Louis's pov.
Ero davvero stanco di dover sopportare tutto ciò che mi circondava.
Fino a quel momento non avevo fatto altro che pensare agli altri, a vendicarmi, a distruggere ed autodistruggere me stesso.Avevo sprecato la mia adolescenza in maniera penosa e ridicola, e solo quando guardai in lontananza il vialetto di casa di Harry me ne resi completamente conto.
Non avevo mai pensato a me, a come organizzare il mio futuro, a come vivere la mia vita in pace senza preoccuparmi di nessuno.
Ed è per questa motivazione che a settembre, quando conobbi Harry, presi una delle decisioni più importanti per salvarmi."Ne sei sicuro?" chiese Zack squadrandomi accigliato.
Sapeva benissimo che avevo ragione, mi aveva sempre capito.
"Devo. Devo farlo per me."
"Il testamento verrà impugnato dopo domani, avverto l'avvocato quindi?"
"Sì."
"Lo studio invece sarà pronto verso marzo, potrai prenotare un aereo quando vuoi."
"Va bene."
"Se posso chiedertelo, come hai fatto?"
"Prima che morisse, ho convinto mio padre a lasciare il controllo di tutto a Jake e ho chiesto solo due cose."
"Sei davvero certo di quello che stai facendo? Fossi in te non rischierei tanto."
"Non posso non farlo. Non voglio più trascurare la mia vita per quella degli altri."
"Come pensi che reagirà Jake? Dovrai spiegargli molte cose."
"Non servirà. Ti lascerò il mio telefono prima di andare e se vorrà contattarmi glielo dirai tu, tranne quello che ti ho chiesto di fare."Se tutto era andato secondo i miei piani, una volta uscito di prigione Jake avrebbe preso il mio posto. Sarebbe rimasto a comandare gli scarti di quello che Mike aveva lasciato, anche sotto costrizione.
A mio padre chiesi solo l'azienda a Sydney in Australia e una villa.
La fabbrica, stando alla promessa di Zack, sarebbe diventata uno studio di avvocati.
Il mio, studio di avvocati.Durante tutti quegli anni, mi ero concentrato in parte alle cose che avrei fatto più in là una volta finito quello che avevo iniziato.
Sarei partito per Sydney lasciandomi alle spalle tutto e tutti.
Avrei dimenticato la mia famiglia, Coney Island, mio padre, Jake, Harry.
Forse mi sarei innamorato di nuovo, avrei messo su famiglia e sarei stato davvero felice.
E così feci.
Dopo che uscii dalla finestra di Harry, sapevo già cos'avrei dovuto fare.
Le valigie nel mio appartamento erano pronte, dovevo solo aspettare il mattino dopo per la partenza.Il giorno seguente mi svegliai con un senso di nausea così forte che per poco non vomitai.
Non avevo quasi chiuso occhio.
Ogni volta che lo facevo, vedevo Harry.
La mia mente mi riportava a quando lo baciai alla festa, a quando ballammo spensierati, agli interventi che facevamo durante le lezioni di filosofia, ai sorrisi lievi che mi permetteva di guardare quando lo facevo ridere, a quel gelato alle mandorle, a quella pista di ghiaccio, allo stand del kiss or cake, agli incontri in biblioteca, alla prima volta che affondai in quel corpo gracile quanto perfetto, al calore dei nostri baci.Mi riportava poi al dolore che avrà provato, alla visione di lui che continuava a tagliarsi silenziosamente, alle lacrime che avrà tentato di reprimere, ai sospiri e singhiozzi strozzati che avrà provato a soffocare, al sapore macabro, acido e sbagliato della sua anima.
Ha lasciato che la assaporassi, che banchettassi con le sue sofferenze, con le sue agonie, con i suoi dubbi, ha lasciato che la toccassi come se fosse un privilegio farlo.
Ha lasciato che provassi il sapore della sua anima.
Ha lasciato che lo amassi, perché aveva imparato che amare significa anche soffrire e lasciare andare.
Amare significa accettare che a volte due persone sono destinate ad innamorarsi, ma non a stare insieme.
Arrivai all'aeroporto intento a lasciarlo andare, a permettere che fosse felice con qualcun altro che non fossi io.
Doveva capire che non aveva bisogno dell'amore per vivere, non aveva bisogno delle mie battute, dei miei sorrisi, del mio profumo, del mio sorriso, non aveva bisogno di nessuno.
Era convinto che se avesse amato, sarebbe riuscito ad essere felice.
E scoprire che non sarebbe stato così l'avrebbe distrutto sì, ma almeno l'avrebbe compreso.Alzai lo sguardo verso il tabellone che mostrava gli orari, il mio aereo sarebbe partito tra cinque minuti e la voce proveniente dalle casse suggerì di iniziare ad avvicinarci per i controlli e raggiungere la sala per l'imbarco.
Presi il borsone e la valigia, controllai di non aver dimenticato niente e mi avviai.
Prima di compiere il quinto passo però, sentii una voce chiamarmi.
Mi irrigidii ma lo ignorai, non poteva saperlo, non poteva essere là."Louis! Ti prego! Fermati!" mi girai di scatto, era lui.
"Cosa-"
"Ti ho chiamato ma non hai risposto, ho ricevuto un messaggio. Diceva che ti avrei trovato qui." Zack. Sì, gli avevo lasciato il telefono ma il suo unico compito era quello di rispondere a Jake in caso avesse voluto chiarimenti sul testamento, non a Harry per dirgli che stavo per partire.
"Non lo fare." Disse. Le persone ci stavano guardando ma lui se ne fregò altamente, vedeva solo me, solo i sentimenti che provava.
"Va' a casa Harry." tuonai brusco. La sua presenza non era prevista, stava solo complicando le cose.
"Perché? Perché vuoi lasciarmi?"
'Io non sto lasciando te, sto lasciando il vecchio me qui.'
"Harry..."
"Ti ho perdonato. Ti ho perdonato Louis. Davvero, non me ne frega più niente, e no. Non volevo vendicarmi di te. Non ci sono riuscito, per quanto mi hai fatto stare male non ce l'ho fatta. Sai però cos'ho fatto? Ho prenotato un viaggio per il tuo compleanno. Sapevo già che ti avrei perdonato, perché ti amo Louis.
Mi sono innamorato di te e non voglio lasciarti andare, non posso.
Era questo il mio piano, ho prenotato una crociera per l'Italia, ci fermeremo in Sicilia, ho cercato su internet e ho scoperto che le migliori mandorle del mondo le hanno loro!
Poi una volta finita l'università potremmo girare il mondo, visitare nuovi posti, salire sull'Empire State Building..."
Una lacrima scese silenziosamente bagnandomi le labbra.
Sembrava un bambino, così euforico e innocente, ingenuo.
Un ragazzo a cui avevano strappato l'adolescenza e io non facevo che ricordarglielo.
"Ti prego Louis, non andare" ed era una richiesta dolorosa la sua.
Un tentativo disperato per bisogno di voler stare insieme a me.
'Se resto continuerà a peggiorare, crederà di essere innamorato di me senza accorgersi che è solo la sua mente a farglielo credere. Se me ne vado e finirà in terapia, potrà ricominciare di nuovo, senza di me.'"Non mi dimenticherò mai di te Harry. Ti amo anch'io."
The end.
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𝐈𝐥 𝐬𝐚𝐩𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚 |𝐥𝐚𝐫𝐫𝐲|
Fanfic"ᴛʜᴇ ᴛᴀꜱᴛᴇ ᴏꜰ ʏᴏᴜʀ ꜱᴏᴜʟ" \𝙡𝙖𝙧𝙧𝙮/ {𝙗𝙤𝙮𝙭𝙗𝙤𝙮} ~𝙨𝙢𝙪𝙩~/𝙛𝙡𝙪𝙛𝙛/[+18] 𝙃𝙖𝙧𝙧𝙮 𝙎𝙩𝙮𝙡𝙚𝙨, 𝙪𝙣 𝙧𝙖𝙜𝙖𝙯𝙯𝙤 𝙘𝙤𝙣 𝙪𝙣 𝙥𝙖𝙨𝙨𝙖𝙩𝙤 𝙨𝙘𝙤𝙣𝙫𝙤𝙡𝙜𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙚𝙧𝙘𝙖 𝙞𝙣 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙞 𝙞 𝙢𝙤𝙙𝙞 𝙙𝙞 𝙙𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙞𝙘�...