Mercoledì 04:28 PM
Incheon; Corea del Sud
2014.06.11Taehyung's POV
Eccomi qua, vestito da ladro che striscio silenziosamente nei condotti d'aria di quel vecchio ospedale apparentemente abbandonato nella periferia di Incheon. I primi piani lo sono davvero per non destare sospetti e la porta dal quarto piano in poi -apparentemente bloccata dall'interno per colpa delle macerie dell'ospedale- è stata in realtà sigillata appositamente con molte precauzioni per tenere fuori quelli non graditi, peccato che io abbia più precauzioni per entrare che loro per tenermi fuori.
Mi è bastato un solo punto cieco -che per fortuna ho trovato nei primi due piani privi di videocamere- per infilarmi in un condotto fuori ripresa, come fa la gente a non accorgersi della videosorveglianza con quelle fastidiose lucette rosse? È stato facile evitarle ma anche stancante, fortunatamente almeno qui dentro non ci stanno quindi posso tirare un momentaneo sospiro di sollievo, perché uscito da qua dovrò evitare telecamere... E mafiosi, cose di poco conto insomma.
Sarebbe filato tutto liscio se soltanto una volta svoltato in un altro condotto seguendo nulla se non il mio istinto -non essendo fornito mappe dell'edificio- non avessi intravisto in fondo da oltre le sbarre una telecamera, dannazione... Proprio davanti alle sbarre dalle quali volevo scendere. Mi sono infilato qua per miracolo, è troppo stretto per fare retromarcia e cambiare strada, l'unica soluzione è disattivarla ma un malfunzionamento potrebbe destare qualche sospetto... Spero solo non troppi visto che è la mia unica soluzione.
Mi avvicino lentamente cacciando un coltellino tascabile e con la sinistra, con poca delicatezza allargo due delle sbarre il giusto per infilare la mano e raggiungere i due piccoli cavetti ai quali è collegata, la lucetta subito dopo si spegne, mi avvicino alle sbarre sfondandole con discretamente poca grazia, ma la pacatezza non è proprio cosa mentre hai fretta di uscire da un condotto ghiacciato. Le sbarre infatti cadono al suolo nonostante abbia provato ad afferrarle; pietrificato resto nascosto ad osservare le sbarre per terra come fosse una delle più grandi cazzate che io abbia mai fatto e ci stessi rimuginando sopra quando in realtà la mia testa era completamente altrove, provando solo a concentrarmi sui suoni, ci resto un minuto buono forse ma non sentendo alcuni passi mi affretto finalmente ad uscire.
Salto giù facendo una sottospecie di ruota visto che mi sono buttato a capofitto, una volta in piedi mi guardo intorno cercando di scrollarmi di dosso il ghiaccio che mi è rimasto attaccato addosso, come pensavo sembra in questa stanza non ci siano altre telecamere a parte quella vicina al condotto, sospiro stranito e poco convinto avvicinandomi alla porta che socchiudo leggermente... Possibile non ci sia anima viva? La cosa mi puzza ed un anima saggia avrebbe deciso di tornare indietro, fortuna che non sono saggio.
Esco ed esploro l'edificio completamente vuoto evitando le telecamere, dopo aver passato non so quanto ad aprire ogni porta che mi capita a tiro trovando solo mobili sfasciati, apparecchiature da ospedali con centimetri di polvere accumulati sopra e fin troppe ragnatele ne trovo una chiusa a chiave che mi fa ghignare flebilmente... Interessante. Potrebbe essere una trappola, tutto in questa situazione mi porta a credere sia una trappola: l'edificio completamente vuoto, ogni porta aperta tranne questa, è rischioso ma non so da che altra parte andare e poi, in caso non lo fosse, potrei scoprire qualcosa di utile... Potrebbero esserci allarmi, devo trovare un altro modo per entrare.
Vado nel ufficio accanto, faccio fuori le telecamere per avere via libera; a questo punto controllo cosa c'è in quella stanza e me la do a gambe. Qualche istante dopo sposto la scrivania sotto il condotto, lo apro, mi ci infilo dentro e striscio verso le sbarre qualche metro più avanti, sbircio tra di esse: non ci sono telecamere, la stanza è vuota come d'altronde tutto il resto dell'edificio, anche se a pensarci non ho ancora controllato gli ultimi tre piani, magari sono tutti riuniti lì.
Sfondo le grate -sta volta facendo attenzione a non farle collassare al suolo- e salto giù, atterro per fortuna su una scrivania, mi guardo intorno, il tutto sarebbe stato completamente buio se non fosse stato per le due finestre con le serrande leggermente alzate. Caccio una piccola torcia, mi sento Batman a cacciare tutto questo materiale dalla cintura. Senza scendere dalla scrivania inizio ad aprire i cassetti che si trovano sotto di essa accucciandomi sulla superfice in legno massiccio; ne trovo uno chiuso a chiave ma sarebbe rischiosi forzarlo, osservo nuovamente la stanza e vedo una sottospecie di armadietto, devo raggiungerlo senza toccare suolo, ho visto dei sensori di movimento per terra, probabilmente al minimo spostamento di qualcosa che poggia farà scattare l'allarme. Molto lentamente e con delicatezza dalla scrivania mi metto in piedi sulla sedia girevole, la finestra è vicina, il davanzale è abbastanza largo da permettermi di starci sopra... Spero.
Con un po' di fatica giro lo schienale della sedie così che punti verso la scrivania per avere accesso libero verso la finestra, prendo un respiro profondo ed allungo un piede nel vuoto fino a poggiare contro il davanzale, cerco poi con uno slancio di poggiarci anche l'altro piede ma perdo l'equilibrio, ad occhi sgranati e sette camice sudate via tutte d'un colpo riesco ad afferrare la maniglia della finestra e tirarmi su, la sedia con il balzo si è spostata indietro ma non è successo nulla lasciandomi a quel punto sfuggire un sospiro di sollievo. Alzo completamente le serrande, mi ci aggrappo con la destra e faccio appoggio con il piede tra davanzale e finestra, mi faccio lentamente calare e mi ritrovo sospeso nel vuoto, non resisterò a lungo in questa posizione, sto già soffrendo.
Con la mano libera protesa raggiungo l'armadietto e lo apro, non riuscirò a restare aggrappato ancora per molto, inizio a rovistare tra le cartacce lì presenti nella speranza di trovare una qualche chiave o almeno qualche fascicolo interessante, purtroppo nulla del genere però incastrata in una cartella trovo ciò che mi sembra una piccola chiave ma non faccio neanche in tempo ad esultare di felicità che perdo l'appoggio contro la finestra poggiando -prima che potessi tirarmi su- il ginocchio a terra, cosa cazzo mi sta prendendo oggi? Guardo la causa che mi ha portato a farmi scoprire sorretta tra le mie dita, osservando allibito una misera graffetta piuttosto spessa invece di darmela subito a gambe.
Alla velocità della luce apro la porta con un calcio dritto contro la maniglia intascandomi la graffetta -per ricordo, no?- correndo sfrenato per i corridoi badando sempre a non finir inquadrato da qualche ripresa. Si sentono voci, passi riecheggiare da ogni direzione ma ciò che cattura la mia attenzione è il rumore di pistole che vengono caricate, allora erano tutti nei terzultimi piani per davvero, arrivo al secondo piano in un batter d'occhio, sarà per tutta quell'adrenalina che amo, che mi spinge a fare questo lavoro, che mi porta ad amare ciò che faccio. Durante la mia fuga sento numerose persone scendere a loro volta, cosa che mi porta unicamente un sorrisino soddisfatto in viso mentre corro come mai in vita mia una volta uscito dai condotti, mi soddisfa pensare non riusciranno a prendermi, anche se rovinare tutto per una graffetta è stato stupido, Jimin non me la farà passare liscia.
Smetto di evitare le telecamere visto che non ce ne sono più continuando a guardarmi con circospezione dietro ogni angolo prima di continuare con quella corsa sfrenata, sicuramente prendendo qualche strada diversa alcuni saranno arrivati al piano terra prima di me ma non li vedo tra i corridoi, staranno ispezionando le stanze o gli esterni, scommetto siano anche piuttosto ben attrezzati quanto riguarda armi quindi se non mi facessi vedere sarebbe anche meglio, ma in caso fosse, a mali estremi per autodifesa ho un cacciavite.
Raggiungo la moto lasciata a debita distanza rigorosamente senza targa -targa che avrei rimesso una volta fuori pericolo- dopo essere uscito dal retro, dove le tengono le auto tutta questa gente? Ci è venuta a piedi qui? Ci vive? C'è un piano interrato? Sospiro dopo aver sistemato il casco, non è proprio il momento di farmi problemi che neanche mi riguardano, devo fare rapporto a Jimin, non ne sarà per nulla entusiasta.
Angolo autrice
Ecco la prima missione ufficiale di Tae, ovviamente non potevo farla andare bene :''')
Vediamo subito che Th è piuttosto organizzato, metodico ma imbranato, goffo quasi, da non preoccuparsi, nel corso della ff le sue skill nel fare cose illegali migliorerà
Tra un paio di capitoli Jk non sarà più solo una comparsa e ci sarà un piccolo scambio di ruoli :)
~ Enjoy :)
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Seoul Mafia || KookTae ||
FanfictionDalla storia: "Non capisci quanto sia rischioso? Potresti perdere tutto ciò a cui tieni Jeon, sei un idiota" sussurro con voce flebile ed incrinata, lo intravedo sorridere socchiudendo gli occhi "Sono pronto a difendere ciò a cui tengo fino alla mo...