"Spostati cazzo! Devo pisciare." Sbottò togliendosi la biondina che era seduta su di lui poco prima di ritrovarsi a terra con un'espressione sconvolta.
Doveva essere per forza successo qualcosa perché non si sarebbe mai comportato in modo così sfacciato e irresponsabile.
Lo seguii in bagno e fece per chiudere la porta, ma lo precedetti mettendo il piede in avanti per bloccarla."Non posso manco più pisciare in pace?" le sue parole apparivano più lucide e chiare.
"Che ti è successo?" chiesi io, cercando di apparire delicato e gentile.
"Non sono cazzi tuoi" ecco, appunto.
"Però quello che hai in mezzo alle gambe sì, non è vero?" dissi sorridendo.
"Sto davvero parlando con Harry Styles?" chiese scherzoso. Non era ancora abituato all'ironia che avevo imparato da lui.
"Per tua fortuna sì. Come sei arrivato? Non ho visto la tua macchina-"
Louis aprì appositamente il rubinetto lasciando che il rumore dell'acqua calpestasse le mie parole e mi guardò attraverso lo specchio davanti a lui, sorrise."Forse Joe mi ha accompagnato? Non ricordo" mi sembrò non più ubriaco, ma stanco.
E non semplicemente affaticato o esausto, stanco di portare qualcosa dentro che magari lo stava opprimendo pian piano.Dopo essere saliti finalmente in macchina, lo guardai con la coda dell'occhio e lo sorpresi a fissare un punto a caso fuori dal finestrino; poi si girò e disse:
"Ho voglia di gelato"
"Cosa?" chiesi sbigottito.
"Ho. Voglia. Di. Gelato." Ripetè lui con una tranquillità tale da chiedermi cosa avessero messo nelle bevande che si era scolato.
"Ma sono quasi le due"
"E?"Sospirai guardando il telefono. A Coney Island alcune gelaterie restavano aperte fino alle tre del mattino e aprivano verso l'una del pomeriggio, probabilmente però nell'Upper East Side non funzionava così.
'Tentar non nuoce, Harry.'Dopo una serie di ricerche alquanto accurate dall'alto di safari del mio vecchio iphone che funzionava solo grazie a Dio, riuscii a scovare una gelateria che avrebbe chiuso di lì a poco, e senza perdere tempo misi in moto la macchina accelerando un po' più del dovuto.
"Cristo Harry, vai più piano o mi prenderò un colpo" disse Louis sbeffeggiandomi, solitamente guidavo sempre nel limite di velocità consentito, quindi in poche parole guidavo pianissimo.
Stavo per rispondergli quando accese la radio e la canzone in coda era "Should i stay or should i go?"Inutile dire, che iniziò a rovinarla cantandola a squarciagola, fregandosene beatamente che fossero quasi le due e mezza del mattino.
Era anche questo ciò che invidiavo di lui, il saper essere spontaneo.
A me riusciva difficile, le paranoie le avevo anche quando parlavo con qualcuno dal vivo e pensavo "chissà com'è la mia faccia" "forse crede che non lo stia ascoltando" "mi sento a disagio a guardarlo in faccia", invece lui era così...così."Darling you got to let me know, should I stay or should I go?" chiese lui cantando, e quando si girò nella mia direzione, guardandomi con quegli occhi lucidi e quel sorriso sfrontato, d'istinto un sorriso comparve sulle mie labbra facendole curvare verso l'alto e arrossii inaspettatamente.
"If you say that you are mine..." continuai io, perchè sì, sarebbe stato un delitto non conoscere quel pezzo di storia.
"I'll be here 'til the end of the time." Concluse lui.
Sarebbe stato davvero così? Se gli avessi detto che fosse mio, lui sarebbe rimasto fino alla fine dei tempi?
"E anche oltre." Disse lui spiazzandomi completamente.
Nell'esatto momento in cui realizzai che avevo pensato ad alta voce, mi accorsi della voce del navigatore che segnava l'arrivo della destinazione iniziale.
Mentre pensavo ai molteplici modi per sotterrarmi, Louis borbottò come un bambino e disse "Allora? Non scendi?"La gelateria stava per chiudere ma non appena entrammo una ragazza giovane dai capelli castani ci accolse gentilmente.
"Buonasera, o ehm...forse buongiorno? Cosa...desiderate?" chiese un po' imbarazzata, probabilmente era alle prime armi.Io presi gusti semplici come pistacchio e cioccolato, Louis invece oreo e mandorla (pensai che fosse davvero un'accoppiata strana), con tanto di panna e biscottino giusto per non farsi mancare niente.
Guardammo la gelateria chiudere mentre mangiavamo il gelato seduti su un muretto di fronte, in quel momento pensai a quanto fosse strano trovarsi alle tre del mattino in compagnia di Louis Tomlinson ubriaco e a mangiare un gelato come se fossero le quattro del pomeriggio.
"Che gusti hai scelto?" chiese lui e pensai nuovamente che avesse così tanta voglia di mangiare quel maledetto gelato da non essersi accorto per nulla della mia ordinazione.
"Pistacchio e cioccolato"
"Che schifo il pistacchio, come fa a piacerti?" lo guardai sconcertato.
"Scusami? Come fa a non piacerti?" chiesi io abbastanza indignato e lui rise.Era bello sentirlo ridere.
Il pistacchio e tutti i prodotti derivati erano letteralmente la vita.
"Non mi dice nulla di che, è un gusto noioso."
"Ah perché, qual è il tuo gusto preferito?"
"Le mandorle sono deliziose. Quindi sì, direi che il mio gusto di gelato preferito sia mandorla"
"E in generale? Quali sono i tuoi gusti preferiti?" anche se era una domanda un po' innocua, morivo dalla voglia di sapere qualcosa sulle sue preferenze, qualsiasi esse fossero.
"Mhm, amo gli spaghetti al sugo...poi, credo che la mia birra preferita sia la Fullers e...sì, amo decisamente le mandorle e tutti i prodotti che le contengono" disse annuendo a se stesso convincendosi mentre ricordavo mentalmente i suoi gusti. Poteva sembrare strano, ma era piacevole ascoltarlo mentre parlavamo di queste cose."Io invece amo i pistacchi in generale, credo che il mio piatto preferito siano i maccheroni al formaggio e non bevo birra, però la mia bevanda preferita è la sprite."
"Mh, banale e penoso." Esordì con una punta di acido fastidio."Louis, prima non ho insistito per rispetto, però davvero, cos'è successo? Non ti sei mai ridotto così e se vuoi parlarne ci sono" riprovai a chiederglielo in modo più cauto.
"Vedi Harry...la situazione è complicata. Cosa faresti se ti innamorassi di una ragazza che non puoi avere, e che ti rifiuti di volere?" la sua domanda mi lasciò un attimo confuso. Che stesse facendo allusioni/riferimenti alla sua situazione o meno, dovevo rispondere.
"Probabilmente credo che lotterei per lei, che razza di uomo sarei se mi arrendessi? E poi per quanto riguarda rifiutare o negare il fatto che la ami, è un po' da stolti e codardi. No?""Non la penso come te, ma accetto quest'opinione."
"Quindi è di questo che si tratta? Una ragazza che rifiuti di volere e che non puoi avere ti ha ridotto così? Mi cadi in basso Louis, tanto" dissi scherzando anche se, nei meandri di ciò che restava del mio fragile cuore, qualcosa continuò a rompersi. A sbriciolarsi come se l'unico pezzettino rimasto intero era legato all'idea di pensare che Louis un po' ci tenesse a me, invece.
Sarei davvero riuscito a comprenderlo meglio, se solo mi avesse aperto un po' di più la porta del suo cuore.
Però allòra ero ingenuo, e ora posso dire che sarebbe stato meglio se non l'avesse mai fatto.-Spazio Autrice-
Ciauuu, tutto bene? Questa è la seconda parte dello scorso capitolo come avevo già detto. Vi avverto: il prossimo capitolo sarà particolare quindi preparateviiii!
Considerato che ce l'ho già pronto, che faccio lo pubblico stesso oggi?
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𝐈𝐥 𝐬𝐚𝐩𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚 |𝐥𝐚𝐫𝐫𝐲|
Fanfiction"ᴛʜᴇ ᴛᴀꜱᴛᴇ ᴏꜰ ʏᴏᴜʀ ꜱᴏᴜʟ" \𝙡𝙖𝙧𝙧𝙮/ {𝙗𝙤𝙮𝙭𝙗𝙤𝙮} ~𝙨𝙢𝙪𝙩~/𝙛𝙡𝙪𝙛𝙛/[+18] 𝙃𝙖𝙧𝙧𝙮 𝙎𝙩𝙮𝙡𝙚𝙨, 𝙪𝙣 𝙧𝙖𝙜𝙖𝙯𝙯𝙤 𝙘𝙤𝙣 𝙪𝙣 𝙥𝙖𝙨𝙨𝙖𝙩𝙤 𝙨𝙘𝙤𝙣𝙫𝙤𝙡𝙜𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙚𝙧𝙘𝙖 𝙞𝙣 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙞 𝙞 𝙢𝙤𝙙𝙞 𝙙𝙞 𝙙𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙞𝙘�...