Seoul Mafia || KookTae ||

Chapter 26

Mercoledì 12:45 PM
Pyongyang; Corea del Nord
2014.10.16

Taehyung's POV

L'ennesimo sospiro di quella sera mi sfugge dalle labbra. Poggio oramai più che stanco da quella discussione il gomito contro il mio ginocchio restando a testa bassa, mi passo la mano gelida contro il volto che va a fuoco, sicuramente dalla rabbia mischiata al troppo alcol.

<<Jeon Jeongguk, non mi stai neanche provando ad ascoltare!>> sbotto accigliato alzando di scatto il capo che mi porta ad un piccolo giramento di testa. Lo vedo sbuffare e roteare gli occhi, che strizza a sua volta preso dalla rabbia, tenendo quella pregiata bottiglia di vino rosso stretta con forza dal collo alzandola e mandando giù l'ultimo lungo sorso per poi buttarla accanto all'altra che sta ai suoi piedi, rotolate entrambe sotto la scrivania della sua stanza davanti la quale è seduto, avendo oramai da un po' smesso di giocare con la sedia girevole.

<<Taehyung ci stiamo discutendo da tutta la sera, credo sia più che chiaro io non voglia neanche provare ad ascolarti>> mi alzo in piedi di scatto muovendomi di un passo verso di lui facendo cadere a terra la bottiglia di vodka che avevo quasi finito, non badandoci affatto.

<<Lo sto dicendo per te idiota! Immischiarsi negli affari della Gangpeh ti porterà alla rovina!>>, <<Cosa vuoi saperne tu di cosa siamo capaci io e i miei uomini?!>> si alza anche lui di scatto dalla sedia avvicinandosi a me con fare abbastanza minaccioso, cosa che mi fa trattenere il fiato e traballare leggermente all'indietro, lo vedo però sorridere amaramente.

<<Ti stai lasciando intimidire Kim Taehyung? -ride sarcastico- cos'è la Gangpeh in confronto se sono riuscito ad intimidire te Kim Taehyung?! Alla fine si inchineranno ai miei piedi chiedendo pietà cazzo!>> mi urla contro quasi digrignando i denti, ha davvero creduto il mio arretrare fosse dovuto alla paura?

Rido a mia volta, è l'alcool che parla per te Jeon o davvero non mi conosci affatto? <<È il contrario Jeon, se non sei riuscito a intimidire e sottomettere un tuo misero dipendente come farai con la Gangpeh?! Se non conosci questo tuo misero dipendente come pensi di poter conoscere la Gangpeh a sufficienza da poter attaccare e pretendere di vincere?!>> ringhio frustrato avvicinandomi a lui di scatto dandogli una spinta con le mani contro il suo petto che a malapena lo fa barcollare all'indietro.

<<Ti schiacceranno come un insetto Jeon! Perché è questo che sei ai loro occhi! Insignificante! Perché non vuoi capire che alla fine di tutto questo non voglio raccogliere e seppellire il tuo cadavere?! Idiota!>> mi si avvicina con foga sbattendo con sufficiente delicatezza per non farci male la fronte contro la mia tenendomi saldamente con una mano dietro la nuca per non farmi allontanare.

Stringo i denti cercando invano di divincolarmi dalla sua presa <<Se non mi consideravano una minaccia non mi avrebbero attaccato, hanno notato io stia diventando sempre più grande, che io abbia in mano sempre più potere, mi considerano concorrenza ed in effetti lo sono, devono temermi... Come dovrebbe fare anche tutti i miei dipendenti Kim Taehyung>> sussurra con denti stretti lasciando trasparire dalle sue parole tutta la sua rabbia.

Trattengo leggermente il fiato a quelle parole percependo gli occhi iniziare a bruciare, non sono mai stato un tuo semplice dipendente, Jeon Jeongguk <<Non sai cosa stai dicendo>> sussurro affranto <<Dico soltanto che ne uscirò vincitore, vedrai, resta al mio fianco ed assisti ad ogni mia vittoria>> lo vedo avvicinarsi di più nonostante lo sguardo appannato, non so di quanto ma percepisco il suo fiato contro le labbra.

Non ci presto attenzione concentrato più che altro su quelle sue parole, sono troppo ubriaco per capirle, spero solamente quando mi sveglierò io me le ricorda per poterci ragionare... Anche se in fondo, perché stare troppo a rimuginare sulle parole di un ubriaco? Non sa cosa sta dicendo, è ovvio che resterò al suo fianco, sono oramai immischiato in questa faccenda, fin troppo e forse non solo in campo lavorativo e la cosa mi preoccupa perché non ancora riesco a capire il perché ed il quanto io sia legato a tutto ciò.