Capitolo XXXIX

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Lorelai
Raccolgo il telefono: lo schermo si è rotto. Lo porto con attenzione all'orecchio.
<<Luka…>>
<<Lorelai, che succede? Dove sei? Stai bene? Sei ferita?>>
<<No…>> farfuglio solamente.
<<Menomale! Dove sei? Vengo a prenderti.>>
<<No!>> esclamo con urgenza.
<<No? Come?>>
<<Luka...non cercarmi…>>
Ora dall'altro capo del telefono c'è silenzio.
<<Non devo cercarti? Lorelai…>>
<<Luka, ascoltami. Non so chi ti abbia avvertito della mia sparizione ma…>>
<<Sono stati i tuoi genitori.>> mi interrompe. <<Mi avevano detto che eri morta, ma sapevo che non poteva essere vero.>>
<<Ti prego ascolta. Sono in un luogo sicuro, ho trovato un'altra famiglia, va tutto bene. Non devi preoccuparti per me, ma nessuno deve sapere che sono ancora viva.>>
<<Che diamine stai dicendo?! Hai idea di quanta sofferenza stai portando alle persone con questa messa in scena?>>
<<Sì.>> La mia voce risulta tremolante e acuta. Mi schiarisco la gola, e mi rendo conto di avere gli occhi bagnati. <<Luka, dico davvero: io sto bene, ma sto bene qui. Ti prego, dimenticati di me. Non venire a cercarmi perché non mi troveresti. Le cose devono rimanere così come stanno. Non dire a nessuno che sono viva, fai anche tu come se fossi morta, come tutti gli altri. Continua la tua vita e non preoccuparti. Sono nel posto migliore al mondo.>>
<<Ma Lorelai…>>
<<Prometti di non dire a nessuno di avermi trovata? Prometti di non dire a nessuno che sono viva?>>
Luka sospira, ma poi promette. Sorrido al nulla. <<Addio, Luka.>> E attacco.

Jade
<<Tu...hai…>> balbetto.
Lorelai annuisce solamente.
<<Lore, hai idea di cosa hai fatto?!>>
<<Lo so, ma non ho visto chi fosse.>>
<<Tu non dovresti assolutamente rispondere al telefono, chiunque egli sia!>>
<<Lo so…>>
Ha le lacrime agli occhi. Sospiro e mi costringo a restare calma.
<<Perché lo hai fatto?>>
<<È stato un errore, io non volevo. Ero confusa e agitata, non ero lucida. Non stavo riflettendo. Ho risposto per istinto dopo che…>> la sua voce si smorza, ed io capisco che mi sta nascondendo qualcosa.
<<Dopo che… cosa?>>
Si morde un labbro, indecisa se parlare o no, e poi mi racconta cos'è successo con Liu.
Sinceramente non so che pensare: i loro rapporti sono sempre più bizzarri. È come se fossero due poli di una calamita: diversi, rivali per natura, ma inevitabilmente attratti l'uno dall'altra.
<<Lorelai, hai combinato un bel casino.>>
Annuisce.
<<Se lo sapessero ti ucciderebbero. O peggio.>>
Annuisce ancora, anche se non sembra spaventata.
<<E sei sicura che non lo dirà a nessuno?>>
<<Sì, ne sono certa. Lui...ha molti difetti, ma sa mantenere una promessa, o non avrebbe promesso affatto.>>
<<E non ti pare...strano che abbia accettato tanto in fretta?>>
<<No, lui è così.>>
Controllo se per caso sulle sue labbra non sia apparsa l'ombra di un sorriso, ma fortunatamente non è così. Forse è riuscita a superare quello che continuava a provare per lui.
<<Che farai?>>
<<Non lo so…>>
<<Lo dirai a lui?>>
<<A chi?>>
<<Liu.>>
Mi guarda confusa. <<Perché dovrei?>>
<<Mantenere un segreto del genere potrebbe portarti a guai ancora più grandi… e probabilmente Liu sarebbe l'unico a difenderti se si venisse a sapere, ma c'è bisogno che sia preparato.>>
<<Così potrebbe scagliare la prima pietra? No, grazie. Rimarrò in silenzio. Andrà tutto bene.>>
Annuisco, ma nemmeno lei sembra convinta delle sue parole. È una sensazione che ho anche io.
<<Andrà tutto bene…>>

Liu
Passano un paio di settimane. Mi tengo ben lontano da Lorelai, entrando in camera quando lei già dorme e uscendo prima che si svegli. Gli incubi mi tormentano, senza lasciarmi nemmeno una notte di respiro. Mi si abbassa la vista e il cibo non ha più sapore. Sono stanco e senza forze, e divento sempre più debole.
Entro in camera per prendere un libro mentre Lorelai è in bagno e noto che il suo telefono e rotto. Mi chiedo cosa sia successo e da quanto sia in queste condizioni. Forse gliene serve uno nuovo. Prendo il cellulare tra le mani e controllo lo schermo. È completamente rotto, potrebbe farsi male usandolo. Accendo lo schermo e sollevo la tendina, convinto che ci sia una password, ma il telefono si sblocca e si apre sulle chiamate recenti. Tra le mille chiamate ricevute contrassegnate dalla freccia rossa, ce n'è una verde accanto a una chiamata di Luka. Ha risposto.
La porta del bagno si apre alle mie spalle e ne esce Lorelai. Quando mi vede sobbalza e alterna lo sguardo dal mio viso al suo telefono.
<<Che stai facendo col mio telefono?>>
<<Hai risposto a Luka.>> osservo, gelido.
Il suo labbro ha un tremito. <<Che stai facendo col mio telefono?>> ripete più forte.
<<Hai risposto a Luka!>> ripeto a mia volta, buttando il telefono contro il muro e distruggendolo ulteriormente. Lorelai  indietreggia, ma io la raggiungo velocemente e la prendo per un braccio tirandola a me. D'un tratto, mi sento più forte. È come se un fuoco nel mio petto mi desse energia e rabbia. Stringo il suo polso, facendola gemere di dolore, e provo una soddisfazione immensa.
<<Ah...Liu…>> dice, cercando di liberarsi dalla mia presa.
<<Ti avevo detto di non rispondere.>> tuono, torcendo di più il suo polso mentre lei inizia a piangere. Le sue lacrime mi fanno ghignare mentre una rabbia sempre più forte mi inonda. Il suo polso diventa viola. La mia vista si fa più acuta e sento l'odore del suo sangue invadermi, mentre l'istinto animale prende il sopravvento. <<E dovrai pagare.>>
La faccio cadere e la blocco a terra, sovrastandola col mio corpo. Poi perdo il controllo. Sfilo un coltello dalla mia cintura e la punta affonda nel braccio di Lorelai, mentre lei inizia a urlare dal dolore.
<<Tu sei mia.>> scandisco ridendo, mentre le sue grida si fanno più acute.
Trascino la lama fino a formare una L, poi continuo. Lei continua a urlare, prova a dimenarsi ma si fa solo più male. Il sangue scorre copioso dai tagli, mentre una vena viene recisa. Cambio braccio. Utilizzo la punta per le deviazioni. Mentre una sensazione di onnipotenza mi investe. Lei è sotto di me che urla. Potrei fare qualunque cosa, e lei non potrebbe ribellarsi. Finisco la mia opera e scoppio in una risata folle, che si mescola con il suono amaro delle sue urla. Sulle sue braccia, due parole sgorgano sangue.
L I U          W O O D S

Addicted to a smooth criminalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora