8) 𝘴𝘰 𝘺𝘰𝘶 𝘤𝘢𝘯 𝘴𝘶𝘤𝘬 𝘮𝘺 𝘥𝘪𝘤𝘬 𝘪𝘧 𝘺𝘰𝘶 𝘥𝘰𝘯'𝘵 𝘭𝘪𝘬𝘦 𝘮𝘺 𝘴𝘩𝘪𝘵.

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Per quanto riguarda Louis, in aula non faceva altro che guardarmi e gesticolare in continuazione, metteva l'indice destro nel buco formato dalla mano sinistra chiusa e andava avanti così fino alla fine della lezione, ovviamente con altri tipi di gesti.
Ecco perché, quando Zayn disse che aveva ventiquattro anni stentavo a crederci.
O dimostrava la maturità di un cane o faceva finta. Anzi no, i cani erano più intelligenti.
La mia risposta era ovviamente la seconda, non poteva essere così stupido e io non potevo essere così chiuso di mente da non capire che mi stesse prendendo in giro.

Ovviamente, aveva infranto il mio avvertimento e talvolta mi ronzava attorno facendo commenti irritanti.
Gli piaceva provocarmi.

***

Di quel giorno ricordo solo che ero in biblioteca, la settimana prossima avrei dovuto consegnare un saggio di filosofia e non avevo ancora iniziato.

La biblioteca dell'università era sorprendentemente grande e impiegai quasi 20 minuti a trovare la categoria "Storia Vittoriana", sembrava che fossi in un labirinto.

Non c'era quasi nessuno se non la bibliotecaria anziana e gli uomini di servizio addetti alla pulizia, in fondo erano quasi le nove di sera e per entrare dopo le otto bisognava ottenere un permesso che il professore di filosofia mi diede. Gli avevo dato una buona impressione dimostrando passione per la sua materia e la cosa mi rendeva soddisfatto.

Dopo una quindicina di minuti ebbi una strana sensazione, come se mi sentissi osservato.
Non mi agitai, anzi ero curioso di sapere chi mi stesse seguendo anche se le ipotesi non erano molte. Se era lui non mi impegnai nemmeno un po' a pensare a come era riuscito ad entrare considerato che il professore di filosofia se avesse potuto, se ne sarebbe sbarazzato subito talmente che non lo sopportava. 
Come volevasi dimostrare, Louis sbucò dalla categoria dove c'erano tutti i libri di Emily Brontë e mi ritrovai il suo petto quasi in faccia.

"Se volevi spaventarmi ci sei riuscito, complimenti" dissi ironicamente. Mi ignorò e mi guardò accennando un sorriso.

"Non ho voglia di discutere, perché mi stai seguendo?" ormai era palese che mi seguisse.

"Lo sai che per essere un ragazzino fai troppe domande? Dovrei insegnarti le buone maniere qualche volta" non riuscì a nascondere i suoi intenti maliziosi ma non rimasi sorpreso.
A un tratto parlare con lui mi sembrava divertente.

"La domanda rimane la stessa, perché mi stai seguendo? Sei forse innamorato di me?" chiesi provocandolo.

"Risparmiatemela, casomai è il contrario. Fammi indovinare, sono sempre nei tuoi pensieri giusto?" 'sì ma solo perché non riesco a capire chi cazzo sei'

"No. E smettila di essere egocentrico. Potresti spostarti? Devo prendere un libro." Mezz'ora per trovare quel maledetto libro in alto allo scaffale e poi arrivava lui che mi sbarrava la strada, ma non scherziamo proprio.

Lanciò un'occhiata rapida ai fogli che avevo in mano dove scrissi tutti i libri che dovevo prendere e quando alzò lo sguardo allo scaffale interessato non feci in tempo a capire le sue intenzioni che si alzò sulle punte e prese il libro che mi serviva con la mano destra.
'ma quanti anni ha? cinque?'
Era ovvio che non l'avesse fatto per farmi un piacere, ma non potevo perdere tempo.

"Louis dammelo"

"Qui? In biblioteca? Non ti facevo così pervertito, un po' di contegno dai" sghignazzò e rimasi confuso ma poi realizzai.

"Lo sai cosa intendo, sei tu il pervertito che pensa male, dammi quel libro."

"Prova a prenderlo" e lo tenne in alto con la mano sinistra.

"Hai una maturità tale da fare invidia alle formiche. Louis davvero, non ho tempo da perdere, dammi il libro!"

"Chiedimelo per favore" 'torturami prima.'
"Non ci penso nemmeno."

"E allora niente libro" abbassò la mano e si girò voltandosi, come se stesse per andarsene ma lo fermai. Mi bloccò il polso perché capì che stavo cercando di prenderglielo e mi ritrovai con il petto verso uno scaffale e lui dietro di me che teneva i miei polsi bloccati.

"Se vuoi giocare con me, allora devi farlo bene." Mi disse all'orecchio e ogni singola particella del mio corpo vibrò quando mi fece sentire la sua piccola eccitazione tra i miei glutei.

Il respiro iniziò ad essere sempre più corto, specialmente quando Louis mi sfiorò il petto passando la mano sotto la mia maglia, il mio corpo rispondeva a ogni singolo movimento, anche quello più impercettibile.
Non riuscivo a muovermi e a dirgli di fermarsi perché era una sensazione strana, la tensione sembrava materializzarsi attorno a noi ogni secondo che passava e non mi accorsi nemmeno che la sua mano scivolò nei miei jeans, sentii i miei boxer spostarsi e la sua mano venire a contatto con il mio membro.
Rabbrividii e per poco non gemetti ma mi tappò la bocca impedendomi quasi di respirare.

"Shh...non vorrai farti scoprire Harry, no?"
Girai gli occhi a destra e a sinistra perché la mano di Louis era così delicata nei movimenti che venni poco dopo. Avevo gli occhi sgranati e il cuore che mi batteva velocemente, era successo tutto troppo in fretta.

"Oh no, guarda qui" mi fece girare e vidi che il mio seme gli ricopriva buona parte del palmo della mano.

"Leccalo."
"C-cosa?"

"Mi hai sporcato, sta a te pulire."
In momenti del genere era un altro Louis. Una specie di capo alla quale non si poteva disubbidire, quasi mi faceva paura.

"Ma s-sei stato tu che-" tentai di dire cercando di riprendere a respirare regolarmente ma venni interrotto.

"Non sono stato chiaro allora. O lo lecchi via tutto o leccherai qualcos'altro." Disse abbassando velocemente lo sguardo, capii subito.
Era davvero impossibile scappare da lui.

Avvicinò la sua mano alla mia guancia destra come se volesse accarezzarmi e insicuro iniziai a leccare via il seme, il mio sapore era neutro. Dopo che finii mi guardò per un instante e mi strinse fortemente le guance fino a farmi male.

"Questo è solo un piccolo assaggio di quello che ti farò. Hai capito?" Mi lasciò le guance che erano sicuramente rosse a causa delle sue mani e si allontanò. Senza indugiare ulteriormente tornò ad essere il Louis di sempre e disse "Ci vediamo in aula allora."

Ecco un'altra cosa che notai di lui.
Louis si trasformava in un'altra persona quando si trattava di cose sconce, e non per modo di dire, ma era davvero così, il suo sguardo era cupo e determinato, nettamente diverso rispetto allo sguardo divertito e curioso che aveva quando mi guardava.

A quello che era successo ci avrei pensato dopo, ogni volta che avevamo una conversazione ero sempre attento ad analizzarlo, e anche quella volta fu così. 

𝐈𝐥 𝐬𝐚𝐩𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚 |𝐥𝐚𝐫𝐫𝐲|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora