È un problema?

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Cammino scalza per la casetta raggiungendo il frigo come ogni mattina per la mia tappa fissa, bevo il succo e voltandomi vado a sbattere contro qualcuno mi affretto a scusarmi. "scusa, oddio, scusami". Nella mia preoccupazione sento costui ridere, alzo lo sguardo e noto che è Aka, scoppio a ridere anch'io; lui con una mano mi accarezza una guancia per poi pronunciare:" sei imbarazzata?" deglutisco e sgranando gli occhi dico:"no" toccandomi il naso.
Luca:"ora mi dici pure le bugie? Hai le guance rosse" afferma enfatizzando l'ultimo parole.
Schiarisco la voce e poi sposto il discorso su di lui:"scusami, ti ho sporcato la maglietta di succo, su dammi che te la lavo." forse lui mi prende un po' troppo alla lettera e si toglie la maglietta, porgendomala sorridendomi. La afferro, ed ora si che ero imbarazzata, alzo lo sguardo per guardarli il viso ma da li a poco una voce troppo familiare si intromette, interrompendo quel momento completamente imbarazzante.
"Luca che ci fai senza maglia?" dice Martina raggiungendoci.
Lui si volta e il suo sorriso si spegne poi si affretta a risponderle gentilmente:"oh no nulla, Camilla mi ha sporcato la maglia di succo".
"potresti stare più attenta la prossima volta" afferma con voce acida.
Annuisco e mi affretto a lasciare la stanza, arrivata alle gradinate mi giro, li vedo avvicinarsi, lui le accarezza i fianchi e dolcemente l'attira a sé bacandole il naso. Distolgo lo sguardo e proseguo diritta per la lavanderia, afferro un bigliettino e una penna dal tavolino che incontro sulla strada poi mi appunto una cosa:

Caro diario,
Oggi penso di aver provato una sensazione di gelosia, ho visto Luca con Martina, non che non fossi a conoscenza del loro rapporto, ma non li avevo mai visti tanto vicini. Solitamente sono sempre in studio e difficilmente passo del tempo con i ragazzi in casetta, soprattutto in questo periodo. Ho paura di affezionarmi a qualcuno, per questo più volte richiedo la sala per ballare e ripassare da sola.

Ieri sera alla fine mi sono addormentata stremata dal pianto, ripensando alla sera prima nella mia testa si crea confusione, forse mi stavo affezionando a Luca? Non poteva succedere.
Così durante l'ora di pranzo stiro la sua maglietta e poi l'appoggio delicatamente sul suo letto; mi sono ripromessa di allontanarmi, non voglio affezionarmi, ne tanto meno lo voglio fare con lui, in un contesto del genere. Ho già abbastanza problemi, sono qui solo per la danza, mi devo impegnare e possibile che me ne vada a casa da un momento all'altro.

Sto uscendo per raggiungere Samuele in sala 8, questa settimana, visto che Giulia è impegnata, Veronica mi ha chiesto se potessi preparare una coreografia con Samuele. Non esitai ad accettare, la prossima settimana si sarebbe aggiunto un ragazzo o almeno così la produzione ci aveva accennato, ancora non si sapeva se lui possa prendere il posto di qualcuno oppure ricevere semplicemente il banco. Quindi meglio che mi metto al lavoro. Cammino per il corridoio quando incrocio Gio e Aka che rientrano in casetta, mi salutano ed io replico con un "ciao Gio" per poi voltarmi e proseguire.

****

Sono quasi le 8 ed io mi avvio al tavolo per cenare.
"Leo che cuciniamo?" dico richiamando la sua attenzione.
"oi Cam, vieni che mi dai una mano" mi avvicino e ridendo e scherzando cuciniamo un riso allo zafferano.
Proprio mentre Leo mi tira addosso della farina entra Luca dalla porta che sbarra gli occhi incredulo. Io scoppio a ridere per poi abbracciare Leo, "infame" dico gridando, lui si mette a ridere ed io lo seguo. Poi di striscio vedo Luca allontarsi raggiungendo Deddy che stava guardando un film con Rosa e Martina nella saletta. Continuo a gurdarlo per notare i suoi movimenti, lo vedo piegarsi per baciare Martina, delicatamente gli si avvicina e le sfiora i capelli accennandole un sorriso.
"ragazzi è pronto" dico gridando di modo da farmi sentire da tutti, in poco tempo ci raggiungono e parlando del più e del meno iniziamo a mangiare.
"ciao ragazzi" afferma Maria dagli autoparlanti.
Salutiamo in modo corale e lei prosegue:"Cami ho visto che stai mangiando" "oh mamma" penso tra me e me, allontanando di poco il piatto, non me ne ero accorta.
"emh si ahaha" dico a voce bassa, tutti gli occhi sono puntati su di me... "Scusami Camilla, volevo dirti che fuori dalla porta c'è una busta per te." mi alzo di scatto e mi dirgo verso la porta, scendo i primi due scalini e poi delicatamente mi chino per raccoglierla. "ospedale San Raffaele, Milano" alzo gli occhi al cielo, non ci credo. Rientro in casetta e mi dirigo in camera veloce mettendo la busta nell'ultimo cassetto del comodino. Poi tiro un respiro profondo e ritorno in cucina dove ci sono gli altri che lavano i piatti, così mi avvicino al lavandino e inizio a pulire delle stoviglie che Evandro aveva posato poco prima.
Sento Luca avvicinarsi ed in poco tempo pronuncia con tono incuriosito:"che busta era?", istintivamente mi giro e lo fulmino con lo sguardo, "perché non ti fai i fatti tuoi invece che infilare il naso in faccende che non ti riguardano?" lui sgrana gli occhi ed incredulo mi fissa.
"emh, scusa non volevo essere invadente" afferma abbassando la voce. Mi giro e lo guardo, accenno un sorriso e poi gli accarezzo una guancia, lui ricambia il sorriso poi se ne va.

Sono sdraiata sul letto a pancia in su e muovo avanti e indietro il piede fissando il soffitto. La apro? Non la apro? Sospiro alzandomi e dirigendomi nel "giardino B" così soprannominato da Enula. Mi piego a cogliere una margherita e come una bimba inizio a staccare petalo per petalo e l'ultimo deciderà la sorte della busta. "la apro, non la apro, la apro, non la apro, la apro" questo è l'ultimo petalo, getto il gambo e sospiro, vorrai dire che devo leggerla.
"Camilla, che ci fai qui?" afferma Luca alle mie spalle.
"oh niente" mi alzo da terra e lo raggiungo, gli prendo la sigaretta di mano e ne faccio un tiro, poi mi avvicino alla panchina e mi siedo poggiando il gomito sul ginocchio.. E lo fisso, lui si avvicina e si siede di fianco a me per poi togliersi la giacca e appoggiarlo sopra le mie spalle; mi volto, gli porgo la sigaretta e poi affermo:" non avevo freddo, non ce ne era bisogno!" lui sorride e poi mi fa segno di coprirmi.

lui.. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora