Segreti

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Mi sembra di essermi risvegliato da un immenso loop di incubi. Assonnato mi sfrego gli occhi e poi mi volto per vedere l'ora sul comodino *8.50*; con un piede levo le coperte ed in seguito mi siedo appoggiano i piedi al cordolo del letto e poggiando il viso tra le mani. Resto lì un po' di minuti, i quali sembrano infinitamente lunghi, poi decido che avrei dovuto finire di leggere; la mia curiosità mi stava divorando. "Forse ha ragione Camilla, sono un tipo troppo ficcanaso" affermo tra me e me con un sorrisetto.

(diario Cam)

... Ne vuoi parlare? Sicuro?
Manca sempre meno alla visita, sono solo 8 giorni, cosa devo dire a Giorgia? Ho paura, se non dovessi tornare qui dentro non so come potrei reagire, non voglio fare conclusioni affrettate, ma la produzione non mi permetterebbe di restare ancora per molto indipendentemente da come concluderò quast'esperienza; nel senso che sicuro (se dovessi uscire) mi farebbero uscire per malattia, con la possibilità di tornare. Ma lo sanno anche loro quanto sia complicato uscire dal mio loop. Inizio a preoccuparmi, più per i miei che sicuramente avranno ricevuto la notizia, non credo che loro verranno non so se ne hanno la possibilità! Ma sicuro sono preoccupati.
Sai cosa mi addolora di più? Uscire da qui non sarebbe solo perdere la sfida contro me stessa, sarebbe anche un po' perdere LUI..
Non sono pronta a lasciare tutto questo.

(pensieri di Luca)
Noto la mancanza della firma, deve aver finito di fretta, qualcosa l'avrà interrotta.
Decido di scorrere un po' le pagine, per cercare risposte alle mie domande...

Caro diario,
È il 6 gennaio, ho un po' paura da quando mi è arrivata la busta, quello è il mio unico pensiero.. Non riesco a toglierlo nemmeno mentre ballo, come se fosse un chiodo fisso, stabile. Come se solo il referto potesse darmi tranquillità, potesse fermare i miei turbamenti. Devo completare almeno 10 schede, ne ho fatte due.. Ho meno di 13 giorni per poterle concludere e non so nemmeno se con esse il risultato sarà positivo.
Sai ancora le parole di Maria di quella sera mi girano in testa, non mi ero accorta finché non me lo fece notare. Io sto bene qui diario, non voglio tornare a casa, non voglio tornare alla vita di prima.

(pensieri di Luca)
Amo la sua scrittura, disegna le lettere in modo strano ma al quanto bello da vedere, se tutti i libri fossero scritti con questo stile forse studierei.. Affermo a voce alta mettendomi a ridere.
Non pensavo a tutto questo è davvero una ragazza complessa, sembra forte ma in realtà è davvero fragile.
Mentre rileggo velocemente la pagina, mi saltano alla mente le parole di Maria quando le disse della busta.

*Flashback dal punto di vista di Luca*
Sento Camilla chiamarci per la cena, in poco tempo raggiungiamo il tavolo e mentre prendiamo posto chiacchieriamo del più e del meno.
"ciao ragazzi" afferma Maria dagli autoparlanti.
Salutiamo in modo corale e poi lei prosegue:"Cami ho visto che stai mangiando", il mio sguardo ricade immediatamente su di lei, la vedo portarsi un tovagliolo alla bocca per poi allontanare leggermente il piatto, sembra sorpresa anche se cerca di non darlo a vedere.
"emh si ahaha" dice a voce bassa.
"Scusami Camilla, volevo dirti che fuori dalla porta c'è una busta per te." sul momento non colgo il motivo delle scuse iniziali.
Lei si alza di scatto e si dirge verso la porta, pochi secondi dopo rientra in casetta e senza proferire parola si dirige in camera veloce.
A distanza di minuti la vedo lavare i piatti con Evandro così mi avvicino chiedendole spiegazioni, ma ci ritroviamo a discutere.

Ora capisco il motivo per cui non volesse dirmi della lettera. Chiudo il diario e prima che lei se ne possa accorgere lo poso sul comodino, e poi portandole un tè la sveglio.
"Cam, devi andare a lezione" le dico scuotendola leggermente, lei si copre il viso con una mano e poi mi risponde che si sarebbe alzata, le sposto la mano e la faccio sedere.
"alza lo sguardo dai" affermo.

Pov's Camilla
Lo guardo in modo lampo e poi sposto lo sguardo sulla tazzina di tè.
"Cami, perché non mi guardi?" afferma con tono calmo.
"io, emh" dico titubante.
"dai Lú vai di là, mi preparo e ti raggiungo." continuo io.
Lui mi abbraccia, da quando aveva tutto questo riguardo nei miei confronti?
Sorseggio un po' il tè per poi alzarmi, mi trucco, mi vesto e nel frattempo sveglio Rosa e Giulia; poi raggiungo Luca nell'altra stanza. Sto per salutarlo ed uscire per andare a lezione quando lui mi ferma.
"oi, a pranzo mangiamo insieme? Sono solo in sala relax" afferma sorridendo, il suo comportamento mi confonde ed anche parecchio ma, accetto la sua proposta; poi sorridendo esco.

"buongiorno Camilla" afferma la Celentano da dietro al plexiglass, ricambio il saluto per poi ascoltarla attentamente.
"Volevo sapere come stavi?" chiede lei
"oh tutto bene grazie, lei?"
La conversazione continua finché lei non mi propone il lavoro della settimana.
"come ben sai è appena finita la 9 puntata, non vorrei metterti fretta ma si avvicina il serale. Vorrei dimostrare ancora una volta la tua versatilità in modo che se non dovessi accedere al serale, potresti comunque mostrare tante delle carte in tavola" afferma lei "come prima cosa ho pensato di farti fare un passo a due con Giulia, si tratterà di un flamenco con i passi base e poi uno con Tommaso quello è prettamente modern" prosegue lei per poi farmi cenno di iniziare la lezione, conclusasi saluto la Maestra per poi percorrere il corridoio fino alla sala relax.
"ehi" dico, notando che Luca fosse già nella stanza.
"come sono andate le lezioni?" mi chiede.
"impegnative" gli rispondo sorridendo, poi proseguo sedendomi dall'altra parte del tavolo.
Continuiamo a parlare del più e del meno finché non mi fa segno di sedemi vicino a lui, alche ridendo mi avvicino; appoggio un gomito sul tavolo e distendo le gambe sopra le sue.
"perché mi fissi?" chiedo incuriosita.
"non ti sto fissando" ribatte ridendo, io lo guardo facendo una smorfia e poi scoppio a ridere.
"sei un po' bugiardo eh" affermo.
"no bugiardo no, furbetto si però" mi guarda lui facendomi l'occhiolino per poi tornare serio, al suo sguardo io scoppio a ridere.
Fisso la scatola ermetica sul tavolo, è piana di cibo e solo l'odore inizia ad infastidimi...

lui.. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora