Invisibile

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È il giorno dell'ultima puntata prima del nuovo anno, oggi avremmo dovuto portare in scena le coreografie di gruppo; alle 9 ci convoca la produzione.
"ragazzi, buongiorno, volevo dirvi di prepararvi ed a turni andare a provare".
Mi trovo in piedi mentre bevo il tè, in sala c'è un viavai di gente, sono tutti agitati.
"Cami tu hai bisogno di provare?" afferma Deddy toccandomi la spalla per richiamare la mia attenzione.
"mh no, non ti preoccupare, prendi tu la mia saletta" dico dolcemente.
Lui annuisce e si allontana; proverò qui in sala, alla fine ieri sera ho richiesto la saletta 8 per 3 ore. La casa pian piano si svuota, tutti escono allontandosi di fretta.
"Cam" afferma Sam muovendo il braccio con lo scopo di richiamarmi.
"dimmi"
"svegli tu Aka, io devo proprio andare,  ho bisogno di provare." afferma Sam chiudendo la porta ancor prima che io possa ribattere; sospiro, oggi non è proprio giornata. Sta mattina mi sono alzata con la luna storta e, come se non bastasse, qualcosa o qualcuno voleva che le cose andassero sempre peggio.
Mi alzo guardandomi allo specchio che ho proprio di fronte e, un po' impaurita, mi dirigo a passo svelto in direzione della camera di Luca; appena arrivata busso per poi entrare.
"Luca, devi andare a provare, sono le 9:30" dico scuotendolo; non mi degna nemmeno di un espressione. Lo richiamo ancora un po' di volte poi decido di alzarmi e uscire dalla camera, proprio mentre mi alzo, lui mi afferra un polso attirandomi a sé; sento il mio cuore accelerare e il mio respiro affannarsi. "5 minuti e mi alzo, tu vai" mi sussurra all'orecchio per poi girare la faccia dall'altro lato.
Bah, che strano sto ragazzo, incomprensibile.
Mi dirigo in saletta dove spostando il tavolino e facendo scivolare il divano mi ritaglio uno spazietto; metto la canzone registrata da Gio e, dovete sapere che per agevolarmi e far si che io potessi provare ha chiesto delle ore in più per registrare la cover inseme ad Enula, inizio a ballare.
Poco dopo voltandomi per concludere un movimento, noto Aka fissarmi.
"no, non smettere ti prego" dice con un sorrisetto stampato in faccia.
"che ci fai ancora qui, vai a provare, alle 13 dobbiamo essere in studio!" affermo con tono responsabile, odio quando le persone non rispettano gli orari.
"rossa, con calma, ora vado" afferma facendomi segno con le mani di calmarmi.

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("Rossa" perché il colore dei capelli di Camilla è il rosso)
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Si avvicina e mi porge una mano, io incuriosita e confusa gli domando cosa stesse facendo.
"tieni, l'altro ieri ti è caduta questa mentre ballavi in saletta, l'ho trovata per caso mentre provavo."
"oh dio, grazie mille, pensavo di averla persa" affermo stupita.
Lui mi fa segno di girarmi e poi con delicatezza mi riallaccia la collana. Questa collana ha un significato particolare, quando ero piccola ero una bimba testarda, molto testarda e così, un giorno di sole, andai al parco con la nonna; giocavo tranquilla quando vidi in lontananza un mio amichetto e mentre gli correvo in contro sono caduta in un prato. In quella situazione la quale sembrava drastica obbligai mia nonna a comprarmi questa collanina; ed oggi questa è l'unica cosa, insieme ad un bigliettino di auguri, che mi resta di lei.
Lui si gira e ridendo afferma:" non pensarmi troppo eh" poi guardandomi dal vetro della porta mi saluta.

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Marcello: "siamo tutti, iniziamo?"
Veder esibire i miei compagni su ciò che hanno creato mi fa rabbrividire, l'arte è proprio bella; qualsiasi sia la sua forma.
Vedere Giulia ballare liberamente mi trasmetteva serenità oppure sentire la dolce voce di Evandro ironizzare un pezzo. Loro sono i compagni giusti, proprio come dice Ari:"ho sempre pensato che un viaggio per essere bello ha bisogno dei compagni giusti, ed oggi posso dire che loro sono i compagni giusti, che loro sono quelli giusti e che indipendentemente da quanto sarà lungo il nostro viaggio, loro hanno reso questo percorso magico."
"Camilla, Sangio e Enula ora tocca a voi" afferma marcello sorridendomi.
Noi scendiamo e prima di iniziare Gio mi abbraccia.
"Cam stai tranquilla, respira" afferma accatezzandomi la testa, io annuisco e poi marcello da la base.
Ballo sulle note di "ti amo", è una coreografia formata dalla continuità, tutti movimenti che hanno bisogno della scioltezza. Sentire Enula e Sangio cantare dietro di me mi fa sentire bene, la loro dolcezza soprattutto messa all'Intero del pazzo mi rassicura, fornendomi la giusta chiave per l'interpretazione.
"Sangio, come è andata?" chiede Marcello.
"benissimo, ma indipendentemente da quello io spero sia arrivato un messaggio, che è questo quello che voglio fare; soprattutto in un periodo come questo, dove non tutti possono fare arte e trasmetterla e dove è bellissimo poter emozionare le persone che ci guardano da casa." afferma lui soddisfatto per poi girarsi verso me ed Enula sorridendoci.
"Luca tocca a te, possiamo mettere una seduta?" chiede Marcello rivolgendosi a un tecnico.
Quando canta Luca per me è come restare appesa ad un filo a mezz'aria e vi dico solo che ho una fottuta paura dell'altezza. Mi catapultava in un mondo parallelo dove stavo bene, dove effettivamente capivo di esistere ma appena smetteva era come quel filo si rompesse riportandomi alla realtà.
Il testo che ha scelto è "la cura", sulla quale balla Sam e Martina sedeva, invece, accanto a Luca. Vederli così vicini mi fa rabbrividire, le sta dedicando il suo cuore eppure lei sembra oscurata, indifferente; come se non stesse ascoltando le parole che lui le stava cantando. Finita la canzone lui l'abbraccia sorridendo, ed io ritorno alla normalità...

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