38. Diventare cavaliere

1K 39 7
                                    

Sto seduto sul suo letto, con il mio vecchio taccuino tra le mani...

Mentre lei è su di una sedia a dondolo, che ha trovato qualche tempo fa al mercato.
La adora, ci passa delle ore lì sopra a leggere.

Se non fosse che ora...
Tiene il diario della madre tra le mani, sfogliandone le pagine con cautela e delicatezza.
Con il costante terrore di rovinare una cosa tanto preziosa per lei.

Mi ha spiegato come ha scoperto quello che ha fatto Hamilton.
L'ha letto su quel diario.
Ad un certo punto, quando i giorno si interrompono... Lord Edward ha ripreso a scrivere, al posto della madre.
È chiaro il perché.

Ho sbagliato a farle riprendere quell'affare. Dio, se ho sbagliato!

È da un'ora che gira quelle pagine, continuando ad avere gli occhi lucidi.

Voglio distrarla! Ma puntualmente non mi ascolta o liquida le mie domande con un cenno...
Questa scoperta l'ha scossa troppo. Molto più di quanto riuscirà a sopportare temo.

"Kristen... Principessa stai bene?" Le chiedo preoccupato.

Alza lo sguardo verso di me, ed è già un buon segno se non altro. Sta valutando se rispondere sinceramente alla domanda o semplicemente mentire...

Si morde il labbro asciugando una lacrima sfuggita, che le corre sulla guancia, prima di scuotere la testa.

"Oh no, principessa.." Mormoro andando accanto a lei.

Ha gli occhi rossi di pianto...
Eppure quando provo ad abbracciarla lei si scosta, mormorando un debole:
'Sto bene.'
La solita menzogna tanto per capirci.

Come se si fosse pentita di quel momento di debolezza.

"Kristen parlami!"
Esclamo.

Lei sposta lo sguardo, fissando apparentemente le nuvole fuori dalla finestra.

"Sfogati! Urla! Smetti di contenerti." Sbotto scuotendola per le spalle.

Mi lancia un occhiata truce.
"Lo sai che non mi posso permettere una cosa del genere." Mi gela.

Ma quegli occhi lucidi dicono tutto il contrario, dicono la tristezza nascosta, la voglia di sfogarsi senza la possibilità di farlo.

"Ma puoi farlo! Non ci vuole niente." Insisto.

"Infatti. Non ci vuole niente a perdere il controllo." Ribatte con il tono più freddo che le abbia mai sentito.

Riesce a farmi venire i brividi. Lo ammetto.

"Perché ti trasformeresti? È quello il problema?"
Le chiedo.

"Se fosse solo per quello a quest'ora non sarei qui..." Mormora a mezza voce. Prima di deglutire, come per rimandare indietro le altre lacrime, che minacciano di sgorgare da un momento all'altro.

"Parliamone. Il silenzio non aiuta. Sai cosa mi hanno detto una volta?
Il silenzio è come una pietra e tante pietre creano un muro. Ed i muri dividono le persone."

Rimango piegato sulle ginocchia, davanti a lei.
Mentre avvicino una mano al suo viso per catturare un'altra lacrima...

"Cosa dovrei dire? Che sono triste perché ho scoperto la feccia della mia famiglia? O che tutto questo..-" Alza il diario davanti a me con uno scatto rapido, impercettibile.
"Tutto questo mi ha riportato perfettamente alla mente un cuore pulsante nella mano di uno psicopatico." Esclama. Non è nemmeno più una domanda. "O semplicemente che sta arrivando qualcosa di così pericoloso che non so come affrontare nemmeno io."

E così il lupo si innamora dell'agnello...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora