"Ti evitavo. Perché sapevo che se ti avessi conosciuto mi avresti derubata. Ed infatti eccoci qui i nostri occhi vicini, ed il mio cuore nelle tue mani.
Ma mi sbagliavo, te l'ho regalato."
****Andammo al mercato, nella cittadella, per prendere i barattoli che servivano a Gaius, ma tutto il tragitto andata e ritorno lo passammo in silenzio.
Dopo di che, presi una decisione."Vieni con me Merlin." Gli chiesi.
Le prime due parole dopo circa un ora di silenzio. Lui mi seguì, ma comunque senza dire ancora nulla.Devo averlo terrorizzato?
Sospirai pesantemente continuando a camminare spedita.
Evitando di tanto in tanto qualche guardia, lo portai nel posto che più preferivo: Sulla cima della torre più alta del castello, dove di solito andavo quando volevo stare sola, e dove spesso mi lanciavo per volare.L'avevo sistemato un po', sembrava una mini terrazza, avevo messo tante piante e fiori, di ogni genere e colore che mi ricordavano il luogo da cui provengo, e delle file di lanterne di carta, che adoravo.
"Sorprendente..." Mormorò.
"Sono felice che ti piaccia, questo è un posto un po' speciale, non ci ho mai portato nessuno." Dissi pensierosa.
"È il tuo posto preferito?" Mi chiese. Domanda particolare. Osservai.
"Non proprio, diciamo che è il mio preferito qui a Camelot." Precisai.
"Un giorno potrò vedere il tuo preferito in assoluto?" Chiese allora.
Ci pensai un attimo prima di annuire. "Certo." Risposi.
Ottenendo un suo fantastico sorriso.Mi sedei su di una coperta che avevo messo lì e lui si mise accanto a me continuando a sorridermi, soddisfatto di quella che credo avesse tradotto come una promessa.
Ma in fondo non c'era nulla di male a fargli vedere il mio posto preferito, no?"Vorrei sapere la tua ultima teoria." Dissi un po' incerta.
"Hm, non so se è una buona idea." Rispose.
"E perché? Ti giuro che stavolta non riderò." Lo rassicurai, pensando che fosse quello che temeva.
"Be' in realtà ho paura che ti arrabbierai." Rispose preoccupato.
"Be' se non me la dici penserò che è peggio di quanto non sia in realtà." Lo avvertii.
Ci rifletté qualche minuto, un infinità di minuti, improvvisamente il tempo per un immortale come me sembrava essere davvero una condanna.
"Va bene." Iniziò. "Sei incredibilmente veloce, hai una forza sovrumana. Senza contare che sei immortale." Disse.
"Okay queste sono tutte cose giuste." Confermai con un po' di paura.
"Tu... puoi trasformarti?" chiese.
"Non posso dirti nulla, non so se tu sai davvero, ed io non posso dirtelo. Non solo per paura che tu te ne vada..-" Mi bagnai le labbra. "Non posso perché è una legge."
Cercavo di sembrare tranquilla, ma in realtà ero nel panico più assoluto!
Sentivo il cuore martellarmi nel petto, anche se non sapevo se in realtà questa sensazione fosse data dalla sua vicinanza."Legge?" Mi chiese.
"Non possiamo rivelare agli umani l'esistenza della nostra specie.
Di solito ci considerano leggende, personaggi dei racconti dell'orrore anche, ma non sono molti quelli che credono che noi esistiamo davvero. Soprattutto me che sono metà e metà e quindi." Risposi sul vago, ma relativamente chiaro.
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E così il lupo si innamora dell'agnello...
Fantasy"Ma tu dì soltanto una parola, ed io sarò salvata." L'era medievale vista nel suo pieno splendore, nell'epoca di Re Artù e i cavalieri di Camelot, in questo racconto che vi lascerà col fiato sospeso, con colpi di scena inaspettati e suspence ad ogni...