43. Risveglio

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"Gli occhi possono forse vedere i sentimenti?"
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Chiudo gli occhi e lo spingo via. Sento una sorta di bruciore, un fuoco quasi, un'ardore incontrollabile. Che sia la rabbia?

"Che stai facendo!" Esclamo infuriata. "Cosa ti salta in mente?!" Grido.

Fa una sorta di sorriso, anche se cerca in ogni modo di nasconderlo.
"Sto cercando solo di aiutarti." Mi risponde pacato, impassibile. "Passerei l'eternità all'inferno per te, te lo devo, e sai che non sto mentendo." Aggiunge, prima di avvicinarmisi di nuovo. "Lo intuisci sempre." Mormora ed un centimetro dalle mie labbra.

Gli metto una mano sul petto, bloccandolo all'istante e spingendolo indietro. "Prova ancora una volta a toccarmi, Tristepan, e le pene dell'inferno ti sembreranno un paradiso in confronto alla mia rabbia." Sussurro a denti stretti. Rabbia, ecco tutto ciò che traspare dalla mia voce.

Si arresta con uno sguardo palesemente sorpreso, scosso quasi, alzando le mani in segno di resa.

"Non sei cambiata di una virgola." Borbotta a mezza voce. "Ad ogni modo... Non ti toccherò più." Promette. "Ma permettici di aiutarti, non mi è rimasto molto tempo e non avrei nemmeno pensato che fare una cosa simile fosse possibile." Si passa una mano tra i capelli. "Diamine, che cosa sensazionale..." Sussurra.

"Di che stai parlando adesso?!" Esclamo.

"Del..-" Mi indica, ma poi si schiarisce la voce. "Sono qui per 'magia' tipo, credo." Si guarda attorno. "E non ho molto tempo."

Non sta mentendo, ma perché ho questa strana sensazione che ci sia qualcosa di sbagliato in tutto questo?

"Tieni gli occhi chiusi e ascolta solo me." Mi sussurra Tristepan. "Puoi fidarti di me, lo sai Kristen." Accenna ad allungare una mano verso di me.

"Stammi lontano!" Esclamo. "Chi diamine sei?! Perché...-" Mi bagno le labbra distogliendo lo sguardo dal suo. "Perché non ti ho ancora sbattuto al muro?" Concludo fulminandolo.

"Perché ci conosciamo da tanto, sono sempre stato accanto a te. E sai che infondo al tuo cuore tu puoi fidarti di me, fidarti di noi." Mi ripete.

"Noi. Continui a parlare al plurale. Chi sarebbe questo 'noi'?" Ribatto con un sorriso amaro.

"Kristen..-" Inizia lui, ma poi non dice altro, semplicemente mi guarda, con le labbra serrate e la mano tesa verso di me. "È complicato. Ma ascolta, so che puoi sentirlo, tu hai fiducia in me, nonostante tutto. Nonostante chi e cosa sono. Sentilo Kristen." Sussurra.

Si avvicina prendendomi per mano, ma me lo levo di dosso... Prima di chiudere gli occhi, come mi aveva chiesto.

"Non so nemmeno perché sto facendo quello che mi chiedi." Mormoro.

Sento qualcosa cambiare, eppure non riesco a percepire di cosa si tratti.

"Come fai a capire quando le persone mentono, Kris?" Risponde lui, a bassa voce. Stavolta ha un tono dolce, profondo. Lo sento avvicinarsi, abbastanza da permettermi di sentire il calore del suo corpo, adesso sorprendentemente familiare e piacevole. "Non lo percepisci con lo sguardo. Solo il cuore può vedere la verità." Mi sussurra all'orecchio. "Non aprire gli occhi finché non te lo diremo."

E così il lupo si innamora dell'agnello...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora