4) 𝘪 𝘨𝘦𝘵 𝘵𝘩𝘰𝘴𝘦 𝘨𝘰𝘰𝘴𝘦𝘣𝘶𝘮𝘱𝘴 𝘦𝘷𝘦𝘳𝘺 𝘵𝘪𝘮𝘦.

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Liam dopo quella sera chiuse il discorso per sempre, non mi disse più nulla.
Io invece, ero determinato a sapere chi fosse quel ragazzo, se i miei amici non avessero ceduto, forse sarei stato costretto a conoscerlo.
Cercai su internet il suo nome e cognome, ma non trovai un bel nulla se non un articolo particolare dove per poterlo leggere dovevo inserire dei specifici dati privati che 1) non avevo e visto che erano particolari non potevo nemmeno averli, 2) non mi fidavo di quel sito.

Infine lo cercai su Instagram, aveva appena postato una storia e per sbaglio -poi mi maledissi- ci cliccai sopra, era una foto che rappresentava il sedere di una ragazza e la mano di Louis posizionata sul gluteo destro con la musica e la scritta "my life be like..."
'probabilmente è una foto fatta alla festa; non è affatto il tipo da fidanzarsi, non voglio nemmeno pensarlo.'
Ero il tipo di persona che analizzava tutto e tutti e odiavo quando una persona che avevo analizzato si rivelava essere quello che non era. Il mio istinto non sbaglia mai. E l'intuito era non solo sicuro, ma certo che Louis non fosse fidanzato.

Il giorno dopo ricontrollai il suo profilo e notai che mise l'account privato.
Cazzo.

***

"Che ora è?" chiese Zayn mentre Liam era impegnato a sbrigliare gli auricolari.

"L'ora di comprarti un orologio." Rispose Liam sbeffeggiandolo e notai che il suo labbro si curvò un po' verso l'alto.

"Ah ah ah molto spiritoso davvero" rispose Zayn girando il viso per tentare di nascondere un sorriso, lo guardai di sottecchi, iniziai a pensare che gli piacesse Liam.

"È il sesto corso, ne manca solo un altro e siamo liberi, sono le 15:16" risposi io.

Zayn, io e Liam avevamo il corso di chimica e fisica insieme.

Ero letteralmente una frana in entrambe. L'unico bravo era Liam. Quasi lo invidiavo, come diamine faceva a calcolare la massa o la velocità di qualcosa con diecimila numeri e formule diverse quando a malapena ero capace di non cadere dal letto appena mi svegliavo la mattina? Purtroppo c'è chi nasce già pronto per queste cose, io ovviamente no.

"Zayn smettila di cazzeggiare come un idiota e vedi di applicarti perché non finirà come l'altra volta!" Non stava rimproverando me perché mi impegnavo nel capirci qualcosa, almeno mi sforzavo e con "l'altra volta" intendeva che Liam fu costretto a fare il progetto quasi del tutto da solo visto che Zayn era negato e io per quanto ci provassi, rimaneva tutto inutile.

"La smetti di insultarmi ogni due secondi? Potresti anche essere più gentile qualche volta!"
"Ma io non ti ho insultato, ti ho descritto."
Eccoli che ricominciano.
"OH- Questa me la paghi!" borbottò Zayn puntando un dito contro Liam.
"Sì, con il bancomat?"
"Giuro che non appena Harry se ne va io e te facciamo i conti."
"Perché, sai pure contare ora?"

"RAGAZZI! Davvero, per quanto sia divertente ascoltare i vostri battibecchi, vorrei riuscire a fare qualcosa per il progetto, il professore non concede l'aula vuota di pomeriggio a qualsiasi studente." Dissi quasi sfinito, erano circa due settimane che non facevano altro se non stuzzicarsi e istigarsi in continuazione, a volte erano divertenti ma altre mi veniva voglia di tapparmi le orecchie, sembravano due bambini.

Seguirono altre due ore di litigate tra Zayn e Liam e a un certo punto sentii il bisogno di allontanarmi o sarei scoppiato.

"Dove vai?" mi chiese Liam vedendo che ero vicino alla porta.
"In bagno. Ho bisogno di una pausa, voi continuate pure"
"Lo vedi?! Anche lui pensa che tu sia insopportabile" disse Zayn.
"Che cosa? Chi? Ma ha detto solamente "continuate pure" non ha mica detto che sono insopportabile"
"Invece lo sei perché non fai altro che-" chiusi la porta prima di sentire il finale di quella frase e pensai più sicuro che mai che fossero due bambini.

Il corridoio era vuoto, in fondo chi doveva esserci alle sei del pomeriggio, in un'università? Solamente alcune aule dedicate alla presentazione dei libri erano piene.

Entrai in bagno e mentre stavo per -insomma sì, avete capito- sentii dei gemiti provenire dal bagno accanto. Chiusi la zip dei pantaloni all'istante e andai un attimo nel panico.

"Ciò che dicono su di te è vero...ce l'hai lungo..."
"Ti soddisferebbe? Prima però devi succhiarmelo" quella voce. Era Louis.
Nel frattempo nella mia mente: "FERMATE IL GIOCO IO ORA SONO BLOCCATO IN BAGNO E NON POSSO USCIRE PERCHÉ QUESTA PORTA FA UN RUMORE ESAGERATO QUANDO SI APRE E FINIREI PER SIMULARE IL RUMORE DELLA CADUTA DELL'EMPIRE STATE BUILDING." Ero davvero troppo nel panico.

Cazzo. Tra l'altro i lati dei bagni erano anche aperti, nel senso che se avessi voluto vederli sarebbe bastato alzarmi sulle punte dei piedi o piegarmi a terra sulle ginocchia e guardarli dal basso.

Sentii dei rumori gutturali e subito realizzai, la ragazza gli stava facendo un pompin*.

"Lo succhi malissimo. Guarda qua me l'hai fatto ammosciare."
Non volevo nemmeno pensare di commentare.
"Ma...-"
"Stai zitta e girati. Hai mai fatto sesso anale?"
'Dio, se mi senti, fa che quest'incubo finisca in fretta, giuro che diventerò credente! lo prometto!' 
"Sì ma poche volte, poi mi fa male, preferisco-"
"Forse non ci siamo capiti, non me frega un cazzo se ti fa male o se preferisci altro, hai due buchi e oggi ne riempirò uno se non entrambi, ti conviene fare la brava e abituartici."
Rabbrividii, come si poteva essere così cattivi?

Sentii dei singhiozzi e il rumore di una porta sbattere.

"Sei uno stronzo!!"
"Non è una novità."
Tirai un sospiro di sollievo.

I passi di Louis riecheggiavano ancora per il bagno e quando mi resi conto che i miei piedi erano in bella vista, con un mezzo salto e il rischio di scivolare al momento, salii sul bagno chinando la testa per non farmi scoprire e aspettai che Louis uscisse una volta per tutte.

Potrebbe far ridere, ma volevo seriamente piangere.
Se mi avesse notato sarei andato insieme a lui a comprare una pala per sotterrarmi.

"È inutile che ti nascondi, ti trovo sempre" disse Louis sbucando in alto al lato sinistro della porta.
"PORCA PUTTANA! MA VAFFANCULO MI HAI FATTO PRENDERE UN INFARTO"
Ecco fatto, perfetto. Chef's kiss proprio.

Uscii dal bagno imprecando tra me stesso e borbottando parole poco consone, tutto quel casino per non farmi scovare e poi ha avuto pure la faccia tosta di spaventarmi.

"Sei proprio stupido, davvero credevi che non ti avrei notato? Styles lascia che ti dica una cosa: io noto tutto, e come ho già detto, puoi nasconderti quanto vuoi, ti troverò sempre." Se ne stava lì, appoggiato alla porta e mi guardava con gli occhi quasi sgranati dall'eccitazione e un sorriso malizioso sulle labbra. A tratti era inquietante. Non mi soffermai sul significato delle sue parole, non mi interessava granché in quel momento, ci avrei pensato dopo.

Gli chiesi una cosa che avrei dovuto chiedergli fin dal primo giorno in cui mi ha rivolto la parola. 

"Come conosci il mio cognome?" sbuffò.
"Conosco tutto di te Harry, t-u-t-t-o." Deglutii quando scandì la parola "tutto." Equivaleva a conoscere pure il mio passato?
No. Impossibile, quella storia era stata insabbiata.

"So anche che..." disse iniziando ad avvicinarsi, indietreggiai fino a sbattere contro il lavandino, solo ora che era a dieci centimetri dal mio volto riuscii a mettere a fuoco alcuni dettagli sul suo viso, e anche la sua altezza sembrava essersi triplicata.

"Ti piace questo..." continuò con voce roca accarezzandomi il cavallo dei pantaloni. Tremai e il respiro iniziò ad accelerare, perché non l'avevo fermato?

"E pure questo." Mi diede uno schiaffo sulla natica sinistra facendomi sobbalzare. Sgranai gli occhi incapace di muovermi, chissà se stavo respirando.

"Beh ci vediamo in giro allora, Styles" e sembrò volatilizzarsi.

Ero ancora incredulo, la mia mente stava inutilmente tentando di elaborare tutto.

𝐈𝐥 𝐬𝐚𝐩𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚 |𝐥𝐚𝐫𝐫𝐲|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora