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Le nostre paure sono molto più numerose dei pericoli che corriamo. Soffriamo molto di più per la nostra immaginazione che per la realtà
-Seneca


« Wow, bella corsa » commentò Chrissy con leggerezza.

« Già, erano mesi che non facevamo un inseguimento del genere » concordò l'amico.

Il ragazzo, completamente immobilizzato contro la schiena di Fabien, credeva davvero che quei due fossero pazzi e continuava a scalciare e a dimenarsi più che mai.

I suoi movimenti attirarono l'attenzione di Chrissy, che lo guardò con sospetto e strinse gli occhi.

« Ma ora passiamo a parlare di argomenti più seri. Dimmi, ragazzino, perché stavi scappando? » gli chiese mentre sottolineava la parola "ragazzino" con derisione.

« Non sono un ragazzino. »

Le labbra di Chrissy si incurvarono in uno dei suoi soliti sorrisetti.

« Ah no? Qual è il tuo nome, allora? » domandò con sincera curiosità.

« Hector. »

« Il nome completo, per favore. »

« Hector Dufour » esclamò il ragazzo risentito.

« E dimmi, come mai un ragazzino come te è scappato alla vista di due poliziotti? Ma cosa più importante, che ci facevi in quella casa? »

« Se credi che ti risponderò sei pazza. »

« Sì, in tanti lo dicono », commentò la ragazza con leggerezza: « Tu Fabien che ne pensi? Il ragazzo parlerà? »

« No, ovviamente » rispose l'amico.

« Però potremmo picchiarlo, non credi? »

« Poco ma sicuro. »

« Hey calmatevi, voi siete poliziotti! Non potete farlo! » protestò Hector sconvolto.

« Forse no, ma potremmo sbatterti dentro per un bel po'. »

« Ah sì? E con quale accusa? »

Chrissy finse di ponderare la questione, poi si portò una mano al cuore.

« Credo che tu mi abbia appena provocato un infarto, ho dei problemi al cuore e non posso correre » mentì mentre esibiva un sorriso sfacciato.

« Nessuno ti ha costretta ad inseguirmi. »

« Davvero? »

Fabien sbuffò.

« Basta col teatrino, Chrissy. Ci penso io. »

Detto questo iniziò a stringere il braccio immobilizzato del ragazzo in maniera davvero molto dolorosa.

« Rispondi o ti spezzerà un polso » gli sibilò la detective.

Hector Dufour sbiancò, dagli occhi di Chrissy capì che quei due pazzi lo avrebbero fatto sul serio.

« Mi state facendo male » brontolò.

Poi, quando notò che entrambi continuavano a scrutarlo impassibili, si costrinse finalmente a parlare.

« D'accordo, vi dirò tutto promesso. Ora però lasciatemi ».

Fabien allentò la stretta sul braccio del ragazzo.

« Allora? », sbottò Chrissy impaziente: « stiamo aspettando».

« Ero andato in quella casa per poter riscuotere il pagamento. »

« Pagamento? Per cosa? »

« Una donna mi aveva promesso dei soldi, abbastanza per poter comprare sigarette un mese intero. In cambio io dovevo soltanto entrare in un appartamento e lasciarvi una carta da gioco. »

Chrissy Miller, incubi dal passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora