Finita la sigaretta rientro accomodandomi sul divanetto, appoggio i piedi sul tavolo di vetro e poi fissando il tabellone degli orari noto la mancanza del suo nome, mi alzo di scatto e mi avvicino controllando meglio; effettivamente non mi sbagliavo per i restanti giorni non vi era nemmeno una lezione in programma. Sgrano gli occhi e poi mi dirigo verso la camera di Camilla, appena entro noto le valige e subito mi torna in mente la visita, che stupido che non ci ho pensato.
"Aka, che ci fai qui? Perché ci sono le valigie?" afferma Giulia entrando dalla porta, io mi sfrego la fronte infastidito e poi facendo spallucce l'abbraccio.
"non lo so giù, non lo so"
Non era mio diritto parlarne, se avesse voluto farlo sicuramente Giulia ne sarebbe a conoscenza."ragazzi, ho visto che vi state allarmando, non c'è ne bisogno, Camilla torna subito, avava una cosa da sbrigare" afferma la produzione chiudendo il collegamento; ora riesco a comprendere il motivo della sua paura quando ieri sera è venuta da me...
In casetta si crea ancora più confusione.
"ma cosa stará facendo?" afferma Raffaele.
"ma più che altro perché non ci ha detto niente" continua ibla arricciando il naso.
"perché non ci ha salutato?" afferma Deddy sedendosi sul divano.
"ragazzi, basta avrà avuto i suoi motivi" intervengo alzando la voce di modo da farmi sentire, in un primo momento tutti si girano sbalorditi verso di me poi accennando uno sguardo di consapevolezza si azzittiscono.
"ah ora sei pure il suo difensore" afferma Martina avvicinandosi.
"no, ho semplicemente detto come stanno le cose" affermo a tono, lei zitta mi guarda con aria di sfida.
"sisi come no.. Luca ma chi vuoi prendere in giro? Sei stra cotto di lei ed ancora vuoi negarlo?" continua lei abbasando il tono.
"non impicciarti Martina, io stra cotto? E allora tu con Raffaele?"
Lei da cupa diventa seria per poi sbarrare gli occhi.
"pensi che non me ne sia accorto? Di come lo guardi? Di quanto tempo ci passi insieme, di come andare a lezione assieme?" affermo saldo sulla mia posizione, lei non replica, si compre solo il volto sfregandolo, poi alza lo sguardo, vedo degli occhi tristi, confusi, sofferenti. Ma cerco di non cedere alle sue tentazioni, so per certo che sia un tranello.****
Pov's Camilla
Mi sveglia di colpo il suono del treno arrivato al capolinea. Mi alzo ed afferrando lo zaino scendo per poi salire velocemente le scale fino ad arrivare al duomo, finalmente vicino a casa. Sono innamorata di questa città, non solo per la sua bellezza artistica, ci sono legata a livello di amicizie. Un giorno magari vi racconterò un po di me, di chi sono o chi sono stata.
Con l'aiuto di Google maps raggiungo l'hotel, prendo le chiavi e poi mi dirgo in camera.
È molto ampia, completamente bianca, c'è il letto ed un mini armadio sopra il quale vi è una TV abbastanza grande, la camera ha una finestra con vista su un parco; c'è inoltre il servizio in camera ed un bagno con la vasca. La prima cosa che faccio e mettere il telefono sotto carica, per poi accenderlo.Mamma: ciao bimba, sto rientrando dal lavoro, sei arrivata a Milano? Tutto bene? Non vedo l'ora di rivederti presto, Giorgia poi ci farà ricevere tutto.
Noto con mio grande stupore un messaggio da Luca.
:buona fortuna baby, sei forte ;))Leggendolo sorrido, si era ricordato, non mi capacito dell'effetto che ha questo ragazzo sulle mie emozioni. Nonostante questo decido di non rispondergli, ordino un cappuccino e mi preparo per fare un bagno caldo e rilassante.
Sono seduta sul letto mentre scrivo sul diario, stavo raccotando della sera prima con Aka quando mi chama Alice.
"ciao ally" afferma con una vocina dolce, mi chiama sempre così perché sono le ultime 4 lettere del mio nome, volevamo trovare qualcosa di alternativo così ci siamo date dei soprannomi.
"Ecii, come stai?" affermo felice di sentirla.
"nono non ha importanza, domani sono a Milano da te, ci andiamo inseme, tu torni da Luca e torni a ballare te lo prometto. Non sarà questa visita a portarti via un sogno tanto grande hai capito? Non aver paura" afferma lei tutto d'un fiato.
"amore, non ho paura, sono consapevole del fatto che poteva succedere, ma con te sarò più tranquilla."
Non vedevo l'ora di vederla, erano un po di mesi che non ci vedevamo e mi mancava tantissimo.
"Cam, prima di andare, ti ho fatto spedire le nostre caramelle preferite, dovrebbero arrivare a momenti. Ricordati di dormire, prendi le pastiglie in caso, devi riposare" afferma premurosa, dopo qualche raccomandazione la telefonata si conclude.È la mattina seguente, ed eccoci qui. Pronti?
Sorseggio il mio tè guardando fuori dalla finestra, guardo le statue che vi sono in giardino che la sera prima non avevo notato. Sono dei leoni bianchi, scolpiti alla perfezione, sembra guardino fieri il cielo; "punta sempre al cielo ma con i piedi a terra" questa frase la ripete sempre Luca, ogni volta che gli faccio un complimento lui mi risponde così, come se fosse un grazie ma allo stesso tempo dice a se stesso che nulla gli è regalato, se lo deve sudare. Un po' come i leoni, così forti e carismatici ma allo stesso tempo estremamente spaventati, determinati, pronti.
Scendo le scale e mi dirigo in ospedale, all'ingresso di esso c'è Alice, le corro in contro e l'abbraccio.
"Ally, come stai?" mi sussurra lei all'orecchio, io le faccio cenno di entrare, l'ansia mi stava divorando e lei lo percepisce. Così mi prende per mano e trascinandomi mi accompagna.
"signorina camilla" affermo all'infermiera per poi ricevere le informazioni.
Salgo le scale e raggiungo lo studio 231, busso e poi apro la porta, faccio segno a Ecii di entrare.
"ciao Camilla, come stai?" afferma Giorgia da dietro la sua scrivania.
"in ansia, lei come sta?"Iniziamo la visita.
"Cam, dobbiamo pensarci poi mi devi consegnare le schede d'accordo?"
Annuisco, poi togliendo le scarpe mi posso sulla bilancia.
Lei mi guarda incredula, per un paio di secondi sono titubante ma poi lei mi abbraccia.
"brava Camilla, brava" dice con un sorriso stampato sulla faccia."cosa è successo in questo mese?" mi chiede lei per capire l'origine del mio benessere.
"faccio ciò che mi piace, ballo, dimmi che posso tornare a farlo" chiedo pretenziosa della risposta.
"mh ma non solo" dice Alice dandomi una spintarella.
"oh bhe, ho conosciuto un ragazzo" dico abbassando la voce.
"ma non c'è nulla tra noi, siamo lì nella scuola per studiare e realizzare il nostro sogno." proseguo io.
"non perderlo Cam, non smettere mai di parlare di lui, ti brillano gli occhi senza nemmeno nominarlo. Afferma Giorgia guardandomi fiera.
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lui..
RomancePiacere sono Camilla, ho 17 anni, ne devo fare 18 a marzo. Siamo a fine novembre, è un giorno grigio, cupo; uno di quei giorni che ti trasmettono quella sensazione di malinconia, una lieve felicità. Seduta sulla poltrona della mia sala, mi stavo sop...