16.Valiant

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"Voleva sembrare fredda e menefreghista. Ma era semplicemente stanca di essere distrutta dalle persone."
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Apro gli occhi... Sento ancora l'eco delle risate, allegre e spensierate delle mie sorelle.

Ho sognato che correvamo insieme, sotto alla luce del sole, in un meraviglioso prato. Fiori selvatici, il vento primaverile, era tutto così bello... Così surreale.
Portavo Katara sulle spalle, e lei gridava di gioia.
Luna, da brava sorella maggiore, ci raccomandava di stare attente e Jenna insisteva perché la facessi volare di nuovo.

"Andiamo sei l'unica ad avere le ali. Per favore sorella."
Mi pregava con i suoi grandi occhi blu, che ricordavano il mare, i capelli neri le incorniciavano il viso e la pelle bianca, che sembrava porcellana, le donava una bellezza surreale.

Eravamo diverse tra di noi, in quanto ad aspetto e carattere.

Jenna e Katara avevano preso da nostra madre, mentre io e Luna da nostro padre.

Ma io ero l'unica ad avere il carattere ed una parte, di entrambi.
Mi descrivevano come coraggiosa, altruista, astuta e solare, come mia madre, ma timida, intelligente e paziente come mio padre.
Non so quanto potesse essere vero, ma mi è sempre piaciuta l'idea di avere qualcosa di entrambi.

Mi alzo stiracchiandomi e solo ora mi ricordo che sono nella stanza di Merlino... Ma lui dov'è?

In risposta alla mia domanda sento la sua voce fuori dalla stanza.

Apro la porta e mi affaccio.

Immagino di avere il mio solito aspetto arruffato ma non mi importa.

"Buon giorno principessa. Alla fine ci siamo addormentati entrambi."
Scuote la testa ed alza gli occhi al cielo.

Sta seduto al vecchio tavolo di legno, che si trova al centro della piccola stanza, e guarda fuori dalla finestra.

Mi passo una mano tra i capelli. Sono rimasta ferma sulla soglia che separa la sua stanza dal resto.

Il mio cervello non connette ancora molto bene.

Ad un certo punto lui si gira verso di me e mi invita aprendo le braccia.
Gli vado in contro, mi siedo sulle sue gambe e appoggio la testa sulla sua spalla. Lui mi abbraccia teneramente e mi da un bacio sulla fronte. Rassicurante...

"Mi dispiace di averti fatta dormire. Anche se suona strano detto così." Lo sento sorridere.

"Invece ho fatto un sogno. Non ricordo quando sia stata l'ultima volta." Mormoro. "Era da tanto che non dormivo così." Aggiungo.

"Sai temevo che te ne saresti andata durante la notte e invece ad un certo punto mi sono svegliato e ti ho trovata accucciata su di me. Emani calore sai." Fa una breve risata e un sospiro.

"Mi dispiace... non ho mai dormito con un essere umano." Non ho mai dormito con nessuno in realtà. Sorrido, sono felice anche se non mi è chiaro il motivo.

"Veramente intendevo che era piacevole, stavo morendo di freddo." Mi spiega teneramente.

Sospiro alzo la testa ed esitante gli lascio un bacio a fior di labbra, prima di alzarmi con le guance rosse d'imbarazzo.

Lui mi guarda con gli occhi sgranati, ne è rimasto sorpreso. In effetti non ci sono ancora abituata, e non è nel mio modo di fare, ma infondo...
Mi sorride, un sorriso entusiasta, che emana 'luce', cambia sguardo, e osservandomi con gli occhioni di un cucciolo, mi invita a tornare tra le sue braccia.

Guardo la porta, poi lui. Dovrei andare, dovrei prepararmi per il torneo.
Ma lui è più importante.

Mi avvicino, chinandomi verso di lui. E in quel momento smette di respirare, arrossendo visibilmente, sorrido lusingata sentendo il suo cuore accelerare.

E così il lupo si innamora dell'agnello...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora