Il più grande errore che puoi fare nella vita è quello di avere sempre timore di farne uno
- Elbert Hubbard✻
Thomas si fermò davanti all'ospedale Européen Georges - Poumpidou, affaticato a causa della corsa che aveva fatto per arrivarci.
Era l'ora della pausa pranzo infatti, e lui aveva lasciato la gestione del circolo alla completa mercé di un cameriere novellino.
Di certo però non se ne pentiva.
Erano passati ormai tre giorni dalla scomparsa della sua cliente preferita e sui giornali era apparsa la foto del volto di Chrissy, congelato in uno di quei rari istanti in cui non sfoggiava il solito sorrisetto ironico sulla faccia.
Inizialmente pensava che fosse una notizia falsa, non credeva possibile che una tipa come Chrissy Miller potesse essersi fatta mettere sotto da un gruppo di assassini che godevano di una pessima reputazione.
Eppure sapeva che la ragazza non avrebbe mai avuto il coraggio di lasciare Sympa al suo locale per tutto quel tempo, non senza neanche fargli una telefonata per avvisarlo.
Così, ignorando l'orgoglio ferito e la reputazione da duro che sicuramente avrebbe perso, aveva iniziato a cercare il suo inseparabile amico.
Il problema era che con Fabien Durard lui non avrebbe potuto assolutamente parlare, perché il ragazzo era rimasto coinvolto in una sparatoria.
Ormai in città non si parlava d'altro: i tre poliziotti morti in quella fatidica notte e la detective più famosa della città che spariva contemporaneamente nel nulla.
Fortuna che lì al circolo le voci corressero più velocemente che nel resto dei luoghi di Parigi, ed essendone lui il propietario era stato uno tra i primi a venire a conoscenza della grande notizia: Fabien Durard, dopo essere stato ferito al petto ed essere stato ricoverato d'urgenza, si era da poco risvegliato.
Così, ignorando il fatto che probabilmente non fosse concesso portare animali in ospedale e che quello non fosse l'orario adatto per fare una visita, aveva deciso comunque di entrare nell'edificio con Sympa tra le braccia.
Non appena mise piede nel grande atrio gremito di persone, con le pareti bianche e i pavimenti lucidi dello stesso colore che davano l'impressione claustrofobica di essere rinchiusi in una scatola, e riconobbe un infermiere solito fermarsi spesso al suo locale si diresse verso di lui.
Non ci volle molto per convincerlo, e ci volle ancor meno tempo per arrivare nella stanza riservata a Fabien.
Il ragazzo stava riposando con la testa sul cuscino, mentre le folte sopracciglia erano corrugate in un espressione di lieve sofferenza.
Quando però sentì la porta aprirsi il suo sguardo corse subito verso la fonte del rumore e altrettanto subito si riabbassò, leggermente deluso.
« Non sono chi ti aspettavi che fossi, non è vero? » domandò Thomas con il tipico sguardo di chi la sa lunga.
« Veramente no », ammise lui cercando di trattenere una smorfia di dolore mentre si alzava e stendeva la schiena sul cuscino: « dov'è Chrissy? »
L'uomo si avvicinò al suo letto con espressione addolorata e per Fabien non ci fu bisogno che aggiungesse altro.
Aveva capito che fosse successo qualcosa non appena aveva visto Sympa tra le braccia di Thomas invece che tra quelle sicure della sua padrona.
« Che le è successo? » continuò, con il cuore che gli batteva rumorosamente nel petto.

STAI LEGGENDO
Chrissy Miller, incubi dal passato
Mystery / ThrillerAnni '70, Parigi C'è chi dice che sia facile superare il passato, voltare pagina, che sia giusto pensare soltanto al presente e a noi stessi. Eppure non si può semplicemente cancellare ciò che è stato scritto con inchiostro indelebile o strappare un...