26. La sala degli specchi

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"A volte anche gli specchi possono mentire, o forse... Sono in nostri occhi che vedono ciò che desideriamo."
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Mi ci volle tutta la notte per tranquillizzarmi, e riuscire a prendere sonno.

Ma nemmeno adesso mi sento meglio. Continuo ad avere un mal di testa lancinante.

"Allora Katara sei pronta?" Le chiedo.

"Ma... Sei sicura che puoi addestrarmi proprio adesso?" Risponde lei.

"Sì. Non ti preoccupare.
Oltretutto è il giorno più adatto. In realtà ad occhio e croce i giorni più adatti sono oggi e domani." Dico.

"P-perché?"

"Perché sta per piovere." Le rispondo.

"Tutti i dominatori sentono quando sta per piovere?" Mi chiede allibita.

"Ah beh no... Non è una cosa da dominatori." Le rispondo esitante.

Non dovrei dirlo.

Usciamo nel cortile interno del palazzo, un ampio spazio ad esagono, con archi ad ogni lato, tutto rigorosamente di marmo bianco, e circondati da foglie d'edera.

"Dobbiamo allenarci sotto la pioggia?" Mi chiede perplessa.

"Vuoi diventare una brava dominatrice dell'acqua?
Beh allora quale metodo migliore? Se imparerai alla svelta non ti bagnerai." L'avverto divertita.
"Avanti, vai al centro del cortile, dove c'è il cerchio a terra."

Mi guarda timorosa, ma poi va dove le avevo detto.

"Che sai fare?" Chiedo.
Intanto levo la giacca, posandola su una delle panchine, prima di andare da lei.

"Praticamente nulla. Non mi riesce nemmeno la semplice levitazione." Ammette. "Iniziamo?" Mi chiede poi.

"Capisco.
Prima una domanda:
Vuoi diventare una dominatrice?" Rispondo.

Mi guarda confusa, come per chiedermi che razza di domanda sia.

"Beh?" La incito.

"C-certo." Balbetta lei.

"Più convinzione." Esclamo, mettendomi di fronte a lei, con le braccia dietro la schiena.

"Sì." Afferma Katara con tono più sicuro.

"Bene. Bisogna essere sicuri delle proprie scelte." Dico sorridendole.
"Allora iniziamo.
Posizione:
Gambe unite, metti una mano chiusa a pugno sul palmo dell'altra."

Esegue e poi mi guarda in attesa.

La osservo girandole intorno.

"Schiena dritta. Testa alta.
Devi mostrare fierezza, ma senza rigidità." Le spiego.

Katara corregge la posizione.

"Ah! Accidenti..." Mormoro dolorante. Mi prende una fitta alla testa, più forte delle altre.

"Cos'hai?" Mi chiede Katara preoccupata.

E così il lupo si innamora dell'agnello...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora