Lorelai
<<Dai Lore, un bel sorriso. Ho detto bello. Ma...sei ingrassata? Il tuo profilo è diverso. Un minimo di gioia. Ok, prova a girarti dall’altro lato. No, non ci siamo.>>
Sbuffo. <<Luka, sono quattro ore che mi fai foto. È ovvio che il mio sorriso non sia più quello delle prime foto, ti pare?>>
<<Non è che quelli delle prime foto fossero belli invece.>>
Chiudo gli occhi e mi mordo la lingue per trattenere una rispostaccia. <<Ok, vado a fare una doccia.>> dico, dirigendomi verso il bagno della sua villetta. Ho sempre odiato l’abitudine di Luka di fotografarmi in ogni momento: lo fa sembrare un maniaco. Mi chiudo la porta alle spalle e faccio scattare la serratura con un sospiro. “Sei ingrassata?” Com’è che la mia forma fisica non gli va mai bene? Sono sempre troppo grassa per lui. Mi spoglio evitando di incrociare il mio riflesso nello specchio e mi butto sotto il getto caldo della doccia. L’effetto è sicuramente rinvigorente, ma non quanto sperassi. L’acqua mi accarezza la pelle ed io chiudo gli occhi, riaprendoli subito dopo per cancellare dalla mia mente il ricordo di due iridi verde smeraldo. Rimango per più di un quarto d’ora nella cabina, analizzando i sentimenti che non ho mai avuto il coraggio di ammettere e che ora battono furenti reclamando di essere ascoltati. Sospiro ancora ed esco dalla doccia, non meno stressata di prima. Luka ha due accappatoi in bagno… strano, ma non ci faccio caso e ne indosso uno. Rifletto sul momento in cui l’ho visto: quante volte ho desiderato che si pentisse, che tornasse da me, che mi dicesse quelle parole che ha pronunciato solo qualche ora fa? Tornare con lui era sempre stato un sogno troppo bello per diventare reale, e ora invece sembra un incubo. Vado in camera di Luka per cercare qualcosa da mettere, ma quando apro l’armadio lo scopro pieno di vestiti femminili. Strano anche questo. Scuoto la testa e indosso i pantaloni di una tuta con una maglia larga. Torno al piano di sotto, dove Luka sta mangiando.
<<Ah.>> mi lascio sfuggire.
Lui mi guarda incuriosito. <<Che c’è?>>
<<Niente, credevo che tu mi aspettassi per la cena.>>
<<No no, tu non ceni. Devi dimagrire per le prossime foto.>>
Rimango in silenzio finché lui non finisce e mette il piatto nel lavabo.
<<Vado a farmi una doccia, pensaci tu ai piatti.>> Mi passa accanto e mi dà un bacio sulla guancia. Mi giro verso di lui. <<Ho notato che ci sono molti abiti femminili nel tuo armadio. Come mai?>>
<<Oh sai...per evenienza.>> risponde con tono casuale, e sparisce oltre le scale. Mi mordo il labbro e inizio a lavare i piatti, cercando di non riflettere troppo. Mentre asciugo e ultime posate, Luka torna e mi abbraccia da dietro, infilando le mani sotto la maglietta e sfiorandomi i fianchi. Sobbalzo.
<<Brava bambina.>> mormora, lasciando una scia di umidi baci sul mio collo. Cerco di spostarmi, ma lui mi tiene forte e non me lo permette. Mi fa girare verso di lui e mi bacia. Gemo. Le sue labbra sono voraci e sento un brivido attraversarmi la schiena. Provo disgusto. Verso di lui e verso me stessa per quello che gli sto permettendo di fare.
<<Vieni.>>
Mi trascina nella sua stanza e mi fa stendere sul letto, continuando a baciarmi. Quando prova a togliermi la maglia, lo spingo via da me con forza. Dovevo aspettarmelo, dovevo aspettarmi che era esattamente da qui che avrebbe voluto riprendere. Vorrei dargli uno schiaffo, insultarlo e correre via come ho fatto tempo fa, ma non posso. Stavolta non posso, Jade e Liu sono alla radura con tutti gli altri. Se facessi un passo falso, Luka chiamerebbe immediatamente la polizia e li farebbe uccidere. Non l’ha detto ma era abbastanza ovvio. Non ho scelta: finché rimango con lui, loro saranno al sicuro. Spero solo che non mi abbia ingannata.
<<Aspetta…>> lo blocco, cercando di trovare una scusa.
Lui si acciglia. <<Perché?>>
<<Perché… sono indisposta.>> improvviso, nel panico. Così dovrei aver guadagnato almeno cinque giorni.
<<Oh.>> Luka sorride. <Non preoccuparti, abbiamo tempo.>> Sorride, mi fa un occhiolino e si stende vicino a me, dandomi le spalle. <<Buonanotte.>> dice con noncuranza.
È vero, sono una stupida. Per un momento nella foresta mi era parso che fosse cambiato sul serio. Che stavolta volesse davvero stare con me. Che ingenua.Liu
Sono passati quattro giorni. Quattro giorni che la sua risata non riecheggia per la casa, che non risponde alle mie battutine, che sta con Luka, che il mio cuore non batte più. Letteralmente. Nel momento in cui si diventa Creepypasta il cuore smette di battere. Il mio aveva ripreso. E ora è di nuovo fermo. Se n’è andata e non tornerà. È solo così che riesco ad ammettere quello che provo. La maledizione è completa. Io mi sono innamorato di lei, e lei è tornata col suo ex. Ora so che Slender aveva ragione: avrei dovuto ucciderla. Ma ora è tardi. O forse no. Forse non è ancora tardi. Sono un criminale? Mi comporterò da tale. Ciò che voglio, lo ottengo. Ciò che è mio rimane mio. E lei è mia. L’ho marchiata. Lei è mia.Lorelai
Sono ormai passati quattro giorni. Luka non mi lascia mangiare più di un’insalata al giorno. Sono già dimagrita parecchio, ma lui non è soddisfatto. Ormai ho difficoltà anche a reggermi in piedi, ma a lui non importa. Continua a ripetere che devo essere perfetta per le foto. Ma per lui non sono mai perfetta. Ha voluto fotografare anche le cicatrici sulle mie braccia, anche se non ho idea di cosa possa mai farsene di queste foto. Sposto il suo braccio dalla mia vita e gli do le spalle, rigirandomi nel letto. Questa è l’ultima sera in cui potrò fingere. Da domani la mia scusa non varrà più, e non posso inventare un’altra. Ho le lacrime agli occhi e la vista mi si offusca come se la stanza fosse piena di fumo. Poi mi rendo conto che in effetti è proprio fumo.
<<Luka, Luka!>> esclamo, scuotendolo per farlo svegliare.
<<Sta’ zitta.>> borbotta.
<<Luka, svegliati! C’è un incendio!>>
Luka si tira a sedere e si guarda intorno, tossendo. L’aria è ormai irrespirabile e dalle finestre entra il fioco bagliore del fuoco al piano inferiore.
<<Vai a controllare!>> mi ordina Luka, spingendomi fuori dal letto.
<<Io?!>> sbotto, spaventata. Ma non c’è tempo per discutere. Scendo le scale tossendo. La cucina è avvolta dalle fiamme. Il fumo mi impedisce di vedere più in là del mio naso. Improvvisamente, una serie di oggetti attorno a me si incendiano ed io mi ritrovo completamente circondata dal fuoco. Il varco che poteva portarmi alla porta è in fiamme. Non posso fuggire. Urlo.Luka
Sento Lorelai urlare e mi alzo, andando al piano di sotto per controllare la situazione. La cucina è totalmente avvolta dalle fiamme. Al centro, Lorelai sta tossendo, senza nessuna via di fuga.
<<Luka!>> implora appena mi vede. <<Aiuto!>>
La guardo, mentre una lingua di fuoco quasi le sfiora il braccio.
<<Aiuto!>> urla ancora. Mi giro ed esco dalla casa per mettermi in salvo senza guardarmi alle spalle.
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Addicted to a smooth criminal
FanfictionJade Allen avrebbe voluto essere normale. O almeno, avrebbe voluto che FireIce, il demone incontrollabile che viveva in lei, non le procurasse tanti problemi. Quando però la sua "inquilina" prende possesso del suo corpo e uccide un uomo, Jade non pu...