Gli venne incontro la Morte e gli disse: "Prendimi per comare"
"Chi sei?" domandò l'uomo.
"Sono la Morte, che fa tutti uguali."
Allora l'uomo disse: "Tu sei giusta: prendi sia il ricco sia il povero senza fare differenze; sarai la mia comare."
- i fratelli Grimm✻
Il sole stava lentamente calando oltre i tetti delle case di Parigi lasciando dietro di sé soltanto gli ultimi riflessi d'arancio, bagliori luminosi pronti ad arrendersi presto all'oscurità della notte.
Quei colori caldi e brillanti stavano lentamente svanendo, simili agli ultimi rantoli di una brace morente.Chrissy Miller camminava accanto a Fabien con passo svelto, sempre più nervosa.
E non era per il fatto che fosse diretta verso una scena del crimine, no, perché ormai dopo anni di lavoro ci aveva fatto l'abitudine.
Ciò che la spaventava maggiormente era se stessa, come dopotutto fosse ancora legata in maniera indissolubile alla sua vecchia vita, come bastasse la firma su uno stupido biglietto per farla ricadere di nuovo nel buio.
Furono i pianti e i gemiti sofferenti di un bambino a farla destare dai suoi pensieri.
Chrissy e Fabien si avvicinarono e, quando capirono di essere arrivati sulla scena del delitto, compresero anche il motivo delle lacrime di quel piccolo.
Erano in uno dei tanti vicoli anonimi di Parigi, una strada che ormai di anonimo non aveva più nulla: chiunque fosse passato di lì quella sera avrebbe ricordato per sempre le macchie di sangue scarlatto che ricoprivano la ghiaia sul pavimento come fiori rossi sparsi in un campo fin dove una figura giaceva a terra, con la gola tagliata e completamente immobile.
Chrissy si disse che se l'inferno avesse avuto un ingresso, la via per raggiungerlo sarebbe stata quella.
« C'è troppo sangue Fabien, dobbiamo far spostare le persone » disse Chrissy al suo amico.
Lui annuì leggermente e si rivolse alla piccola folla di curiosi per fare in modo che se ne andassero.
La detective si avvicinò al corpo senza vita di un'altra ragazza.
Anche questa dopotutto somigliava a lei e alla prima vittima in modo incredibile: gli stessi capelli neri acconciati in un caschetto disordinato, la stessa delicatezza pallida della pelle, e sicuramente, dopo aver scoperto la sua identità e controllato tutti i dati, avrebbe avuto circa la loro stessa età.
Accanto al suo corpo erano stati sparsi senza un apparente ordine dei gigli freschi.
Chrissy spostò leggermente il corpo della ragazza e non dovette impiegarci molto per trovare quello che stava cercando: una carta da gioco.
« Fabien? » Chrissy chiamò il suo amico, in quel momento impegnato a cercare di convincere la folla di curiosi ad andarsene.
Il ragazzo lasciò perdere e le si avvicinò
« Ho trovato un'altra carta », continuò Chrissy: « è un re di spade ».
« Che significa? »
« Questo devi dirmelo tu. »
« Io, perché? »
« Oh andiamo, Fabien! Tua zia è una cartomante, devi pure aver imparato qualcosa. E sia chiaro, io dalla tua carissima zia Titti non ci torno » chiarì Chrissy con tono convinto.
Aveva già troppi problemi, non poteva pure mettersi a pensare ai fantasmi dei suoi amori passati con cui quella ciarlatana diceva di aver parlato.
Anche se Jayson non era uno qualunque...
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Chrissy Miller, incubi dal passato
Mystery / ThrillerAnni '70, Parigi C'è chi dice che sia facile superare il passato, voltare pagina, che sia giusto pensare soltanto al presente e a noi stessi. Eppure non si può semplicemente cancellare ciò che è stato scritto con inchiostro indelebile o strappare un...