33. febbre d'amore

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Sono già passati quattro giorni da quando Vincenzo è partito. Ci siamo salutati con la testa piena di dubbi e almeno io ho dovuto trattenere le lacrime quando l'ho visto andare via sul mezzo.

Ci scriviamo spesso e parliamo del più e del meno. Lui sta lavorando a delle nuove collaborazioni, io ho studiato quanto più possibile per l'esame che ho dovuto sostenere stamattina.

Questa notte non ho dormito molto e stamattina sono arrivata all'istituto mezzora prima per paura di perdermi l'appello, e menomale perché commissione è stata abbastanza severa e puntigliosa sulla tecnica ma alla fine con la mia buona parlantina ho ottenuto finalmente l'abilitazione professionale. Finalmente potrò iniziare a farmi strada in questo mondo e far girare i contatti in questo mercato

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Passo circa dieci minuti con gli occhi chiusi, cercando invano di dormire, quando sento battere sulla porta rispondo con un filo di voce «Avanti»

Vedo mio fratello avanzare con aria preoccupata «Ludo?» mi studia «Stai bene? Hai la faccia bianca»

Scuoto la testa «Credo mi stia salendo la febbre, ho freddo Andre» farnetico io

«Volevo farti gli auguri per il diploma...non credevo fossi al letto» fa mettendomi una mano in fronte «Sei un po' accaldata...ti lascio riposare Lulu» fa lasciandomi un bacio in fronte

Sorrido pacatamente «Resta pure Andre, non mi dai fastidio...tutto bene?» faccio spazio sul materasso incitandolo a sedersi accanto a me

«Sì, mi sto preparando per i live, non vedo l'ora di partire» fa entusiasta

«Già, manca sempre meno ormai» faccio tendendogli un pugnetto che batte in segno d'intesa

«Paky l'hai sentito?» chiede lui

Rabbrividisco all'istante «Stamattina» sospiro infreddolita

«Come vanno le cose con lui invece?» domanda con premura

«Ci siamo presi una settimana di tregua, entrambi» sospiro

Mio fratello si acciglia «Già? Ma non stavate bene insieme scusa? Hai bisogno che ci parli io?» fa agitandosi nei toni

«Ma no Andre, l'abbiamo deciso di comune accordo» lo freno io «Abbiamo bisogno di capire se possiamo andare avanti» spiego io vagamente

«Sicuramente avete due personalità molto spiccate e non è facile. Lui ha i suoi problemi, forse tu non sai nemmeno ancora cosa vuoi» fa lui accarezzandomi i capelli

Annuisco «Adesso però mi manca» ammetto chiudendo gli occhi con aria stanca

«Ecco perché hai la febbre» ridacchia lui «È febbre d'amore, no?»

Gli do una gomitata da sotto le coperte «Cretino!»

Lui sorride incrociando il mio sguardo «Se ti fa soffrire gli vado a dare un altro gancio giuro» dice lui con aria seria

«Menomale che Teresa non ha un fratello» sdrammatizzo io

«Sicuro non avrebbe parlato in mezzo» si atteggia lui

«Dopo di questa affermazione puoi andare via» alzo gli occhi al cielo scacciandolo con ironia

«Ti lascio con piacere, piccola rompipalle» si alza abbandonando la mia stanza

Chiudo gli occhi cercando di addormentarmi poco dopo presa dalla stanchezza e li riapro solo quando sento il telefono vibrare incessantemente

Abbagliata dalla luce mi strofino gli occhi per cercare di leggere il nome sullo schermo

«Ana» rispondo ancora con la voce impastata di sonno, sopprimendo uno sbadiglio

«Auguri cuginetta! Ho visto che ti hanno abilitata finalmente, allora stasera ci trucchi tutte e si festeggia?» dice esuberante dall'altra parte del telefono

«Grazie mille ammò, magari! Penso questi festeggiamenti siano da rimandare...» faccio sistemandomi le coperte sulle spalle

«Cos'hai?» fa lei dubbiosa

«Ho la febbre, mi scoppia la testa...»

«Ah...uà!» esclama lei delusa «Hai la tachipirina in casa?»

«Sì, la prendo dopo però»

«Be' rimettiti presto che abbiamo una serata da recuperare»

«Al più presto sicuramente» raccordo «Tu invece stai bene?» chiedo cortese

«Sì io sì...ho sentito Luigi prima» vagheggia lei

«Ah...che dice?» m'incuriosisco

«No niente, dice che stasera escono a cena» mi racconta lei «Ma Vins non l'hai sentito?»

«Stamattina sì. Mi ha scritto che era in studio e abbiamo parlato un po' poi sono entrata a fare l'esame e non mi ha più risposto» arriccio una ciocca di capelli con fare nervoso

«Ah ha alzato i paletti allora» osserva lei

«In che senso?»

«Quando non va come dice lui alza i paletti, lo conosco bene» Anastasia sembra convinta di quello che dice dall'altra parte del telefono

«Spero capisca che se alza i paletti con me io alzo un muro poi dopo» rido puntigliosa

«Siete identici, è incredibile» commenta lei «Va be', allora stasera visto che non ci sei penso che alla fine ci facciamo una pizza a casa mia molto chill»

«Buona idea Anny, mangiate anche per me che sto proprio scarica, mannaggia!» impreco io

«Sicuramente. Buona guarigione ammò» si liquida lei

«Grazie ammo» faccio mettendo giù la telefonata

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Che ne pensate di Blauer? A me è piaciuta tantissimo, poi la produzione è pazzesca e il cambio flow di Vince sulla seconda strofa è 🔥🔥🔥

P a k a r t a s|| PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora