1. mi lasci il numero?

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Ripongo il cellulare in tasca e spingo la porta dal maniglione rosso per entrare all'interno dell'istituto. Sono quasi in ritardo per la lezione di trucco.

Salgo le scale velocemente diretta nell'aula apposita dove c'è già Teresa ad aspettarmi.
Entro dentro e noto che fortunatamente la professoressa ancora non è entrata.

«Ludo! Finalmente ce l'hai fatta» Teresa mi accoglie liberandomi la seduta di fronte alla specchiera

Sistemo la mia borsa e faccio per sedermi, sospirando poi qualche istante «Giusto in tempo, vedo» osservo io «Avevo troppo sonno stamattina, proprio non so che mi sia successo»

«Non dirmi che hai passato di nuovo tutta la notte a guardare serie tv?» suppone Terry facendomi ridere

«No, le serie stavolta non c'entrano niente»

Quando la professoressa si porta al centro dell'aula facendo il suo ingresso le voci delle ragazze cessano, dandole lo spazio per introdurci la lezione

«Buongiorno a tutte» comincia «Anzitutto mi dispiace dirvi che la data dell'esame non è ancora certa, ma nulla da temere»

«Promette bene» mormoro io alzando gli occhi al cielo

«Quanto alla lezione oggi vi farò vedere una delle tecniche di trucco più antiche che esistano» fa prendendo una pausa «Arrigoni, Ludo» mi indica scrutandomi

Mi acciglio confusa «Che succede?»

«Tu sei perfetta per farmi da musa per oggi» strizza l'occhio ponendosi dietro di me «Adesso io comincio a step su di lei, poi toccherà a voi» introduce lei

Seguo i suoi movimenti dallo specchio «Per primo ricordatevi sempre di detergere il viso» fa imbevendo dei dischetti struccanti

Compio un giro di centottanta gradi per offrire la visuale alle mie colleghe, in modo da poter imitare i movimenti della prof.
Chiudo gli occhi lasciando lavorare Benedetta e dopo due ore circa sento smettere il pennello di muoversi in modo circolare sulla mia palpebra «Sta iniziando a prendere forma, non trovate?» dice lei

«Benni possiamo prendere una pausa?» interrompe una delle ragazze

Questa si scosta lasciandomi il passaggio «Ve la concedo, facciamo dieci minuti per caffè e sigaretta, poi ci rimettiamo a lavoro» ci autorizza

Usciamo sul pontile alla fine del corridoio che si congiunge con le scale antincendio e in gruppo scambiamo due chiacchiere tra ragazze

«Non si fa sentire da nove giorni...ogni tanto lascia qualche like alle foto, ma non si degna di visualizzare la mia chat» fa Martina, aggiornandoci sulla sua situazione sentimentale

«Oh, manco capisci che gli è bastato soltanto una sera giù ai garage? Se avesse voluto ti avrebbe cercata ancora» i toni aspri di Federica soggiungono

Mi acciglio infastidita dall'affermazione di quest'ultima «Non parlarle così!» esclamo in disaccordo «Marty, se non ti scrive è un coglione che voleva solo divertirsi e nel caso passa avanti» dico prendendola con le buone per farglielo capire

«Per te è facile passare avanti e dare la colpa agli uomini» Federica ribatte con aria seccata, facendomi ridere nervosamente, già consapevole di dove vuole andare a parare «Nel tuo caso il discorso è inverso: sai controllare bene i ragazzi»

Teresa, mia migliore amica, mette su uno sguardo malizioso, quasi provocatorio per nascondere un risolino

«È che non voglio farmi sovrastare semplicemente, non tutti siamo uguali» scrollo le spalle restando sulla difensiva

Gli occhi delle ragazze presenti si spostano nuovamente su Federica, in attesa di una risposta. Quando una delle ultime arrivate decide di proferire parola «Ma tu...sei la sorella di Andrea?» questa mi rivolge uno sguardo curioso

Sbuffo il fumo fuori dalla bocca che per poco non mi va di traverso «Sì» le rivolgo gli occhi con aria gentile e mi appresto a porgere la solita domanda di contro «Lo conosci?»

«Ludo, ormai tutti conoscono quel chicco di tuo fratello» osserva Michele con sarcasmo.
Michele è l'unico ragazzo del corso attualmente. Ha confessato di provare attrazione per mio fratello. Proprio non ce la fa ad accettare che sia etero, pensa sia sprecato per le donne.

«Io lo conosco da quando non portava bandane appresso» soggiunge Teresa, catturando l'attenzione delle altre

«Davvero?» dice sorpresa la ragazza nuova

«Proprio così, vi assicuro che è troppo forte» sorride lei alla vista delle ragazzine incuriosite «Peccato, la pausa è finita» fa osservando l'orologio «Magari la prossima volta potremmo raccontarvi di quando ha fatto uscire i primi pezzi» conclude dispiaciuta, strizzandomi poi l'occhio in segno d'intesa

———
Camminiamo a piedi verso il cancello principale, dirette all'uscita, mi ritrovo davanti la solita scena. Una banda di motorini rombanti con in sella dei ragazzi che passano e spassano facendo chiasso.
Ho uno strano presentimento; che ci fanno dei ragazzi fuori ad un istituto di bellezza frequentato per lo più da donne? Be' ovvio che vengano per rimediare qualche ragazza, piuttosto non mi fido di quelli in tuta col doppio taglio, quelli proprio sono i peggiori. Mio fratello ne è la conferma infatti.

«Ma questi vengono tutti i giorni dalle popolari a qua per cercarsi una femmina?» osserva Teresa seccata

«Povere quelle che ci cascano» dico in accordo, cercando di distogliere lo sguardo dalle ragazze che si fermano accanto ai motorini

«Non siate così pesanti! Ci sono anche alcuni nuovi, noto» osserva Martina studiandoseli uno ad uno «Uh guarda, quelli guardano da questa parte» mettendo su un risolino

«Ignoriamoli, facciamo finta che non esistano» propongo con fermezza

Il mio ex ragazzo era un tipo del genere: tuta sportiva e doppio taglio, con lo sguardo vuoto e la bocca di zucchero, ma una gran testa di cazzo. Tuttavia aver avuto a che fare con uno come lui mi ha insegnato a tenermi alla larga dai tipi così ed essere un minimo più selettiva nel cercare un ragazzo. Ho dovuto ferirmi più volte affinché il concetto mi entrasse bene in testa e sebbene ogni tanto mi ci perdo cerco sempre di tornare sui miei passi. Mi basta pensare agli attacchi di panico che mi causava la mia vecchia relazione, oltre a tutti gli altri problemi che mi ha arrecato, per smettere all'istante di proseguire con un ragazzo o meno e finora ha funzionato alla grande.

Qualche passo dopo uno di loro porta il mezzo nella nostra direzione, camminandoci di fianco a passo d'uomo «Hai dei capelli fantastici, che dici se mi lasci il numero?» si rivolge a Federica, mentre io e Teresa ci guardiamo di sottecchi con aria sarcastica

Trattengo una risata per poco di fronte a questo exploit pessimo, continuando a camminare
La bionda ne rimane subito incuriosita, soffermandosi un attimo per formulare una frase e d'un tratto spunta da dietro un altro mezzo con in sella due ragazzi.

@theheroinmother17
Come sempre le idee mi occupano la testa e la voglia di fare è sempre tanta quindi ecco a voi una nuova storia, vi prometto che sarà ancora meglio delle altre.
Grazie per il supporto mostrato in tutto questo tempo e buona lettura, spero siate contente ❤️

P a k a r t a s|| PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora