Sobbalzo dallo spavento.
Mi afferra il braccio e girandomi di colpo mi bacia; mette una mano sul mio sterno e mi fa cadere delicatamente sul letto, appoggio una mano per non cadere e l'altra la metto sopra la sua nuca. Il suo sapore si mischia a quello del mio burrocacao alla fragola; sento la sua mano percorre la mia schiena fino ad arrivare alla guancia, l'accarezza.
Apre gli occhi e dandomi la possibilità d'alzarmi mi guarda, sento le mie guance andare a fuoco mentre con il pollice lui continua delicatamente ad accarezzarmi il volto. Sono confusa e frastornata da quello che è appena successo, non so se parlare e chiedere spiegazioni oppure muovermi; o comunque fare qualcosa. Sento il panico salire e la mia gola seccarsi.. Sono in totale confusione, ferma a guardarlo come una scema senza avere un'idea su cosa dire.
"emh, non so che dir.." dico a bassa voce, ma ancor prima di finire la frase lui allunga il dito e lo appoggia alle mie labbra, poi si riavvicina al mio volto e mi stampa un altro bacio.
"non c'è bisogno di dire niente." afferma abbracciandomi.
"non tutte le cose hanno bisogno di una definizione, non credi?" io annuisce rispondendo alla sua domanda.****
Rosa:"ragazze siete pronte?" grida lei dal suo letto.
"amo, mi sto finendo di piastrare i capelli" affermo alzando la voce.
Oggi è l'ultimo dell'anno, i ragazzi con l'aiuto della produzione avevano preparato un festa, ed io sentivo già Gio gridare nell'altra stanza.
Poco dopo io, Lola e Rosa siamo pronte, ed insieme ci dirigiamo in cucina, dove vi sono già tutti gli altri.
"era buon ora girls" afferma Deddy
Io gli sorrido e poi prendendola sul personale lo squadro dall'alto al basso e toccandogli una spalla gli dico ridendo:" vuoi vedere la TUA Rosa bella e messa in piaga?" lui diventa rosso e poi mi tira una spintarella affermando il fatto che fossi scema.
La sera si svolge tra risate e qualche bicchiere di vino; un sacco di Brindisi e foto. Per questa occasione la produzione ci aveva dato la possibilità di utilizzare i telefoni per qualche ora in più.
La casa si è trasformata in una discoteca, a turno giravano tutti gli inediti che io e Lola conosciamo a memoria.
Lola: "Cam vieni quii" mi indica di salire sulle gradinate.
"sei pronta?" mi dice elettrizzante, annuisco.
"TEMPO AL TEMPO GIÀ MI SENTO PIENO, HAI UNA FACCIA GIALLA TIPO YELLOW MA DIMMI UN PO' COS'È CHE NON VAE SARAI PER SEMPRE, E SARAI PER SEMPRE LA MIA LADY RARARA, PERCHÉ ENTRI IN PUNTA DI PIEDI RARARA E LA MIA VITA È IRREGOLARE COME LE ROCKSTAR
TUTTE LE VOLTE MI PERDEVO CON GLI OCCHI CHIUSI AD UN SEMAFORO, SOGNAVO DI ESSERE UN AEREO, SFIDANO IL CIELO IN CONTROMANO INSIEME A TE CHE TI FAI MALE, NON SAI VOLARE, PROTEGGERTI MI VIENE NATURALE."
Sfinite dall'aver cantato a squarcia gola tutte le canzoni ci buttiamo tra i cucini delle gradinate ridendo.
Gio:" che belle che siete"
"grazieee" affermiamo in coro, poi Giuli si alza e lo raggiunge abbracciandolo ed io mi allontano.
Esco sull'atrio ancora frastornata dalla musica alta e dai bicchieri che ho bevuto prima senza aver mangiato, sentivo un po' l'effetto. Di fatti mi gira la testa nel vedermi barcollante Aka si precipita vicino a me afferrandomi la mano.
"tranquillo Luca sto bene" dico ridendo, lui molla di colpo la presa e senza proferire parola si siede sulla panchina.
"Lú che hai?" affermo sospirando.
"niente, che hai tu?" dice cercando di nascondere le sue emozioni.
"la smetti di prendermi in giro, non sono stupida!" dico infastidita.
"non lo mai detto" afferma alzando il tono "non mettermi in bocca cose che non ho detto".
"okey okey, scusami" gli dico sedendomi accanto a lui sulla banchina bianca.
"Luca guardami, che succede? Vedo che piangi.." sussuro per non farmi sentire.
"Martina.."
Mi basta queste 7 lettere per capire di cosa si tratta e non mi sorprenderebbe se stesse parlando del "suo gran amico" Raffaele.
Lo abbraccio e gli chiedo che cosa fosse successo per essersi ridotto così.
"Cam, ho bevuto tantissimo.."
In effetti il suo odore lo lascia intendere, sa di alcool e lo si sentirebbe anche a distanza di 4 metri.
"li ho visti, sul divano assieme" dice sospirando "parlavano, ed erano sdraiati, lei sembrava felice e presa da ciò che lui le diceva" continua asciugandosi le lacrime.
"io non me lo merito, non me lo merito tutto questo."
Innervosita nel vederlo così mi limito ad ascoltarlo, non capisco perché lui le corra ancora dietro, sempre li pronto ad aiutarla, a consolata; costantemente pronto per esserci. Mentre mi parla e continua a ripetermi di quella scena come se non fosse mai terminata, come se viaggiasse nella sua testa.. Come se fosse l'unica cosa che in quel momento poteva vedere, volto la testa verso il cancello; lo fisso finché ad un certo punto lui si blocca, per poi riprendere:" anche tu pensi sia un idiota vero? Non mi stai nemmeno ascoltando".
Mi rivolto di scatto e prendendo le mie difese, controbatto:" Lú non l'ho mai pensato, non sei un idiota"
Lui spostandomi le gambe da sopra le sue ed alzandosi fa per andarsene.
"ti prego, smettila di guardarmi così" lui si ferma ed io esito ma continuo: "aspetta, aspetta, fermo, io non ce la faccio, non posso più sentirti parlare di Martina, non posso consigliarti, non posso, non.." lui si gira e mi si riavvicina.
"non puoi essere mia amica?" afferma impaurito.
"no, o meglio posso, l'ho fatto fino ad adesso perché pensavo che starti vicino fosse meglio di niente ma è peggio. Essere qui con te che nemmeno mi vedi."
"scusa Cam, ma tu stai dicend"
"sto dicendo che per te esiste solo lei, che è come se fossi invisibile. E si ti sto dicendo che sono innamorata di te da tempo." dico in modo tranquillo e con voce calma per poi alzarmi e rientrare in casetta.Quello fu l'ultimo giorno in cui parlammo, da li feci in modo di non incontrarlo, di girare sempre l'angolo; lui aveva lei e di certo non sarei stata io a mettermi in mezzo....
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lui..
RomancePiacere sono Camilla, ho 17 anni, ne devo fare 18 a marzo. Siamo a fine novembre, è un giorno grigio, cupo; uno di quei giorni che ti trasmettono quella sensazione di malinconia, una lieve felicità. Seduta sulla poltrona della mia sala, mi stavo sop...