Mercoledì 07:36 PM
Seoul; Corea del Sud
2014.06.11
Jimin's POVNon so se si sta vendicando per quella volta in cui l'ho fatto aspettare secoli sempre in questo stesso bar o se ha riscontrato problemi, fatto sta che dovevamo incontrarci qua circa un ora fa, mi sto un po' preoccupando, passa non so quanto, sono oramai le 8 meno dieci, che fine ha fatto? Ha anche il telefono spento, quando lo chiamo scatta subito la segreteria.
Dopo tempo che mi è sembrato un infinità vedo una moto famigliare parcheggiare davanti al bar, lo vedo scendere e precipitarsi da me raccontandomi tutto, ogni singolo dettaglio, le cose coincidono, Yoongi con quei fogli che non potevo assolutamente vedere, tutti quanti ammassati agli ultimi piani, una riunione importante? Grande colpo in arrivo? Dico la mia teoria a Tae omettendo la parte di Yoongi e dei suoi documenti
<<È un ottima teoria Jiminie>>
<<Quindi quei documenti non sei riuscito a sottrarli>> <<Ti prego non ricordarmelo mi sento un coglione, ma non mi arrenderò, scoprirò cosa ci tenevano tanto a nascondere in quel cassetto... Tu in compenso hai trovato il taccuino?>> lo vedo più che frustrato e seccato con le braccia incrociate al petto e lo sguardo altrove mentre mi racconta per l'ennesima volta quanto si sentisse frustrato nell'aver fallito, eppure torna speranzoso a puntare verso di me la sua attenzione davanti a quella domanda<<Sì sono riuscito a recuperarlo>> gli dico sorridendogli soddisfatto <<Si cazzo! Come ci sei riuscito?>> per fortuna ho già pensato ad una scusa mentre lo aspettavo <<L'ho trovato sul suolo vicino ad un cestino, essendo rosso mi ha catturato l'occhio subito mentre passavo con l'auto>> sospira di sollievo stravaccandosi sulla sedia sorridendo soddisfatto <<Si sarà fermato alle prime pagine e pensando non sia importante l'avrà buttato>> ipotizza finendo la bevanda che si era ordinato in precedenza e ci salutiamo, io torno da Yoongi; ho tardato un sacco mentre Tae sostiene di essere stanco e di volersi riposare, infatti sembra davvero distrutto, lo lascio andare e lo vedo sfrecciare via con la moto per le strade sempre illuminate di Seoul, ho uno strano presentimento ma lo ignoro, salgo in auto, la metto in moto e mi dirigo a casa di Yoongi impaziente di passare la serata con lui.
Mercoledì 08:42 PM
Seoul; Corea del Sud
2014.06.11Taehyung's POV
Rimetto piede in questi appartamento dopo mesi passati a dormire ovunque se non tra queste mura, mi manca l'odore famigliare di casa; c'è un odore piatto e monotono qua, se così si può dire, odora di mobili nuovi -anche se nuovi non sono-, carta di documenti ed inchiostro, si suppone che in una casa si sentano odori come un pasto pronto oppure l'alone che hanno lasciato i profumi usati dalle persone che ci vivono, oramai non si sente più neanche il mio, per questo è abbandonata, il pensiero mi fa sfuggire un ridacchiare sarcastico; non ho nulla per cui ridere .
Mi levo la giacca e la lascio cadere al suolo, adesso in questa casa perfettamente arredata -dopo mesi- c'è finalmente qualcosa che stona, sì sono autolesionista a pensarci ogni volta che torno in questo posto, non so neanche perché sto qui ora... Ma a pensarci bene è proprio per non ricordare che evito questo luogo il più possibile.
Mi mancano davvero tanto, anche se è stato di pessimo gusto da parte loro lasciarmi solo così presto, sì mi hanno scaricato addosso un mucchio di soldi senza il bisogno prenda in mano le redini della multinazionale ma scambierei tutto ciò che ho per un solo altro momento in loro presenza, rivoglio quei bastardi con me, sì sono un uomo grande, vaccinato ed autonomo ma ho amato tanto i miei genitori e questo sentimento da quando se ne sono andati è rimasto invariato.
Sospiro sconsolato e con ancora le scarpe addosso vado in camera e mi butto sul letto a peso morto senza neanche accendere le luci, forse dovevo restare con Jimin stasera. Affondando la faccia nel cuscino con un tonfo, in quel momento sento il telefono squillare -proprio mente stavo optando se restare a soffocare una volta finito l'ossigeno oppure no-, credo mi sia arrivato un messaggio ma non ho voglia di controllare, anche se forse dovrei, magari è Jimin e forse è successo qualcosa, ma poi realizzo che il telefono che uso per parlare con Jimin è nella tasca della giacca ancora buttata a terra mentre il suono mi era sembrato piuttosto vicino, quindi è il telefono che ho in camera, quello che per ovvie ragioni uso di meno, lo stesso di cui ho dato il numero a Jeongguk...
Cazzo, alzo il busto ed allungo la mano aprendo il cassetto del comodino vicino al letto, prendo il telefono che -essendo inutilizzato da mesi- ha la batteria praticamente scarica, appeso sul filo di un rasoio lo riesco a collegare alla presa prima che si spenga, come lo schermo si illumina noto due messaggi da un numero sconosciuto, uno di un quarto d'ora fa e l'altro è quello di qualche secondo fa, sblocco il telefono e faccio per controllare i messaggi
Numero sconosciuto
In caso tu non dia il tuo numero
a chiunque suppongo tu sappia chi sono,
ti ho appena visto sfrecciare con la
moto, ti hanno mai detto di mettere il casco?Numero sconosciuto
Dovremmo proprio uscire, stasera sei libero?Il messaggio in se mi fa ridacchiare, peccato nello stesso momento mi mandi anche in panico, mi devo riprendere, perché ho ansia? Jimin mi ha detto di accettare, potrei scoprire qualcosa, non potrà andare male.
Ovviamente! A che ora?
Mentre risponde salvo il suo numero, forse non avrei dovuto ma in fin dei conti sono troppo stanco per ragionare, mi importa solo scoprire qualcosa sul suo conto, poi rifletterò sul cosa fare col suo numero
GM
Tra un ora? Ti passo a prendere io?No tranquillo, dammi l'indirizzo
ci vado con la moto... E
questa volta metterò il casco forseAngolo autrice
Capitolo totalmente di passaggio ma avevo cose alle quali avrei dovuto accennare in un modo o nell'altro quindi ho dedicato il capitolo ad alcune piccolezze, la parte un po' più interessante è forse nel capitolo dopo
~Enjoy :)
STAI LEGGENDO
Seoul Mafia || KookTae ||
FanfictionDalla storia: "Non capisci quanto sia rischioso? Potresti perdere tutto ciò a cui tieni Jeon, sei un idiota" sussurro con voce flebile ed incrinata, lo intravedo sorridere socchiudendo gli occhi "Sono pronto a difendere ciò a cui tengo fino alla mo...