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Il folle è uno come noi. Ha semplicemente buttato via la maschera.
-lucyinthesky_83


« Te lo ripeto Thomas, fai sgomberare le persone da questo posto. »

« Scordatelo Chrissy, è ora di pranzo e la gente grazie a te ha di che parlare. Insomma, il locale non è mai stato così pieno! »

Fabien osservava la sua amica discutere con il proprietario del circolo mentre sorseggiava pigramente un liquore dalla provenienza ignota.

Chrissy glielo aveva messo a forza tra le mani per - sue testuali parole - farlo stare buono ed evitare che si annoiasse.

« Lungi da me danneggiarti gli affari, ma la vita di una ragazza è in pericolo e io ho bisogno di maggiori dettagli per poterne venire a capo. »

« Quella ragazza sarà già morta, Chrissy. »

Thomas riuscì a dirle quella che anche per Fabien rappresentava l'assoluta verità.

La detective si irrigidì.

In qualche modo sapere che fosse arrivata troppo tardi, che tutti i suoi sforzi fossero poi risultati inutili e che non c'era più nulla da fare la faceva sentire impotente, vulnerabile.

Fabien non aveva mai visto Chrissy così giù di morale.

Lei aveva sempre un piano di riserva, una soluzione a tutti i problemi, quella voglia di continuare a combattere che le infiammava lo sguardo anche quando ormai sapeva di aver perso.

Ma questa volta era diverso, lo sentiva.

E lui stesso non sapeva cosa fare.

« Probabilmente sì, è morta. Ma sai cosa? Qui dentro ci sono altre ragazze che potrebbero essere le prossime vittime e io devo impedire che ciò succeda. Perciò fai uscire le persone da questo locale, Thomas, perché ho bisogno di indagare » disse la ragazza con voce ferma.

Pochi minuti ed era già ritornata la Chrissy di sempre, e Fabien la ammirava molto per questo.

Il locandiere però scosse la testa mentre indicava con un cenno la massa di persone sedute ai tavoli e contemporaneamente controllava Sympa, che in quel momento stava mangiando un po' di prosciutto dietro al bancone.

« Hai promesso loro da bere, non se ne andranno finché non lo avranno ricevuto» obiettò, poi, vedendo che Chrissy continuava a scrutarlo con sguardo assassino continuò: « e comunque avrai modo di vedere metà di questa gente ubriaca. Sai che quando le persone bevono sono più sincere, no? »

Certo che lo sapeva.

Un giorno aveva fatto ubriacare un vecchio signore antipatico, soltanto per avere la soddisfazione di ascoltarlo parlare degli innumerevoli animali protetti che aveva ucciso con il suo fucile a canna e delle innumerevoli volpi impagliate collezionate nel salotto davanti a un pubblico di animalisti.

« D'accordo, acconsento » decise infine.

Prese dalla tasca del cappotto settecento franchi e li sbatté con forza sul bancone.

« E questi cosa sarebbero? » domandò Thomas stranito.

Chrissy inarcò le sopracciglia.

« Secondo te? Sono i soldi che ti devo » spiegò ovvia.

« Sono troppi, facciamo che me ne dai la metà. »

« Scordatelo Thomas, ho già fatto molti danni. Dovrò pur ripagarti in qualche modo, no? Ovviamente nel pagamento sono inclusi anche i clienti che hai perso a causa di Sympa. »

Chrissy Miller, incubi dal passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora