I mostri sono reali e anche i fantasmi sono reali. Vivono dentro di noi e, a volte, vincono.
- Stephen King✻
La città di Parigi era stupenda, elegante e raffinata come sempre, con un'alba rosata che le faceva da sfondo.
Era magnifico ammirare lo spettacolo che la luce dorata del sole offriva quando si univa all'azzurro pallido del cielo, un caleidoscopio di tonalità calde e brillanti.
La detective Chrissy Miller quella mattina si svegliò molto presto, come sempre d'altronde.
Si concesse un minuto buono per svegliarsi completamente, poi scese giù nella sua piccola cucina per prepararsi la colazione.
Attirato dai rumori anche Sympa fece il suo ingresso nella stanza.
Chrissy prese tra le braccia il suo piccolo barboncino e affondò una mano nel suo pelo morbido del colore dello champagne.
Stava appunto decidendo cosa fare, se andare in centrale o chiamare il suo capo e farsi assegnare un nuovo caso per telefono, quando sentì degli squilli provenienti dal salotto.
Chrissy entrò nella stanza, alzò la cornetta e si annunciò.
« Miller. »
« Chrissy? »
Chrissy rimase stupita nel sentire la voce di Fabien, il suo migliore amico e aiutante sul posto di lavoro.
Fabien infatti era un ragazzo davvero pigro e si lamentava ogni giorno del fatto che a causa del suo lavoro avesse dovuto rinunciare a molti sonnellini ristoratori.
Chrissy guardò l'orologio appeso alla parete per esser certa di non sbagliarsi.
« Fabien, è successo qualcosa? Sono appena le sei e mezza » chiese la ragazza.
« Sì, veramente. Mi ha chiamato un mio amico, ha detto che ha bisogno di un detective. »
Chrissy sospirò, rassegnata.
« Un detective per cosa? »
« Lui affitta delle case. Questa mattina si è recato in un appartamento perché l'inquilina alla quale lo stava momentaneamente affittando non pagava le rate da oltre due mesi. Quando è arrivato l'ha trovata morta » gli rispose la calda voce del ragazzo dall'altra parte del telefono, ancora più assonnata del solito.
La ragazza si chiese se non avesse passato fuori tutta la notte.
« Ho capito, mi sorge soltanto un dubbio. Perché questo tuo amico ha chiamato te e non la polizia? » domandò Chrissy dopo una breve riflessione.
Sentì Fabien esitare.
« Non lo so. Sai come sono queste cose Chrissy, a volte le persone vanno nel panico.»
La detective si espresse in uno sbuffo scettico.
« D'accordo, adesso dove si trova? »
« È ancora lì. »
« Allora chiamalo e digli di non muoversi e di non toccare nulla. Non vorrei che compromettesse delle prove, a meno che non l'abbia già fatto. »
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Chrissy Miller, incubi dal passato
Mystery / ThrillerAnni '70, Parigi C'è chi dice che sia facile superare il passato, voltare pagina, che sia giusto pensare soltanto al presente e a noi stessi. Eppure non si può semplicemente cancellare ciò che è stato scritto con inchiostro indelebile o strappare un...