Capitolo XX

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Jeff
Esco dalla camera. Non ho voglia di affrontare tutti ora, né Jade né me stesso. Rimane un mistero anche per me perché ogni volta che la vedo rischio di sbatterla al muro e supplicarla di lasciarsi baciare e toccare da me. Ecco perché ogni volta finisco per scappare. Fuggo da lei e da quello che quelle maledette labbra mi fanno provare e desiderare. Esco dalla Creepy House e vado a caccia.

Jade
Ecco, ora sono confusa. Perché ogni volta dobbiamo farlo così? Perché ogni volta che vuole zittirmi deve darmi un bacio e poi scappare? Ma soprattutto, perché a me piace? Perché desidero che non smetta? Non è possibile, non è razionale. Una cosa la so: la mia sanità mentale non rimarrà intatta se me lo tengo per me. Esco e vado a cercare Lorelai, la porto in camera e le racconto tutto. Beh... più o meno tutto. È pur sempre il ragazzo che cerca di ucciderla da quando è qui. Non posso dirle che mi piace.

Lorelai
<<Oh mio Dio... ti piace!>>
Jade arrossisce. È strano perché non la vedevo arrossire da quando aveva sette anni.
<<Cosa? No! Cioè, voglio dire... no, non mi piace, però…>>
E ora comincia ad incespicare con le parole. Ma come spera di convincermi?
Faccio un sorriso e metto la mia mano sulla sua.
<<Jade, non devi giustificarti. Se ti piace, se pensi che sia la cosa giusta, allora dovresti buttarti.>>
<<Non so di cosa tu stia parlando…>>
<<Pensi che potrebbe renderti felice?>>
<<Ne dubito seriamente. Insomma, vedi come mi tratta! Non la smette di provocarmi, mi fa proposte indecenti, poi mi bacia e sparisce, e quando torna è pure incazzato. Non ha senso!>>
Sorrido. È la tipica situazione. Solo che lei non lo capisce.
<<Sono sicura che tenga a te molto più di quanto dimostra. Forse dovresti semplicemente provare ad essere felice. È chiaro che le sue sono difese, ma sembra che tu sia l'unica che riesce a buttarle giù. Prova a capirlo.>>
Mi guarda senza dire niente. Faccio un ultimo sorriso e la lascio a riflettere.
Quando torno in camera, Liu è disteso sul letto.
<<Tutto bene?>> mi chiede.
Quando mi giro per rispondere, la testa comincia a girarmi a le mie gambe non mi reggono più. Mi appoggio al muro per non cadere.
<<Hey, che succede?>> mi chiede alzandosi e venendo verso di me, ma io non mi lascio toccare. Le sue mani sono sporche di cremisi.
<<Non... non sopporto molto bene la vista del sangue…>>
Si guarda le mani e impallidisce. <<M-mi dispiace... scusa…>>
Va in bagno, e quando esce le sue mani sono di nuovo pulite.
<<Scusa, io... non capiterà più…>>
<<N-non fa niente... tranquillo…>>

Liu
È turbata, lo vedo. Può fingere ma me ne accorgo. Il resto della giornata passa tranquillo, la vedo scrivere attentamente su un libro, e mi incuriosisco. Quando finalmente lo lascia, lo prendo in mano e lo apro. È un diario. Leggo l'ultima pagina.

Sono qui da giorni, non c'è verso di scappare. Qui tutti si comportano come una vera famiglia, ma è chiaro che io non ne faccio parte. Oggi sono entrata in camera, e il mio compagno di stanza aveva la mani sporche di sangue. Solo ora mi sono resa conto davvero di chi sono, e di quello che fanno. Il sangue di centinaia di innocenti viene versato ogni giorno, ed io non posso fare niente. Ti confesso che ho paura. Ogni giorno temo che sia l'ultimo. Non è la paura di morire che ho, ma quella di ciò che mi lascerei alle spalle. Dormire con un assassino mi terrorizza. Pregherò per ogni anima innocente che attraverserà questo bosco

Chiudo il diario con il battito accelerato. "Solo ora mi sono resa conto davvero di chi sono, e di quello che fanno." "Dormire con un assassino mi terrorizza." Ha paura di me, di noi. Ci vede come assassini. Ci vede come mostri.

Addicted to a smooth criminalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora