Paky's pov
Fermo la macchina sotto casa sua «Adesso vai a dormire anche tu?» chiede con un'espressione imbronciata
È notte fonda ormai, abbiamo passato talmente tanto tempo a parlare che ho perso la concezione del tempo «Magari, ho da fare l'ultimo giro con Cikky e poi vado» rispondo sincero
Annuisce «Va bene, allora ci vediamo domani?»
«Certo, se ti va puoi venire in studio con me, però domattina scendo presto»
«Sì dai, se mi sveglio magari» sorride «Buonanotte Vi'» mi lascia un bacio sulla bocca prima di aprire la portiera
«Buonanotte Lulu» faccio guardandola andare via
Parto solo quando la vedo scomparire nel portone e prendo la strada che mi porta a Rozzi, nel mentre faccio un giro di chiamate per vedere i miei dove sono «O' Cì, a' ro staje?»
«Stong' a casa 'ra guagliona mi', tu?» risponde prontamente
«Mo' sto uscendo da Corsico, sto tornando» faccio guardandomi intorno
La strada sembra vuota, a parte per qualche gruppetto di ragazzini agli angoli «Ah, si' stat' cu Ludovica?» chiede indagando
«Eh sì...ma sient' 'na cos'...» faccio prendendo velocità per arrivare prima «Ci vediamo ai giardinetti? Io sto ca machin'»
«Okkè ja, mo' scendo, chiamm' pur 'e guagliun'»
«Vabbuò ammò, ce verimm' à n'appoco»
Arrivo giù al rione in una decina di minuti e trovo già Marco, Loris e Celoz ai giardinetti ad aspettarmi
«Ammor'!» esclama mio cugino urlando in mezzo alla via
Fermo la macchina e scendo per salutarli a mia volta «Coor!» lo abbraccio fraternamente per poi salutare gli altri due allo stesso modo «Ma frat't?» chiedo a Cikky dove sia finito il fratello, che non ho visto qua in giro stranamente
«Ah non stava già qua giù?» si acciglia Marco
«No uagliù, Luigi aveva detto che andava a prendere il mezzo» soggiunge Celoz
«Io so' venuto dal lato di Gino, e là fuori non c'era...» osserva Loris facendoci allarmare
«Non è che sta con Chri Chri e la ragazza da Tonino? Ci dovevo andare pure io...» domando per tranquillizzarmi, anche se ho paura che ci sia qualcosa che non va stasera...
«No, ho videochiamato prima Tonino e c'erano solo Chri Chri e Fabio con le ragazze da lui, frat'm non ci è proprio arrivato a Vermezzo» risponde Marco con aria tesa
«Provo a chiamare» Celoz prende il telefono facendo partire la chiamata in vivavoce.
Uno squillo prolungato e poi la voce della segreteria che segna il numero non raggiungibile
«Ha il telefono spento» Loris giunge alla conclusione«Oppure non gli prende» soggiungo io «Andiamolo a cercare n'attimo» propongo preoccupato «Cikky vien' cu me» faccio invitandolo a salire in macchina «Celò miett' spia che Luigi non si trova: chiama Tonino, Mirko e gli altri, vedi se hai notizie» ordino organizzando il da farsi «Lori o' frat, per favore comincia a fare tu il giro e vedi se qualcuno dell'altro isolato ha visto Luigi»
«Sì» annuiscono loro «Ci vediamo dopo»
Cikky salta in macchina e inizia ad imprecare, taglio la strada facendomi i venti metri di controsenso alla velocità della luce per non fare di nuovo il giro delle palazzine. «Se non è raggiungibile vuol dire che sta giù ai garage» Cikky esordisce, pensando la mia stessa cosa
«E sicuramente non pe' se' fa 'na chiavata» sbando leggermente con lo sterzo per riaprire il portaoggetti e togliere la sicura alla mia nove
«Che ne sai?» suppone il fratello
«Pcché ho ancora io le chiavi della sala rossa» mi torturo il labbro con fare nevrotico
Era un semplice box auto che noi di Glory Glock usavamo quando dovevamo divertirci con le ragazze e che avevamo allestito con un divanetto, un lavandino e un tavolo. Lo usavamo per chiuderci tutti insieme e fumare all'inizio, poi è diventato un piccolo bordello che chiamavamo ironicamente sala rossa
Scendo giu al garage stando attento a fare meno casino possibile per sentire qualsiasi rumore
Vedo in lontananza uno vestito di blu fluo che si atteggia con Luigi mentre parla fuori dalla saracinesca del box dove teniamo gli affari
Metto a folle e tiro il freno lasciando la macchina accesa, lascio l'arma in mano a Cikky scendendo io per primo «Chi cazzo sei?» irrompo richiamando l'attenzione di questo che si gira verso di me e mette su una faccia da cane bastonato
«Oh Paky!» Rondo esordisce «Non sapevo stesse con te, ero venuto perché mi serviva una cosa da voi» si giustifica
Vado su tutte le furie quando sento Luigi parlare «Ammò chist' se sta sbattenn' cu me, oi'» mi spiega
«Che cazzo fai parli male a mio cugino, eh?» gli tiro uno schiaffo in pieno volto digrignando i denti
Lui perde l'equilibrio, ma non cade, così gli do addosso ormai sopraffatto dalla rabbia «Come ti permetti di venire a casa mia e mancare di rispetto così?»
Fa per reagire spintonandomi «Mi devi i soldi!» fa tirandomi un calcio, mi colpisce nell'interno coscia, ma invece di farmi male mi stizza solo di più
Sono un cumulo di nervi adesso «I soldi che ti ho fatto fare io con due tagli di roba»
Cikky e Luigi fanno per tirarmi via ma spintono anche loro a questo giro «Nun' v'ata mettere 'mmiez» dico per farli mettere da parte
Calcio ancora finché non si accascia a terra «Vattene si no t'accir staser» un altro destro per incitarlo ad alzarsi
«Oh Paky basta!» mio cugino grande fa per prendermi dalle spalle e tirarmi via
Ormai Rondo mi ha infamato e adesso non avrei voluto sentir ragioni: per me significava soltanto guerra e tanto avrei finito fino a quando non l'avrei distrutto
«Mi prenderò tutto con gli interessi, poi vedi» controbatte lui trovando l'attimo per scappare via a gambe levate
«T'accir faccia 'e cazz'» scatto nuovamente
Cikky mi da una scossa per farmi tornare in me «Vincè finiscila» mi guarda negli occhi per cercare di ricevere un riscontro nel mio sguardo «Lui' tu stai bene?» fa rivolgendosi al fratello
Annuisce «Sì io sì, non mi ha fatto niente, s'è sulo sbattuto e poi siete arrivati voi» racconta
«Apposto, vabbè dai ripuliamo tutto sto sangue che pare che l'hai scannato a questo» fa cenno Marco guardando le macchie sul pavimento
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P a k a r t a s|| Paky
FanfictionLa lealtà conta tutto in una relazione, qualsiasi essa sia. Non tradire mai un fratello, non mettere gli occhi sulla ragazza sbagliata, sii rispettoso di te stesso e ricorda che la famiglia non si tocca. Per questo i ragazzi tendono a ribellarsi a...