Siamo pieni di strappi, tagli, cuciture,
ma anche di follie fuori dagli schemi,
parole fuori dalle righe, viaggi sulla luna.
-Fabrizio Caramagna✻
«Eccoci arrivati » esclamò Fabien.
Chrissy guardò titubante l'ingresso di un piccolo edificio, una semplice porta in legno scuro sulla quale era appesa una piccola targa in ottone che recitava: " Cassandre, cartomante e chiaroveggente "
Chrissy scrutò Fabien con cipiglio scettico.
« Sei serio? Senza offesa, ma non voglio andare da una ciarlatana. »
« Sapevo che non l'avresti presa bene, ma stai tranquilla. Mia zia è una tipa simpatica.»
« Cos'è, una qualità di famiglia? »
Fabien non rispose e bussò tre colpi alla porta.
Aspettarono alcuni secondi, poi la serratura scattò e la porta si spalancò senza che nessuno l'avesse apparentemente aperta.
« Visto? » le fece Fabien.
« Sì, non sono cieca. E comunque sono sicura che sia un trucco. »
L'amico alzò gli occhi al cielo, poi le fece cenno di seguirla.
Chrissy si addentrò in quello che a prima vista sembrava un salottino illuminato da una debole luce fioca proveniente da candele sparse in tutta la stanza.
« Il mondo di tua zia è lontano dal progresso? » bisbigliò la ragazza a Fabien per non farsi sentire, anche se la stanza era completamente vuota.
« Ma no, la zia è soltanto una tipa all'antica», il ragazzo si strinse nelle spalle, poi alzò la voce e continuò: « Zia, ci sei? Zietta cara? Ho portato un'amica. Avanti zia Titti so che... »
« Fermo un attimo » - lo interruppe la ragazza - « tua zia non si chiama Cassandre? »
« Ma no, quello è il nome che usa con i clienti per fare un po' di scena. »
Chrissy stava seriamente tentando di non scoppiare a ridere e di non ripetere per la centesima volta quella che era a tutti gli effetti la verità: la zia di Fabien era una truffatrice.
« Fabien, ti stavo aspettando. »
A parlare era stata la voce di una donna, innaturalmente roca e calibrata.
Chrissy strinse gli occhi.
Nella penombra della stanza si trovava effettivamente una vecchia signora, la cui figura magra e ossuta era seduta su quello che sembrava un comodo cuscino.
La ragazza le si avvicinò cercando di non inciampare sui tanti cuscini adagiati sul pavimento e poté finalmente vedere il suo volto.
La donna aveva un viso scarno, sarebbe benissimo potuta passare per un cadavere se non avesse osservato Chrissy con quegli occhi neri, brillanti e scuri come l'inchiostro.
« E aspettavo anche lei, Chrissy Miller. »
La detective deglutì rumorosamente.
Guardò Fabien come a chiedergli se avesse avvertito la zia del loro arrivo, poi si accomodò davanti a quest'ultima sedendosi su un morbido cuscino.
« Sa chi sono, allora saprà anche perché sono qui » disse cercando di non far trasparire lo scetticismo che stava provando dalla voce.
« Lei è qui a causa di avvenimenti oscuri, la morte ha colpito e lei vuole trovare una risposta. »
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Chrissy Miller, incubi dal passato
Mystery / ThrillerAnni '70, Parigi C'è chi dice che sia facile superare il passato, voltare pagina, che sia giusto pensare soltanto al presente e a noi stessi. Eppure non si può semplicemente cancellare ciò che è stato scritto con inchiostro indelebile o strappare un...