31. partire stasera

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«Non posso credere tu gli abbia veramente risposto così» fa Teresa con aria perplessa

«Ma è la verità» rispondo fermamente

«Mh, e Paky invece?» domanda fatidicamente

Scuoto la testa con fare distaccato «Non l'ho più sentito quindi va bene così»

Teresa mi guarda male per un attimo «Però tu l'hai rifiutato»

«Mi passi il pennello a ventaglio per favore?» la devio io passando ad altro

«Perché l'hai rifiutato se poi sei rimasta male?» si acciglia

Sento la rabbia farsi spazio nel mio stomaco «Perché appunto ci sono rimasta male che non abbia fatto niente per recuperare» mi rabbuio «Dopo tutta la scenata gli salta in mente di scrivermi da un cazzo di telefono, non me ne faccio nulla! Io voglio Paky che è venuto a prendermi fino sotto casa per portarmi con lui adesso che me ne faccio di un messaggio per chiedermi di parlare?!» sbotto sincera, liberandomi dal peso

«Mh...non lo so, però potresti fare anche tu il primo passo a volte sai?» fa lei consigliandomi

La guardo intontita «Che dovrei fare?»

«Ecco, appunto!» ribatte con aria buffa stringendo tra le dita il pennello di cui ho bisogno «Magari anche lui non sapeva che fare e ha cominciato con scriverti un messaggio» fa lei ovvia

Annuisco «Certo, ci sta...adesso però mi passi il pennello per favore che devo finire?» faccio tendendo la mano

Una volta ultimato il tutto ci concediamo una piccola pausa radunati sul pontile, stringo in mano un pacchetto di mandorle salate mentre scambio due chiacchiere con le mie colleghe di corso

«Oi Ludo, bella la tua sfumatura, peccato che hai dovuto usare tutto quel correttore, stai facendo le ore piccole?» avanza Federica irrompendo

«Tu invece da quant'è che non scopi?» rispondo sarcastica «Ti sta scendendo il culo anche» osservo con un sorriso

«Eh amo, io non ce l'ho Paky che mi mette a novanta» scrolla le spalle lei parlando con malizia

Resto colpita dalle sue parole piene di malizia è gelosia «Ti piacerebbe» mi limito io a rispondere per non sembrare troppo offensiva, lei fa per continuare, ma un frastuono viene da sotto così ci affacciamo per la strada

«Ludovica!!» sbianco a vedere giù Paky che irrompe nel cortile dell'istituto in sella al tmax nero opaco fino ad avvicinarsi alla facciata del pontile

«Uh madonna! Paky!» una delle ragazzine urla in preda all'agitazione, seguita da tutte le altre che estraggono velocemente i cellulari per aggiornare i loro social

«Ludovì' ma il telefono dove ce l'hai?» mi rimprovera Vince come se non ci fossero presenti

Abbozzo un sorriso che cerco di trattenere, in preda all'euforia prendo le scale più velocemente possibile per arrivare da lui «Perché sei qui?» chiedo

«Perché non mi rispondi da giorni e dobbiamo parlare, dai sali» fa cenno con la testa tenendo un tono deciso

Mi rabbuio all'istante capendo che c'è qualcosa che non va; che non è solo la questione di Rondo, quindi cerco di evitare «Ma io sto seguendo il corso...» mi giustifico

«Ed io sono venuto fin qui per parlarti però» puntualizza lui infastidito «Hai di meglio da fare?»

Faccio che salire dietro sotto gli occhi delle ragazze che ci guardano da su «Ludo, ma dove vai?!» Teresa mi richiama e le faccio cenno con la mano per dirle che ci vediamo dopo

Basta un colpo di acceleratore e siamo fuori dall'istituto, Paky svolta velocemente a destra facendo zig-zag tra le macchine che ingorgano il traffico. Ho lo stomaco sottosopra, non capisco nemmeno cosa stia accadendo e perché è così distaccato.

Durante tutto il tragitto non spiccica mezza parola in croce così smanetto col telefono per avere le mani impegnate ed evitare di abbracciarlo, tutta questa freddezza mi sta preoccupando e poi sono ancora arrabbiata quella sera.

Spegne il mezzo una volta arrivati in una piazzetta vicino alla sede del comune. Siamo abbastanza soli in strada, non sembra passarci tanta gente da qui.

Vincenzo scende giù, mettendo il cavalletto al mezzo con ancora me sopra. Tiene lo sguardo basso come incupito.
«Allora, di che vuoi parlare?» mi schiarisco la voce facendomi avanti

«Mi dispiace averti dato contro per quello...» dice guardando altrove «Scusami, non volevo arrivare a tanto...ho esagerato»

Annuisco sentendomi rabbrividire lievemente «Perché non mi stai guardando in faccia?» osservo subito dopo, avendo già una brutta sensazione

Vincenzo sembra farsi coraggio e incrociare i miei occhi finalmente «Devo partire stasera» esordisce facendomi tremare il cuore bruscamente

Mi acciglio «In che senso devi partire?» indugio col labbro inferiore sapendo già dove andrà a parare

«Ho i biglietti per Ibiza, starò via un po'...» chiarisce lui

«Bene. Non so cosa dirti» rido nervosa «Buon viaggio?» alzo le spalle non sapendo cosa dirgli

«Starò lì per lavoro, nessuna cazzata» precisa lui

Sento il cuore andarmi a vento ma non ce la faccio a credergli «Perché non me l'hai detto prima? Quando hai preso i biglietti?»

«Due giorni fa. Devo andare lì per registrare» fa un ultimo tiro dalla sigaretta per poi gettarla via «Ah a proposito; ti ho vista con Plaza ieri sera, sembravi a tuo agio» mi lincia con gli occhi scrutandomi

«Sì è vero. Si è presentato e abbiamo scambiato due parole, poi mi hanno accompagnata a casa mezz'ora dopo» confermo io

«Perché non sei venuta a Rozzano ieri sera?»

«Perché l'ultima volta che ci sono venuta mi hai piantata in strada da sola in tarda notte» ragiono io

«Sei tu che mi hai sfidato fino all'ultimo e mi hai scacciato in tutti i modi»

«Lo so, ero nervosa anch'io quella sera» dico stizzita 

«Mh...comunque adesso che facciamo?» s'inumidisce la bocca rapidamente con fare preoccupato

Inarco le sopracciglia e rido di nervi «Quanto stai via?» che poi alla fine non so nemmeno se veramente voglio saperlo

«Cinque/sette giorni più o meno» risponde serio, facendomi annuire «Mi dici che ne pensi? Non sembri contenta» Insiste lui

«Siamo in crisi e tu decidi di partire per Ibiza lasciandomi qua» sbotto io «Tanto vale abbi le palle di chiuderla qui e di piantarmi perché vuoi divertirti in Spagna» faccio io

P a k a r t a s|| PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora