiacerti. Era una storia finita da tempo ormai>>
Lei si chiese, se per "finita da tempo" rientrasse anche il giorno in cui si erano incontrati fuori il locale. Poi le venne in mente che lui non si ricordava di lei, e si sentì stupida.
<<Ora forse è meglio che vada a dormire>> cercò di dileguarsi lei
<<L'altra volta sono stato un coglione. Forse lo stress o altro. La mia bocca parlava da sola. Mi scuso per tutto quello che ho detto. Ma non tagliamo completamente i ponti io...>>
Lei lo guardò interdetta aspettando finisse la frase.
<<Io veramente vorrei avere un'amica come te>> ammise chinando il capo
<<Anche a me dispiace, non parlarci e calcolarci più. E anche io vorrei essere tua amica. Ma senza quelle cavolate che sparavi nello stanzino>>
<<Prometto che non mi capiterà più di dire cose a raffica senza pensarci. Lo posso giurare>>  disse lui mettendosi la mano sul cuore
<<Va bene>> disse ridendo Giulia
<<Quindi amici?>> lui glielo chiese sorridendo

Ho una proposta sexy da farti- SangiuliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora