4. pensieri

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Guardo da lontano seduta su uno sgabello la mia migliore amica e mio fratello che si divertono a ballare con gli altri, mentre io rimugino i miei pensieri giocando con la fetta di limone che giace sull'orlo del bicchiere.

Non sono ancora abituata ad uscire nei club nel fine settimana, quando stavo con Vittorio ero solita a starmene a casa con lui o uscire a mangiare, man mano mi rendo conto che la mia vita sta cambiando, per fortuna

«Pensi di bere o continui a fissarlo?» la sua voce attira la mia attenzione, mi volto verso il ragazzo che siede accanto a me

Da lontano sembrava avesse un tatuaggio sullo zigomo e invece vi si evidenzia una cicatrice ancora arrossita

Sospiro interiormente e sento lo stomaco pesarmi per la forte sensazione che mi trasmette. Abbasso la testa nuovamente sul bicchiere e scrollo le spalle, non sapendo cosa dire

«Tutto bene?» domanda, studiandomi

Allontano il bicchiere leggermente, non mi va più di bere «Sì, grazie» annuisco restando sulle mie

«Ah, allora parli» sorride, sfottendomi

Gli occhi quasi gli spariscono per quanto gli si sono arricciati

Scatto mezza offesa «Come scusa?»

Il ragazzo ride divertito «Scherzo, eri tutta presa dai tuoi pensieri» osserva lui «Anche a me a volte succede, posso comprendere»

«Serio?» domando d'impulso, correggendomi poi «Nel senso...»

Sospira appena con malinconia «Basta ricordarsi di aprire gli occhi in tempo, poi passa»

Scrollo le spalle non sapendo cosa dire, lasciando che il tipo mi studi meglio

Eppure io l'ho già incrociato lui, può essere? Mi domando, guardando i suoi riccioli sistemati sulla fronte in modo perfetto

«Ammò!» un ragazzo dagli occhi cobalto sbuca da dietro, attirando l'attenzione del riccio «C'è Anastasia con un'amica, vieni con me» racconta mezzo euforico

Mi guarda con aria perplessa, accorgendosi della mia presenza «Scusatemi, non volevo interrompere» dice sfacciato, facendomi imbarazzare

Questo dev'essere il tipo che ha cercato di avvicinare Martina fuori scuola con la scusa dei capelli, dev'essere coglione di natura allora, penso.
Metto una mano davanti in cenno di resa «Non interrompi nulla, sta tranquillo» metto un piede a terra cercando di allontanarmi dal banco, quando il ragazzo che mi siede accanto mi volge un'occhiata delusa «Scusalo, è che...» tenta di giustificarsi, ma invano

Cammino via mentre probabilmente ancora mi osserva, tento di buttarmi nella mischia per raggiungere Teresa e mio fratello che ho perso di vista nel frattempo.

Il fumo che fuoriesce dalle casse a ritmo minimale mi da fastidio alla gola, facendomi assottigliare gli occhi.

———

Sbadiglio presa dal sonno davanti alla specchiera, ieri sera abbiamo fatto tardi e stamane di alzarmi non ne volevo proprio sentire. «Ragazze, lavorate con la pancia del pennello e otterrete un effetto definito» Benedetta spiega, andando avanti con la lezione

«Hai sentito?» Teresa bisbiglia attirando la mia attenzione

Tengo la testa bassa sul banco, cercando di individuare il pennello che mi serve tra i tanti «Che è successo?» domando

Teresa chiude un occhio prendendo a lavorare col pennello sulla sua sopracciglia «Dicono che alla festa di Fede dei ragazzi hanno litigato, so che hanno chiamato la polizia» sussurra a bocca stretta per non farsi beccare

Metto su un sorriso scontato «Immaginavo accadesse qualcosa del genere» do un'occhiata alla prof dallo specchio per comparare i risultati

«Che poi ieri mi stavi raccontando di quel ragazzo al club...» fa lei interessandosi

Metto giù il pennello e scrollo le spalle «È uno di quelli che viene fuori scuola, niente d'importante...» confesso onesta

«Mhh...sicura? Sembrava carino, ti ho vista sai?» indugia la mia migliore amica

«Sì, carino...non ci ha provato, è stato gentile e non abbiamo parlato molto» resto vaga, cercando di rimuovere i suoi occhi dalla mia testa

«Ah, ah» mormora lei con un mezzo sorriso sulla bocca «Capisco»

Mi giro verso di lei con aria offesa «Non sa nemmeno come mi chiamo, non sto mentendo» confesso difendendomi «Tu piuttosto? Ballavi con mio fratello e d'improvviso siete spariti» incrocio le braccia, indagando

Teresa mette su un'espressione sorpresa, quasi spaventata «Te l'ho detto! Mi ha fatto compagnia a fumare e poi siamo venuti a cercarti» si giustifica «Ma scusa, che vorresti insinuare? Ludo, è tuo fratello, andiamo, ci conosciamo da anni...» fa difendendosi

«Nulla, chiedevo» non riuscendo a trattenere una risata

Finita la lezione raccogliamo i materiali e mettiamo via gli appunti, congedandoci. Passeggiamo lungo il pontile per arrivare alle scale insieme alle altre ragazze «Ieri abbiamo sgravato male, è venuta la police» Federica racconta quanto successo a Michele che mette su un sorriso malizioso «C'erano quelli di Barona» soggiunge, facendomi alzare gli occhi al cielo

«Eh ma io ho visto le stories di Teresa» il ragazzo strizza l'occhio nella nostra direzione «Non eravate insieme?» domanda

La mia migliore amica scuote la testa in segno di diniego «Ci ha chiamate suo fratello e siamo state lì» spiega brevemente

«Comunque sto uscendo con uno che...» Martina lascia la frase in sospeso, come se non ci fossero aggettivi per descriverlo

«Ah, meglio dai, ce l'hai fatta a dimenticare quello?» domando istintivamente, beccandomi un'occhiataccia da Teresa

«Sì, lui è diverso...mi ha detto che non vuole divertirsi con me» racconta con aria sognante, facendomi ridere mentalmente

«Voi invece, avete conosciuto qualcuno ieri?» Federica indaga

Scendo le scale un gradino alla volta fermandomi sul penultimo mentre in testa mi compare lo sguardo profondo del ragazzo di ieri. «Qualche amico di Andre, niente di che» proferisco io

«Be' che palle, questa non conosce mai nessuno» Martina commenta annoiata

«In realtà ha parlato con uno, ma poi è scappata» Teresa mi sgama, prendendomi in giro

«Giura!» Michele interviene con stupore «Bello? Alto? Com'è?» dice esercitando pressione su di me

«Dai Ludo racconta» Federica sovviene

Lancio un'occhiata truce a Teresa, che scrolla le spalle in tutta risposta professandosi innocente «Non ci ha provato, non so nemmeno come si chiama, fine» racconto stizzita

Varco il cancello trovando nell'angolo in fondo alla strada la schiera di motorini posteggiati, con i ragazzi che parlano animatamente

Deglutisco vedendo in lontananza il tipo di ieri, non pensavo di poterlo rincontrare, eppure mi trasmette una strana sensazione che proprio non so descrivere

P a k a r t a s|| PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora