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Non mi piace l'idea di andare o in Paradiso o all'Inferno, perché ho amici in entrambi i luoghi
- Mark Twain


« Il capo ha detto che ti aspetta nel tuo ufficio » disse Fabien come se nulla fosse appena varcarono la soglia dell'ingresso principale della centrale.

Chrissy si girò verso di lui e strabuzzò gli occhi.

« E tu me lo dici adesso? »

« Perché, quando avrei dovuto farlo? »

« Non so, forse mezz'ora fa? Se lo avessi saputo non sarei mai venuta » brontolò la ragazza.

Raggiunsero in pochi minuti il suo ufficio.

Era una piccola stanzetta arredata semplicemente con il pavimento in legno e le pareti bianche, e una piccola scrivania scura posta davanti a una libreria piena di fascicoli e vecchi fogli di giornale.

Non c'erano indizi che potessero far capire il carattere del proprietario, visto che lì Chrissy non ci passava quasi mai.

Comodamente seduto sulla sua poltrona c'era il capo, che li guardava con un irritante sorrisetto stampato in faccia.

Si alzò e li raggiunse in poche falcate mentre iniziava a dondolarsi sui talloni.

La detective stava per chiedere se potesse parlare con l'uomo che avevano catturato quando il capo esclamò con disprezzo: « Allora signorini, ci divertiamo? »

I due ragazzi alzarono gli occhi al cielo, esasperati.

« Davvero tanto signore. In questo momento la sua faccia è impagabile, meglio di uno spettacolo al circo » chiosò Chrissy mentre la faccia del suo capo si irrigidiva e assumeva davvero un'espressione comica.

L'uomo comunque si riprese quasi subito e si avvicinò alla ragazza.

« Ah, i giovani d'oggi! Prima l'amore lo si faceva soltanto dopo il matrimonio, mentre adesso... » il capo decise di terminare la frase con un sospiro teatrale.

Chrissy non aveva bisogno di guardare Fabien per capire che fosse imbarazzato, molto imbarazzato.

Lei si limitò soltanto a scrutare l'uomo con un cipiglio sprezzante.

« Ha finito? » sbottò infastidita.

« No. Sappia che il congedo maternità non glielo concedo, signorina Miller. »

La ragazza si irrigidì, quell'idiota si stava spingendo troppo oltre.

« Purtroppo non è una competenza che spetta a lei », disse gelida: « e adesso per favore esca dal mio ufficio. Io, a differenza sua, lavoro per fare qualcosa di buono ».

Il capo la squadrò con disprezzo.

Il suo sguardo si abbassò, ma non trovò Sympa intento a nascondersi tra le gambe snelle della padrona.

« L'ho lasciato al circolo » spiegò Chrissy soddisfatta rispondendo alla sua tacita domanda.

L'uomo non riuscì a mascherare la delusione.

« Molto bene allora », esclamò risentito prima di uscire dall'ufficio: « aspettate qui, stanno arrivando ».

Chrissy e Fabien attesero in silenzio alcuni minuti, poi quando finalmente sentirono dei rumori oltre la porta alzarono lo sguardo.

Marcus, un loro collega, stava accompagnando una donna mentre le teneva una mano stretta attorno al braccio.

Gli occhi di Chrissy si soffermarono a scrutare il suo viso dalla pelle olivastra, gli occhi d'inchiostro parzialmente nascosti da alcune ciocche nere dei capelli.

Chrissy Miller, incubi dal passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora