Lorelai
Rimetto anche l'anima. Con gli occhi pieni di lacrime e i singhiozzi a mille, spero che i miei sensi si annullino presto, che la mia testa ricada sul marmo spaccandosi e l'agonia nera che mi avvelena l'anima scivoli via assieme al sangue rosso. Al contrario di quello che pensa Luka, ficcarmi le dita in gola ogni notte non fa parte della dieta a cui mi ha sottoposta appena siamo tornati; è solo un mio progetto personale, che si spera finisca con una bara lucida. O magari con una fossa comune, non mi importa. Spero in quelle cose sovrannaturali in cui nel momento del pericolo mi appare il volto di Liu che mi dice di non farlo, di continuare a vivere per lui, che mi aspetta nei cieli ma solo quando sarà il mio momento. Ma non succede, e questo non fa che mettermi fretta.
So cosa si pensa: uccidersi per amore a sedici anni, che follia. Per una stupida cotta, per giunta. È solo un orrendo periodo chiamato adolescenza. La depressione non esiste, c'è solo una fase no. È evidente che non avete conosciuto Liu. E se mai vi fosse capitato, o siete morti o siete scappati. Ma io lo conoscevo davvero. Lui era molto di più di quello che era obbligato a fare. Grazie a lui, ho ritrovato la mia migliore amica e ho scoperto cosa significa davvero amare. Senza di lui, il sole non è caldo, il vento non rinfresca, gli odori perdono la loro fragranza e diventano aria viziata.
Ecco: un buon motivo per uccidersi sarebbe vedere come sono diventata. Non sono io. Queste frasi non sono da me. Sono disgustose. Eppure è questa che sono ora, questo e nient'altro. Un guscio vuoto? No, magari fosse vuoto. È un guscio riempito da un'anima piena di nero. Quel nero sono i sogni sfioriti, le speranze represse, gli amori sfumati come per un colpo di pistola. Proprio per un colpo di pistola.
Luka non infierisce. Perché non infierisce? Non ha provato a portarmi a letto, neanche una volta. Continua a propinarmi ogni tipo di servizio domestico, senza sapere che mi sta facendo un favore: non che in quei momenti i miei pensieri mi lascino finalmente libera, ma restare sola con me stessa è la parte più brutta.
Quanto tempo abbiamo sprecato… per quanto tempo avremmo potuto amarci, tempo prezioso che ci è sfuggito dalle mani. Tempo che abbiamo riempito con orgoglio, frecciatine e insulti, che forse ferivano più noi stessi che l'altra persona. Tenere gli occhi aperti è un supplizio, perché mi costringe a vedere quello che sono diventata; ma chiuderli è una tortura, perché dietro le palpebre c'è lui. Con i suoi occhi verdi, quel sorriso dolcissimo che è riuscito a rivolgermi, quel "ti amo" sussurrato che mi ha sconvolta. Tutti i nostri litigi, tutti i commenti burberi, le occhiatacce, tutto faceva parte del Liu che mi ha fatto perdere la testa.
Ricado raggomitolata sul pavimento. Fa troppo, troppo male. La mia mente è logorata, il mio spirito spezzato, il mio amore perduto.
Mi trascino verso una parete e mi metto a sedere contro il muro, le gambe strette al petto circondate dalle braccia, la fronte poggiata alle ginocchia. Mi spingo in avanti e poi all'indietro, mi dondolo cercando di arginare tutto il dolore che mi investe. Continuo a ripetere il suo nome come una dolce ninnananna. Lui era la melodia della mia anima, la colonna sonora della mia vita storpiata nella sua nota più bella, più dolce, più passionale.
La nostra storia distrutta ripercorre la mia mente e inspiegabilmente sorrido. Soffoco tra le lacrime e sorrido.
Io sto impazzendo.Jade
Le pareti bianche dell'infermeria mi strappano il respiro dai polmoni. Questo posto è bianco e rosso, bianco del luogo e rosso delle ferite che sperano di sparire nel candore. È un luogo strano. Ci si aspetta il silenzio per il riposo dei pazienti, ma è pieno di gemiti sommessi, di lamentele, di grida silenziose, perché ce ne sono anche di silenziose, eccome. Ora però, c'è silenzio sul serio. Chiunque abbia un minimo di esperienza, o anche chi non ne ha in effetti, si accinge a versare disinfettante sull'ovatta o a stringere bende per fermare il sangue, che poi in realtà le imbratta, e cinque minuti dopo sei costretto a cambiarle comunque.
Jeff se ne sta zitto su un lettino a farsi medicare, dopo aver dato la precedenza a chiunque fosse ferito, anche meno di lui, o anche a chi aveva bisogno solo di un controllo. Sally se ne sta in un angolo, con le lacrime agli occhi, aspettando che Angel finisca di ricucire la testa al suo orsacchiotto. Ha persino voluto che lo visitasse.
Non ho mai visto Jeff così silenzioso. Non ha neanche la forza di arrabbiarsi, di piangere. E chi ne ha?
Lorelai è di nuovo nelle mani di Luka. Oh sì, volevo andare a prenderla e spaccare la testa a quello stronzo una volta per tutte. Mi sarebbe piaciuto davvero se Slender non mi avesse ricattata.
Sono tutti convinti che sia colpa sua. Non serve a nulla provare a difenderla, tutti credono che tutto questo sia colpa di Lorelai.
Mi asciugo le lacrime. Devo scegliere: o la mia famiglia, o lei. Guardo Jeff. Non posso fargli questo, non posso andarmene. Non posso lasciarlo così per andare a cercarla. Ha bisogno di me ora. Non so che fare, non so che pensare. Slender è stato chiaro: se me ne vado, sono fuori dai giochi. Bisogna trovare un'altra casa e stare al sicuro finché la situazione non si sarà calmata. Sbircio fuori dalla finestra: decine di corpi ormai freddi come un grosso punto esclamativo rosso sulla radura. Abbiamo poco tempo prima che vengano a cercarci. Chissà se Luka non li ha già avvertiti di noi. Ma che importa? Non posso salvare la mia migliore amica, non posso aiutare il mio ragazzo. Vado verso Sally e provo ad abbracciarla. Mi dice che sta bene, che non ne ha bisogno. Ma non era per lei, era per me. Cerco di controllare il tremore violento che mi sconvolge le spalle e stringo la mano di Jeff. È lui quello ferito, e sono io a piangere. Mi guarda solo e ricambia la stretta sulla mia mano. Lo amo, lo amo da impazzire. Scoppio in singhiozzi appoggiando la testa sulla sua spalla e mi lascio accarezzare. Sono inutile. Sono dannatamente inutile.
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Addicted to a smooth criminal
FanfictionJade Allen avrebbe voluto essere normale. O almeno, avrebbe voluto che FireIce, il demone incontrollabile che viveva in lei, non le procurasse tanti problemi. Quando però la sua "inquilina" prende possesso del suo corpo e uccide un uomo, Jade non pu...