Un giorno qualsiasi?

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"Pronto" rispomdo quasi senza fiato mangiandomi l'ultima lettera della parola.
"signorina rossi?" risponde una voce squillante dall'altra parte del telefono.
"si, sono io" affermo più sicura.
La chiamata continua per circa mezz'ora, la dolce signora con voce rassicurante mi spiega passo per passo ciò che avrei dovuto fare.
Questo era l'inizio di un sogno, iniziato nella cameretta di una bambina che si sentiva inadatta a qualsiasi contesto, inadatta a qualsiasi situazione, colei che non si sentiva mai all'altezza.
Mi gurdavo allo specchio fiera di ciò che stavo creando e, lì sul momento una lacrima rigò il mio viso, non esitai un istante dell'asciugarla con la mano per poi sospirare. "C'è l'avevo fatta" pensai tra me e me mente camminavo per raggiungere i miei in cucina.

****

Caro diario,
Sarai tu l'interlocutore di questa mia storia, di questo mio sogno.
Continuo a scrivere mentre mi trema la mano, non credo di aver ancora realizzato, sai?
Mi guardo attono ed ancora non mi sembra vero che tra due giorni non mi troverò più in questa stanzetta, ma in un luogo ampio, in un luogo immerso dalla solitudine.

Sto entrando in casetta, la porta mi sembra rassicurante, subito mi accoglie un enorme busta rossa con inciso nell'angolo desto in alto il mio nome. "Camilla" scritto in caratteri cubitali, un po' mi spaventa ma, senza pensarci due volte mi chino e la colgo. Entro trascinandomi l'enorme valigia, appena raggiungo l'atrio un ragazzo piuttosto alto mi si avvicina e con fare gentile mi afferra la mano; "lascia, ti aiuto" mi guarda sorridendo per poi sottolineare la frase premendo sul mio polso. Mollo la presa e ricambio il sorriso:" non serve davvero, ce l'avrei fatta sa sola" lui annuisce sarcastico e si avvicina alla porta. Si blocca, si gira di scatto ed esclama:" piacere gio", mi ha fatto spaventare comportandosi in quel modo tanto da scoppiare a ridere:"scusami" affermo per poi fermarmi e fare un respiro profondo. "piacere Camilla". Entriamo velocemente dalla porta, alzo lo sguardo impaurita e noto che tutti i presenti in cucina mi stavano fissando.
"tu saresti?" afferma un ragazzo biondino da dietro le mie spalle.
Mi volto di scatto e gli rispondo in modo sicuro:"Camilla piacere" dico alzando lo sguardo sul suo viso e tendendogli la mano, lui evita di stringerla e si volta camminando in direzione opposta alla cucina.
"Non farci caso cami" disse Giovanni.
Camii?!... Tutta questa confidenza da dove è nata? Affermo ridendo tra me e me.
"allora che ci fai qui?" afferma una voce profonda che proveniva da dietro il bancone.
"mi ha contattata la produzione, l'unica cosa che ho trovato è questa busta rossa"
Lo stesso ragazzo che aveva aperto bocca poco prima mi lanciò un occhiataccia per poi affermare:" ah, su aprila".
Annuisco e apro la busta lentamente, poi ad alta voce cito le parole scritte sopra. "sabato sfiderai uno dei ballerini".
"quindi balli?" si volta Giovanni per rivolgermi dolcemente la domanda.
"eh sii, questo è ciò che c'è scritto, non so altro ragazzi mi spiace"
Annuiscono e si avvicinano per presentarsi.

È stata una giornata intensa, penso buttandomi sul letto, l'ansia pervade il mio corpo per questo devo velocemente uscire dalla stanza. Chissà chi sarà colui con cui mi devo sfidare? Se non dovessi vincere il mio sogno andrebbe in "fumo". Una lacrima scende sul viso, finché alle mie spalle sento pronunciare il mio nome, velocemente asciugo le lacrime e dico: "ehi Evandro, dimmi".
Lui sottovoce mi dice:"cami perché se qui tutta sola sono le 3, domani alle 8 hai lezione". "oddio, grazie bubi, ora vado a letto" rispondo accennando un sorriso. "bubi" replica lui con voce ironica per poi continuare:"come mai?". "bho mi piace" Affermo per poi abbracciarlo e rientrare in casa.
Sdraiata nel letto mi giro e mi rigiro tenendo stretto il mio orsacchiotto; un po' di pensieri sfiorano la mia testa, pensieri positivi e negativi, che si mischiano formando preoccupazioni.

Sono le 6, mi alzo dal letto e veloce sgattaiolo in bagno per non svegliare Rosa; mi inizio a preparare, mi trucco applicando una lieve base e del mascara. Piastro i capelli e metto un top e dei pantaloncini aderenti. Prendo la borsa che avevo preparato la sera prima e poi in punta di piedi mi dirigo in cucina. prendo dal frigo un bicchiere di succo di frutta, quando poco dopo la voce di qualcuno mi fa sobbalzare. "che ci fai sveglia?"
Mi volto ed era nuovamente il ragazzo della sera prima, "potrei dirti la stessa cosa biondino" dico sottolineando l'ultima parola in modo enfatico.
"rispondi, la domanda l'ho fatta prima io".
Sbuffo e affermo:" scusa devo andare biondino".
Lui con voce alterata ribatte:"mi chiamo Luca, Luca".
Io per stuzzicarlo rispondo scassata con un sisi.

Inizio a provare un po' di coreografie in sala inseme a Sebastian. Entro due giorni devo portare a termine 3 coreografie diverse. Da quello che ho capito quando una delle tre insegnati sceglierà di fermare la musica ad uno dei ballerini vorrà dire che sarà in sfida con me. Li ho visti nella scorsa puntata sono tutti molto bravi ed in un secondo la ho paura di uscire si fa viva.
"Camilla, sei con me?"
"sisi scusami, ricominciamo"
"Cami, respira, non sono così difficili le coreografie; le puoi fare benissimo" afferma Sebastian con voce rassicurante.
Annuiscono e poi esclamo:" si ma una è un ballo latino, io non l'ho mai studiato, poi hip hop, ho una base scarsa di hip hop!"
"Cami ma che dici, latino non l'avrai mai studiato ma si vede che sei portata. Per non parlare del hip hop, sei forte anche lì, non sarà il tuo.. Ma sei la più avvantaggiata, tu sai ballare." sospira fissando l'ora e facendomi l'occhiolino per rassicurarmi.
"ora vado Camilla, ricordati che sono sicuro piacerai alla Celentano."
Accenno un saluto con la mano ed un sorriso.
Resto ancora in sala a provare le coreografie, poi uscendo con le lacrime in viso insoddisfatta del mio lavoro, sento provenire dalla sala 6 una voce dolce; profonda ma carismatica, accosto l'orecchio alla porta per ascoltare finché la voce non si interrompe. Mi allontano velocemente dalla porta ed con un saltello mi volto per entrare in sala relax...

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