32) 𝘦' 𝘰𝘳𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘪 𝘴𝘦𝘳𝘪, 𝘥𝘢𝘪.

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Harry's pov.

Doveva finire.
Qualsiasi cosa fosse iniziata, doveva finire.
Non andava bene.
Per niente.
Da quando lo scoprii, ogni giorno iniziai ad odiarlo sempre un po' di più.
Avrei voluto urlargli in faccia quanto mi facesse schifo, chiedergli perché stesso lui non si odiava per quello che mi stava facendo.
Ma tacqui, ogni volta che avrei potuto porre fine a tutto.
Non ero stupido, ma avrei preferito morire piuttosto che ammettere di provare ancora qualcosa per lui dopo quello che mi stava facendo.

***

"Dio santo ma vai in letargo o cosa? Sono quasi le 14:00 e tra poco inizia la seconda presentazione. Prendi l'aspirina con il bicchiere d'acqua. Ricordati di farti una doccia perché puzzi d'alcol in una maniera assurda. E sbrigati!"

Tutto ciò che capii era: "Santo letargo cosa? Sono una seconda. Bicchiere di aspirante con zoo."
Fine.
Ecco, questo sono io quando mi sveglio dopo una sbronza e mi rivolgono la parola.

Socchiusi gli occhi infastidito dalla troppa luce e li sfregai, mugugnai qualcosa tentando di prendere l'aspirina con l'acqua sul comodino a destra e faticai ad elaborare un pensiero sensato per circa 20 secondi.

"Quindi sei vivo" esultò Louis sorridendo.

"Purtroppo sì." Troncai io bevendo l'acqua e dirigendomi subito in bagno, non volevo vederlo quel giorno, non ero sicuro di poter continuare a lungo.

"Beh...se tu morissi, cosa farei?" chiese lui come un cane scodinzolandomi intorno felice.
Ma che aveva?

"Probabilmente mi scriveresti una lettera imbarazzante e la leggeresti al mio funerale. Tipico tuo" tagliai corto chiudendo la porta del bagno a chiave.
"Hai ragione" sentii dire da lui che non insistette per entrare.

Acqua bollente.
Certe volte sottovalutavo le sue proprietà rigenerative.
Rimasi seduto nella doccia, con le mani che tremavano cercando di stringere le ginocchia.
Era in quei momenti che odiavo me stesso.
Continuavo a chiedermi, 'come sarebbe stata la mia vita se non fosse accaduto quello che è accaduto?' 'sarei stato felice?' 'mi sarei innamorato di Louis lo stesso?'
Pensai però, che lui sapeva letteralmente tutto di me.
Tutto.
E io cosa? Che gli piacevano le mandorle? 'wow, ottima arma!'
Non ero un tipo vendicativo, non riuscivo ad esserlo.
Ma dovevo conoscere i suoi punti deboli.

***

"Quindi, per oggi è tutto. Se avete ulteriori domande, scrivetemi pure su questo numero." Concluse la ragazza biondina di ieri che proiettò nuovamente il suo numero al muro dietro di lei.

Louis sbuffò sonoramente e poi mi guardò sorridendo. Era strano.
Decisi di convincermi che effettivamente lui era strano di suo e mi alzai.

"Pranziamo insieme?" ogni particella del mio corpo sentì la sua profonda voce e per poco non arrossii.
"Non starmi così vicino. Va bene comunque, dove andiamo?"

"Di fronte c'è un ristorante a 5 stelle, altrimenti alla fine della strada dovrebbe esserci il Mc. Cosa preferisci?" lo sapeva benissimo.

"Devo davvero risponderti?" sorrisi e mi guardò le labbra un secondo di troppo.
Distolsi lo sguardo da lui e uscimmo dall'hotel.

Oxford aveva un aspetto particolare, a tratti sembrava la tipica Londra grigia, poi però il cielo si schiariva e tornava ad essere una normale città come le altre.

***

"Mh, Louis, hai piani dopo l'università?" chiesi approfittando del momento mentre mangiavo il panino che aveva pagato lui.

Vi giuro non riuscirei a spiegare a parole quanto odiassi che pagasse sempre lui, però mi aveva fatto promettere di pagare il dolce, almeno mi accontentavo.

𝐈𝐥 𝐬𝐚𝐩𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚 |𝐥𝐚𝐫𝐫𝐲|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora