34. più forte

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Anastasia Glory 📡💓: online

Ammò
Paky è tornato

Dopo aver passato due giorni a letto finalmente mi sono ripresa. La febbre è calata e al terzo giorno, proprio come Gesù, sono resuscitata.

Ho rimuginato molto sulle cose da fare non appena sarei stata meglio e ho deciso che a questo periodo di stand-by doveva seguirne uno di cambiamenti

Il sole è già calato da un po' e nonostante le temperature siano già abbastanza gradevoli l'umidità mi sta uccidendo. Stringo le spalle nella giacca mentre aspetto Paky che passi a prendermi.

Quei cinque minuti sono diventati dieci che a loro volta da un quarto d'ora sono finiti in mezz'ora d'attesa.
Faccio partire l'ennesima chiamata sperando pazientemente in una risposta, sebbene sia già indisposta

«Vincè ma dove cazzo sei finito? Guarda che torno a casa eh!» registro un vocale sentendomi lo stomaco aggrovigliarsi dai nervi

Vedo da lontano una smart bianca accelerare nel viale per poi frenare di colpo. Quasi mi tremano le gambe quando mi rendo conto di avere Vincenzo davanti

Prendo coraggio e mi avvicino, saltandoci poi dentro, sentendomi bruciare gli occhi suoi addosso «Che cazzo stavi facendo? Mezz'ora che aspetto!» esclamo infastidita, senza nemmeno averlo degnato ancora di uno sguardo

La sua pelle ambrata adesso gli risalta i lineamenti rendendolo ancora più attraente di quanto già non lo trovassi una settimana fa

Vincenzo sbuffa quasi annoiato con mia sorpresa «Ho posato il mezzo per prendere la macchina che fa più freschetto stasera» si giustifica

«Mezz'ora?» ribatto io

«Oh Ludovì, ci vediamo dopo una settimana e già partiamo così? Che vuò fa'?» fa cenno lui con la testa, con aria seccata

«Vabbè...» tralascio io prendendo un respiro per cominciare da capo «Come stai?» faccio mettendomi comoda per parlare

Lui ingrana la marcia e fa partire l'auto, resta un po' in silenzio come se stesse pensando a mille cose «Tranquillo, tu invece?» guarda lo specchietto fingendosi attento alla guida, quasi schivandomi

«Un po' infastidita a dire il vero» comincio ad accennare io, intenta ad aprire il discorso

«Azz» curva la bocca in un sorriso sarcastico «Infastidita da...?»

Alzo le spalle e con lo stesso sarcasmo rispondo «Dai tuoi comportamenti per cominciare»

«I miei comportamenti?» si acciglia dubbioso

Rispondo con sincerità all'istante «Sì!»

«Che ho fatto?»

E me lo chiedi pure?

«Sarai anche partito per lavoro, ma sei stato del tutto assente» comincio la predica «Ti ho scritto che mi sono diplomata e tu a stento hai calcolato il messaggio, mi hai risposto il giorno dopo con un insulso "auguri", mi vieni a prendere ti devo aspettare mezz'ora e non posso nemmeno fartelo notare che sbuffi» metto su un'espressione contrariata

«Ero arrabbiato» ammette «E ti ho già detto che ho posato il mezzo visto che sono andato a fare un servizio, il teletrasporto non è ancora stato inventato» ribatte rafforzando la sua tesi

«Ah, mi hai fatto un dispetto allora» curvo la bocca con aria sorpresa

Vince prende la prima uscita in direzione Vermezzo e dopo pochi kilometri ferma in un parcheggio dove spegne la macchina

«Sei riuscita a capire cosa provi alla fine?» incrocia il mio sguardo per pochi secondi mettendomi pressione

Mimo un "no" con la testa in tutta risposta «Tu hai capito qualcosa?» rilancio io aspettando di sentire lui

«Le mie idee sono sempre ben chiare, il problema non ce l'ho io» fa con aria convinta

Sospiro «Che tu vada via e ti allontani non mi aiuti a capire, mi aiuti solo ad alzare un muro» gli faccio notare

Vince sembra colpito dalle mie parole, tanto che cambia espressione, fino a quando non trova l'attimo per replicare «Io il muro prima lo scavalco e poi lo abbatto» mi lancia uno sguardo dei suoi che mi fa stringere lo stomaco «Comunque auguri per il diploma, ero sicuro l'avresti passato»

Cerco di trattenere un sorrisetto «Grazie» e lui se ne accorge

Lui scoppia a ridere come se non avessimo discusso finora e non solo; fa per attirarmi a sé affinché possa abbracciarmi e mi sembra la sensazione più bella che potessi provare adesso. Che ne ho bisogno e nemmeno me ne accorgo, respiro il suo profumo tenendo la guancia sul suo petto morbido mentre mi lascio stringere calorosamente dalle sue braccia.

Alzo la testa delicatamente per incrociare il suo sguardo, guadagnandomi una carezza in viso che mi fa tremare le gambe. I suoi occhi visti da questa prospettiva sembrano piccoli e ancora più profondi; tiene la lingua già tra le labbra contornate dai baffetti che sta facendo crescere

Congiungiamo le bocche facendole scontrare, mi accarezza le labbra con la lingua per poi prendermi la mano e farmi cenno; è sicuramente molto preso dal momento

Ribalta i sedili fino a stenderli del tutto facendomi ritrovare distesa su di lui. Con un'abilità pazzesca arriva ai miei fianchi per poi insinuare la mano nell'inguine e fare pressione per farmi aprire le gambe. Mi sento ancora più avvampare e dall'eccitazione credo di essere già un lago, soffoco a malapena un sospiro di piacere quando mi sfiora «Mamma mi'» s'irrigidisce in preda al desiderio

Chiudo gli occhi assaporando il momento, ed è un attimo che ribalta la situazione adagiandomi sotto di lui, mentre fa per togliersi i pantaloni della tuta e calarsi le mutande

Sento già un caldo pazzesco qui dentro, tanto che i vetri dei finestrini si stanno già appannando

Fa pressione col bacino affinché possa entrare anche se evidentemente sono ancora troppo stretta per permetterglielo con facilità, ma lui testardo spinge più forte facendomi reclinare la testa per trattenere un gemito

Va avanti senza smettere di toccarmi e sussurrandomi quanto gli sia mancato sentirmi sua; solo allora noto la vena sul suo collo rigonfiarsi e le spinte diventare irregolari

Tra un sospiro e l'altro mi accenna che sta per venire, in tutta risposta congiungo le mie labbra con le sue, ancora, tenendomi stretta a lui.

Mi bacia ancora una volta prima di allungarsi per aprire il vano portaoggetti ed estrarre delle salviette intime per ripulirsi ed è lì che intravedo una cosa strana...

Resto un po' sorpresa dal fatto che abbia una pistola in macchina; che l'abbia avuta per tutto questo tempo e non me ne sia mai accorta. Vorrei solo sapere perché ha bisogno di tenersi armato uno che fa musica?

Forse ha ancora tanto da dirmi...

P a k a r t a s|| PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora