22. piano di fuga

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D'un tratto sento come se tutto quello che stavo provando finora fosse nullo davanti al suo sguardo furbo. Inarco l'angolo della bocca per stroncare un sorriso «Che ci fai col telefono di Anastasia?» domando curiosa

«Non volevo metterti nei casini con tuo fratello» si morde il labbro con fare nervoso «Che è sta faccia?» fa studiandomi

«Niente...» faccio vaga

«Puoi parlare?»

Annuisco in silenzio stando pronta a sentire

Si passa una mano tra i capelli «Stavi piangendo?» domanda

«No, no!» nego all'istante

«Eh no» mi lancia un occhiataccia di sottecchi

Osservo meglio il suo viso in controluce e mi acciglio «Che hai fatto in faccia?»

«Qui? È la mia cicatrice...» fa toccandosi

Mi accorgo che così mi sta deviando «Non quella, hai un livido sotto l'occhio o sbaglio?»

«Non ti preoccupare» fa rassicurandomi «Come va con tuo fratello?» alza su il cappuccio per nascondere l'ecchimosi in faccia

Sento lo stomaco sottosopra quando capisco «È stato lui? A farti questo, intendo» deglutisco incollerita

Lui sbuffa pensieroso, quasi rassegnato «Ti ho detto di non preoccuparti»

«Ti ho fatto una domanda. Rispondimi!» dico con freddezza insistendo «È per colpa mia»

Per qualche secondo distoglie lo sguardo, rivolge gli occhi oltre lo schermo, poi a terra, poi a me nuovamente «È venuto a cercarmi, mi ha dato contro, ha dato di matto quando gli ho fatto capire che non avrei mollato e ho ricevuto un gancio» spiega brevemente, mentre i sensi di colpa continuano ad assalirmi

«Mi dispiace, è tutta colpa mia» dico per scusarmi

«Non dirlo, tu non c'entri niente...sei in questo casino per merito mio» cerca di tranquillizzarmi

Scrollo le spalle «Mio fratello ha esagerato, non avevamo fatto nulla di male...»

«Ha visto dalle telecamere quello che è successo nello studio quella sera» mi svela lui «Solo non capisco chi è stato così infame da fargliele vedere»

«Cristo!» impreco lievemente «Se fosse stato Kermit stesso?» indago io

Scuote la testa «Non penso, si è anche scusato con me...non sapeva nemmeno come ci fossero finite le riprese tra i files di Andre»

«Mmh...strano» scrollo le spalle

«Ascoltami, adesso devo ridare il telefono ad Anastasia, non penso di scriverti col mio numero...meglio evitare» fa spiegandomi con prudenza «Stasera passo a prenderti, prepara qualcosa per stare fuori qualche giorno. Stai lontana da tuo fratello, cerca di non fargli capire niente. Non essere remissiva con lui o capirà»

Spalanco gli occhi accigliandomi «Mi stai proponendo di scappare insieme?» il mio povero cuore prende a battere, mentre lo stomaco mi si contorce dal senso d'ansia

«Ho bisogno di saperti al sicuro, sarà solo per qualche giorno, voglio provare a parlare con tuo fratello e cercare di risolvere...Io non ti voglio lasciare sola Ludo» professa lui

Sembra un Principe azzurro, uno di quelli delle favole che ti strappa via dai mostri cattivi per tenerti con sé al sicuro. Insomma è così maturo e affascinante.

«Okay» annuisco mettendo su un sorriso

«Ci vediamo dopo ammò» mi strizza l'occhio congedandosi

«Sì, ma come faccio a sapere che sei giù?» faccio confusa

Anastasia Glory📡💓 ...
📹📞 videochiamata terminata

Troppo tardi. Ha già messo riattaccato. Be' se verrà troverà un modo per farmi scendere...

«E adesso che faccio?» mi tocco la fronte con drammaticità «Devo preparare una borsa con dei vestiti...dovremmo dormire insieme poi...» arrossisco ragionando tra me e me «Forse dovrei parlarne con qualcuno...» alzo gli occhi su una foto che ritrae me e Teresa qualche anno fa

Scuoto la testa in segno di diniego. Non posso dirglielo, potrebbe scoprirlo mio fratello e sarà peggio. Apro il cassetto, prendo un blocchetto e una penna e inizio a scrivere.

Sento la porta bussare per poi aprirsi «Ludo...» mia madre fa capolino dentro

Sussulto in preda alla tensione «Stai studiando ancora?» domanda osservandomi

Guardo il foglio e scrollo le spalle, tiro dietro l'orecchio una ciocca di capelli e proferisco «Sì...cerco di stare al passo»

«Bene. Io comincio il turno di sera, ho lasciato la cena nel microonde» spiega «Sarete soli tu e tuo fratello» come se non fossi già abbastanza preoccupata

Annuisco «Vabene mamma»

«So che avete discusso, sembra preoccupato per te...cerca di capirlo, sai com'è fatto» cerca di ammorbidirmi. Se solo sapesse ciò che mi ha fatto suo figlio...

«Ci servirà del tempo...» tutto ciò che riesco a dire che non sia un insulto alla progenie

Annuisce tagliando corto «Ci vediamo domattina» fa congedandosi

«A domani» sorrido cordialmente «Chiudi la porta quando esci, per favore» le ricordo

Sospiro quando sento la porta d'ingresso chiudersi segno che mia madre è uscita. Mi precipito nell'armadio in cerca di uno zaino in cui riporre i vestiti.

Accumulo sul letto lo stretto indispensabile per allontanarmi da casa clandestinamente qualche giorno. Una volta preparato tutto nascondo lo zaino sotto il letto così da tenerlo a portata di mano quando andrò via.

È passata all'incirca un'oretta da quando ci siamo sentiti, più passano i minuti e più sono in ansia. Come crede di venirmi a prendere? Forse avrà pensato di farmi calare dalla finestra?

Guardo fuori dalla strada e noto il viale libero, il cielo è ancora luminoso, sembra proprio che la sera stia tardando a calare.

Siedo sul letto con la testa tra le mani, non so nemmeno io se ciò che sto facendo è giusto o meno.
Prima d'ora l'idea di fuggire da qui non mi aveva mai allettato così tanto. Forse perché adesso mi sento stretta a vivere secondo le regole degli altri. Lascio il messaggio scritto prima giacere fuori da un quaderno.

Mi faccio coraggio ed esco fuori incrociando mio fratello che attraversa il corridoio per tornare in camera. Mi si gela il sangue dalla tensione, ma sospiro e cerco di tenere bassa l'adrenalina. Raggiungo la cucina e prendo a smanettare; apro il frigo, poi il rubinetto, chiudo il frigo, apro il microonde, lo accendo, richiudo...
Faccio per far sì che mio fratello senta la mia presenza in casa e si accorga quanto più tardi possibile che manchi. Sempre ammesso che non esca prima che io abbia abbandonato già l'appartamento.

P a k a r t a s|| PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora