Capitolo XXXII

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Jeff
Non avevo valutato la possibilità che fosse lei ad aprirmi, ma appena la vedo dimentico il motivo per cui ero qui. Con lo sguardo sorpreso e le labbra dischiuse, devo trattenermi per non baciarla fino a toglierle il respiro.
<<Possiamo parlare?>>
E queste parole da dove escono?
Prima che possa iniziare a sbattere la testa contro il muro sperando in un incoraggiante trauma cranico, Jade annuisce e chiude la porta alle sue spalle. Comincio a camminare verso il piano terra e poi fuori dalla Creepy House, mettendo in allerta i sensi per percepire il suo passo leggero dietro di me e assicurarmi che mi stia seguendo. All’aperto, la porto nel fitto della foresta, lontano dalla casa, mi volto velocemente verso di lei le prendo il viso e la bacio, stringendola poi per impedirle di staccarsi. All’inizio si dimena, ma dopo lega le braccia attorno al mio collo avvicinandomi di più a sé. Le libero la nuca per la quale la stavo trattenendo e le accarezzo i fianchi sinuosi, avvertendo un brivido corrermi lungo la schiena quando le sue dita corrono a stringermi i capelli. La faccio appoggiare contro un albero e poi mi stacco per riprendere fiato. Il suo sguardo è acceso e rimane a guardarmi, poi parla.
<<Allora?>>
<<Allora cosa?>>
<<È vero che sei innamorato di me?>>
Mi allontano turbato, senza rispondere. Il suo sguardo mi segue mentre cerco di trovare una risposta. Sono innamorato di lei? Non credo di poterlo più negare, ma nemmeno ammetterlo a voce alta. Faccio un segno brusco col capo, sperando che lo interpreti. Jade fa uno splendido sorriso, mi prende per la maglietta e mi bacia.

Jade
Lo tiro per la maglietta e lo bacio. Ora lo so. So che lui è davvero innamorato di me e che io lo sono davvero di lui. Ogni parte di me freme se le sue dita mi sfiorano, ogni centimetro di pelle brucia quando volge a me il suo sguardo chiaro ma profondo e ogni mio senso attende le sue labbra sulle mie con quella violenza che gli è propria, e quella dolcezza che non riesce a nascondere. Il modo che ha di stringermi denota un desiderio di possessione, o forse solo un affetto bruciante che è incapace di esprimere a parole. Il suo bacio mi fa sentire viva come non sono mai stata, finché mi rendo conto di non avere più aria nei polmoni. Mi stacco tenendo gli occhi ancora chiusi, ma quando li apro lo spettacolo è quasi indescrivibile Poi, mi accorgo che invece riesco a descriverlo. È come se avessi impresso nella memoria ogni tratto del suo viso, ogni sfumatura dei suoi occhi, il modo in cui i capelli si muovono al vento leggero della sera. Al buio, le sue iridi sono tanto chiare da sembrare quasi due lune, brillanti come quelle di un predatore. Ha il fiato corto e mi sta guardando. Per la prima volta, lo vedo realmente per quello che è: fragile, insicuro, e dannatamente bello. Di una belleza mortale dalla quale non puoi difenderti, trovandoti prima o poi irrimediabilmente innamorata di lui.
Innamorata...è una parola arricchita dal dolce gusto della passione e da quello un po’ amaro della paura. È una parola che può farti sentire piena di aspettative, ma anche vuota, una parola piena di libertà, ma anche una trappola mortale. Caderci o no, questa è una tua scelta. Aspetto che dica qualcosa, perdendomi nel frattempo ne suo sguardo ammaliante, ma lui non parla. Porta lentamente una mano sulla mia guancia. Stavolta, il suo tocco è leggero, come se temesse di spingersi troppo oltre. Spingo la testa contro la sua mano, incoraggiandolo ad accarezzarmi, ed è esattamente quello che fa. Le sue dita si muovono delicate sulla mia pelle disegnando cerchi immaginari e facendomi rabbrividire. Quasi mi vergogno al pensiero della mia debolezza in questo momento. Mi sento una preda in trappola, eppure sono sicura che mi lascerebbe libera se lo volessi. Ma io non voglio. Appoggia la fronte sulla mia e con una mano mi trattiene per la nuca. Neanche nelle mie più fervide fantasie avrei pensato che le persone potessero esprimere così tanto senza dire una parola. Perché ora lo so: ora so che lui è innamorato di me, così come sapevo di esserlo di lui da molto tempo, pur potendolo ammettere solo ora. All’improvviso, ogni ostilità nei suoi confronti diventa priva di peso e senza alcun valore, il mio orgoglio sciocco e immotivato. Tra le sue braccia, io sono quello che non sono mai stata e che avrei sempre voluto essere: normale. E sono amata. Amata come ho sempre immaginato, amata come non avrei mai sperato. Lo bacio, sentendomi libera da ogni legame col mondo e legandomi definitivamente a lui, e a lui solo. Se ho paura di uscirne ferita? Naturalmente. Ma so di poterlo sopportare. Per ora lui è qui, e mi basta questo.
Quando ci stacchiamo, abbiamo di nuovo il fiatone. Mi guarda, e mi fa uno dei suoi rarissimi, bellissimi sorrisi. Gli sposto una ciocca di capelli dal viso per potermi specchiare ancora nei suoi occhi, e lui fa lo stesso con me. Quando parla, la sua voce è un mormorio morbido.
<<Ti va di tornare nella mia stanza?>>
Sorrido senza potermi controllare. <<Mi piacerebbe.>>

Quando torno nella camera di Lorelai, lei ha un libro in mano ma lo sguardo perso nel vuoto. Non ricordo di aver camminato nel corridoio, sembra piuttosto di aver volato a un metro da terra. Dovrei forse essere disgustata dalle espressioni da romanzetto rosa che sto utilizzando, ma ad un tratto nessuna di quelle ragazze mi sembra così stupida e decerebrata come avevo sempre creduto. Insomma, sono esagerate e questo è ovvio per tutti, ma ora mi rendo conto che ogni descrizione di sentimento che potrei leggere in quei libri tutti miele possono essere confrontati con quello che provo, e le differenze sarebbero probabilmente meno di quelle che potrei sperare. Entro nella stanza come un tornado e comincio a mettere in una borsa tutte le mie cose, tentando disperatamente cancellare questo stupido sorriso dal mio volto senza però riuscirci. Inizio a pensare di avere una paresi facciale. Lorelai si riscuote e si mette accanto a me.
<<Hey...che succede?>>
<<È tutto sistemato.>>
<<Cosa?>>
<<Con Jeff. Torno in camera.>>
Rimane in silenzio con l’espressione sorpresa. Credo che dovrei dare peso all’ombra di panico che passa nel suo sguardo, ma ora come ora sono troppo agitata per farci caso.
<<Aspetta, che vuoi dire? Che è successo?>>
<<Abbiamo parlato, è tutto ok. Io gli piaccio davvero e anche lui mi piace. Sarebbe da stupidi rimanere separati in una tale favorevole situazione. Torno in camera con lui, non ha senso fingere di assecondare l’orgoglio ed ignorare i sentimenti.>>
<<Ma Slender…>>
<<È stato Slender a mettermi in camera con lui, sono sicura che non opporrà resistenza a questo cambiamento. Stiamo solo ristabilendo la vecchia situazione, che tra l’altro ha organizzato lui, no? Oh grazie Lore! Grazie di avermi fatta venire qui, ma non ne ho più bisogno.>>
Mi blocca. Mi prende le mani e mi guarda negli occhi. <<Sei felice?>>
Sorrido leggermente. <<Sì, molto.>>
Sorride anche lei. <<Ok. Allora vai.>>
La abbraccio. <<Grazie. Avevi ragione.>>
Lei ridacchia. <<Lo so.>>
Mi allontano con un ultimo sorriso, chiudo la borsa e torno in camera mia, in camera di Jeff, in camera nostra.

^Angolo autrice^
Salva per un pelo!! Scusate il ritardo!
Mezzosangue_Mudblood❤️

Addicted to a smooth criminalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora