28. abbiamo chiuso

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Il riccio tiene la testa sul cellulare, stringe tra le dita una canna e resta per le sue con aria distaccata. Sembra essere calato il gelo tra le palazzine di Glory Glock.

«Oh, che hai?» richiamo la sua attenzione all'ennesimo tentativo di approccio

Lui scrolla le spalle standosene in silenzio per tutta risposta, irritandomi «Vabbè, se vuoi restare così me ne vado» dico provocatoria

Mi degna di un'occhiataccia mentre curva il labbro in un sorriso stizzito «Ah pure?» scuote lievemente la testa

Mi acciglio con aria interrogativa «Posso sapere che ti prende? È da quando se ne sono andati i ragazzi che mi ignori» faccio studiandolo

«Niente Ludovì!» esclama alzandosi dal muretto «Com'è che lo conosci?» fa cenno con la testa restando cupo

«Scusa?» faccio confusa «Parli di Rondo?» metto a fuoco

«Eh, sì» avvicina la canna alla bocca aspirando pesantemente

«Paky, sei serio?» domando retorica

Il riccio sembra davvero spazientirsi davanti alla mia sfacciataggine «Lascia stare, ti riaccompagno che è meglio, credimi» si aggiusta la tuta e avanza verso il mezzo lasciandomi sempre più sconcertata

La situazione sembra star prendendo una brutta piega tutto d'un tratto ed io già mi sento sconfitta «Non capisco perché tu stia facendo così, comunque...» alzo gli occhi mirando dritto ai suoi in modo tale da trasmettergli sincerità «È passato in studio da Adam col suo produttore qualche mese fa, prima che ti conoscessi...» sbuffa fuori il fumo nervosamente davanti alle mie parole «Ha stretto amicizia con mio fratello e poi con me, ogni tanto ci commentiamo le storie in maniera amichevole, nulla di più» confesso cercando un riscontro

Paky abbassa lo sguardo «Siete amici allora?»

«Non posso avere amici maschi scusa?» domando di riflesso

«Certo» annuisce stabilendo un contatto visivo, facendomi sentire meglio «Ma sappi che a me quello non piace per niente» afferma

«Scusami, sei tipo geloso di Rondo?» porgo la domanda restando confusa «È un bel ragazzo, sì, ma siamo solo amici e non è il mio tipo, poi cioè, dai...» elenco pazientemente «Siamo amici, non potrebbe esserci altro»

Scuote il capo «Non hai capito proprio» m'interrompe con freddezza «Non è gelosia, è proprio antipatia» specifica

Mi sistemo i capelli con fare teatrale «Dovuta a cosa?» domando fatidicamente

«Non è detto che tutti dobbiamo volerci per forza bene e starci simpatici» rimanda lui «A me sta sul cazzo proprio, te lo dico» m'avvisa sovrastandomi

«E quindi che dovrei fare? Evitarlo perché il mio ragazzo ha mentalmente quattro anni e s'indispettisce a saperci amici?» ragiono io «Dai Vincè, smettila»

Annuisce prendendo nota mentalmente delle mie parole, pessimo segnale «A posto fai come vuoi, io ti ho solo avvisato»

Rido nervosamente «Ma ti pare che a diciannove anni devi arrivare tu e farmi i ricattini, ma che credi? Riaccompagnami a casa subito, basta!» faccio snervata «Anzi no! Vado via da sola» sbotto scendendo dal mezzo

«Dove vuoi andare da sola a quest'ora?» mi rimprovera «Ti accompagno io» avanza verso di me

Faccio cenno di diniego «Non voglio tornare con te, vattene!» faccio avvelenata, scansandolo

«Allora ti faccio accompagnare da Marco» dice prontamente

«Non lo scomodare Marco, vado da sola ho detto!» ribadisco mentre cammino via dalle palazzine

«Ok, fatti venire a prendere dal tuo amico visto che ci tieni così tanto» dice con sarcasmo misto a provocazione

«Ecco infatti, chiamo lui» alzo la voce per farmi sentire, ormai distante

Cammino per qualche minuto superando i giardinetti pronta ad uscire dal rione. Sono rimasta davvero male per come si è comportato Vincenzo.
Sono già pentita di averlo fronteggiato ripetutamente quando non voleva lasciarmi andare sola, però avevo bisogno di fargli capire.
Sento il rumore di un motore farsi sempre più chiaro

«Fermati, ja basta» si affianca col mezzo stando al mio passo

Con indifferenza continuo a proseguire avanti fino a quando lo sento sbuffare «Ti porto a casa, sali» mi ordina

Così mi volto d'istinto «Ho già chiamato Rondo, viene lui» mento per farlo andare via

Non lo chiamerei di certo adesso, non vorrei creare altri scompigli questa sera

«Lo hai chiamato veramente?» domanda inasprito

«Sì, me l'hai detto tu» faccio indispettita

«A posto, abbiamo chiuso» sentenzia lui

Gira il mezzo accelerando velocemente per fare retromarcia, pronto ad andare via

«Vaffanculo» sbotto io «Per una stronzata dobbiamo dare di matto in mezzo alla strada, fai schifo» rigetto io

«Cresci, Ludovì» mi lancia un'occhiataccia prima di mettere accelerare tutto per andare via

Non posso crederci. Mi ha lasciata sola per una stronzata. Sento gli occhi andarmi a fuoco dalla rabbia, perché fa così?

Fanno terribilmente male le sue parole che per conseguenza mi ritrovo con le guance segnate dalle lacrime. È schifoso se penso che nell'arco di pochi minuti abbiamo rovinato tutto.

Da lontano vedo il faro di un mezzo venire verso di me, così alzo lo sguardo pensando fosse tornato indietro. Mi batte il cuore quando lo vedo rallentare, poi sento il vuoto quando mi accorgo di aver preso un abbaglio.

È Fabio e ha dietro Francesca, non appena mi vede accosta ed esordisce «Oi Ludo che ci fai qua da sola?»

Alzo le spalle in tutta risposta «Stavo tornando a casa...»

«Tutto bene?» domanda la ragazza sistemandosi gli occhiali sul naso, non potendo fare a meno di notare i miei occhioni lucidi

«È una serata un po' particolare, scusatemi» ammetto, mettendo su un'espressione corrucciata

«È successo qualcosa con Paky?» indaga lei

Quasi mi salgono le lacrime, trattengo un respiro per bloccarle e annuisco «Ha avuto un attacco di gelosia, non lo so...» mi confido con voce scesa

«In che senso scusa? Che è successo?» Fabio si acciglia stranito

«Ma niente...si parlava dei ragazzi di San Siro ed ho nominato Rondo che è un amico di mio fratello ed ha iniziato a comportarsi in maniera strana» ripercorro ancora incredula «Poi ci siamo mandati a fanculo e boh...»

Fabio assimila «Ah ecco!» mette su un'espressione preoccupata «È che non c'è molta simpatia tra loro; cioè si può dire che Paky lo schifa addirittura» afferma

«E perché?» domando confusa

«Mhh...avranno i loro trascorsi» fa restando sul vago lui «Su sai, vieni che ti riportiamo a casa noi!» fa avvicinandomi

«Ma ci stiamo in tre?» osservo dubbiosa

«Anche in cinque!» esclama Fabio

«Appurato» conferma France con sarcasmo, scoppiando a ridere

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Scusatemi l'assenza, sono stata impegnata a sistemare il nuovo alloggio e in più sono piena di lavoro quindi non ho avuto molto tempo per scrivere, cercherò di essere più presente 🤞🏼💖
Buona lettura e grazie per aver pazientato 😇

P a k a r t a s|| PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora