Giovedì 08:47 AM
Seoul; Corea del Sud
2014.06.12Taehyung's POV
<<Jeongguk mi sono rotto il cazzo>> mi lamento dopo aver passato quaranta minuti a farmi trascinare per ogni singolo piano di questo edificio, che non è neanche lontanamente lo stesso nel quale mi ero infiltrato, avendo in seguito scoperto quello fosse un semplice deposito e che quel giorno era pieno di gente poiché avrebbero dovuto riorganizzare la disposizione di quelle importate.
<<Sì, so che preferiresti visitare questo luogo dai condotti di ventilazione, ma ti fa bene camminare un po' e farti qualche rampa di scale, a furia di strisciare le gambe di si atrofizzeranno...>>
mormora spocchioso il corvino facendomi a dir poco irritare, che moccioso.<<Sei simpatico quanto un dito nel culo>> <<E tu fine quanto un cactus>><<In questo momento preferirei abbracciarne uno piuttosto che continuare a parlare con te>> litighiamo come due bambini in mezzo al corridoio prima che il suo ghigno divertito mi faccia pietrificare in allerta <<Sta attento a ciò che desideri>> inarco un sopracciglio riflettendo sulle sue parole finché un timore improvviso non mi pervade <<... Non vorrai farmi abbracciare un cactus!>>
Alla mia esclamazione lo vedo scoppiare a ridere anche se credo per lui ciò che sia stato più divertente fosse proprio l'emozione di sconforto dipinta sul mio viso <<Direi di no ma questo è il tuo ufficio>> Dice indicandomi una stanza e mettendomi in mano una chiave <<Qui ci puoi mettere tutti i cactus che vuoi>> guardo la porta e poi la chiave con un sopracciglio alzato, non credevo mi avrebbe dato anche un ufficio.
<<Che me ne faccio?>> Chiedo tornando ad osservarlo <<Ci lavori?>> il sarcasmo e la superficialità con la quale mi risponde quasi mi portano a tirargli un pugno ma il buonsenso mi trattiene, invece dopo un sospiro piuttosto profondo in cui provo a ritrovare la calma tento di rispondergli mostrandomi garbato <<Quando di preciso se il mio tempo lo passerò nei condotti di altri edifici? E perché mi stai facendo vedere tutto l'edificio?>> <<Beh in realtà vorrei tu lavorassi per me>>
<<Sì lo so, lo sto già facendo>> lo vedo tentennare alle mie parole e l'insistenza con la quale lo sto osservando lo porta a sputare il rospo <<Ma non solo per questo caso-... Ti serve un nome in codice...>> <<Cosa? Non erano questi i patti>> <<E tu non mi hai fatto spiegare bene, sarai tipo un "consulente investigativo", tra molte virgolette>>
Lo osservo confuso provando ad analizzare le sue parole, mentre mi parla gesticola, sembra quasi impacciato, non saprei che pensare del ragazzo che ho davanti, ma sembra quasi una persona normale in questo momento, che magari fossi io quello che si è fatto per tutto il tempo idee sbagliate? <<Ah quindi mi chiami quando non riesci a risolvere per conto tuo>> provo a tirare ad indovinare vedendolo annuire sorridente di una soddisfazione che non mi so spiegare <<In poche parole sì>> <<Jeong->> <<Niente nomi>> mi interrompe di nuovo cazzo, sbuffo e roteo gli occhi <<GM, va contro la mia politica>> <<Potrai accettare o rifiutare le mie proposte di lavoro come ti sta più comodo, ma voglio avere la certezza di avere qualcuno come te da chiamare in caso serva aiuto>> la compostezza che aveva ritrovato finì semplicemente per mostrarsi precaria ed irresoluta, lo vedevo dall'insicurezza che la sua voce emana.
<<Si ma-... Quindi in caso io non->> <<Per qualunque cosa non ti stia comoda potrai rifiutare>> <<E basta interrompermi porca puttana!>> Mi guarda sconvolto e poi scoppia a ridere, ma cazzo ride?! Non sa che sono capace di infilargli queste cazzo di chiavi in gola?! <<Smettila di ridere ed ascoltami, ci devo pensare, non amo lavorare per qualcuno, sono un libero professionista capisci?>> <<Certo ma se ti preoccupa la paga sappi che->> <<Non mi interessano i soldi Jeong-... GM... Se mai dovrò accettare non voglio neanche uno won da te>>
Rispondo serio facendogli alzare le mani in segno di resa <<Allora, quando inizio? Dove devo andare? Per fare, trovare o rubare cosa? E chi mi accompagnerà? Su, voglio dettagli>> <<Entriamo nel tuo ufficio, non restiamo qua nel corridoio>> <<È solo una scusa per farmelo usare?>> mi sorge il dubbio dandogli le spalle per aprire con dovuta calma il mio al quanto pare nuovo ed indesiderato ufficio <<Sì, ed ora sbrigati ad aprire>>
A quelle parole ridacchio e spalanco finalement la porta con la chiave consegnatami da Jeongguk, non alzo neanche lo sguardo per vedere l'ufficio, che muovo i primi passi al suo interno tentando di infilare quella chiave nel mio mazzo di chiavi, nel mentre Jeongguk è entrato e si è chiuso la porta alle spalle ed io sto ancora qui, fermo in mezzo alla stanza, cercando di infilare quella chiave dalle altre.
Dopo qualche istante lo sento sbuffare ed avvicinarsi di scatto a me con passo pesante <<Cristo santo Taehyung, lascia fare a me>> Mi prende la chiave ed il mazzo per poi farla passare senza troppi problemi, consegnandole con fare spazientito, prima di sedersi sulla sedia girevole dietro la scrivania in legno <<G-guarda che ci ero quasi riuscito>> <Non è vero...>> risponde semplicemente con tono neutro, quasi divertito, sentendomi preso in giro provo a ribattere ma non sapendo quali scuse cacciare mi ritrovo per l'ennesima volta zittito davanti a lui ed alla sua sfacciataggine.
<<... Ma adesso, parliamo di cose più serie... Ho scoperto da fonte certa che in una delle... "Filiali", chiamiamole così, della Gangpeh, sono custoditi dei documenti che potrebbero interessarci>> <<Che potrebbero?>> lo vedo scrollare le spalle e vagare con lo sguardo per la stanza <<Sì... La mia fonte certa era incerta>> <<Che paradosso>> mugolò senza prestare vera e propria attenzione a ciò che mi sta dicendo, occupato come sono a guardarmi ingiro, incitato dal corvino stesso, quest'ufficio è così piccolo ed angusto, con una scrivania al centro, una finestra dietro la stessa, uno scaffale poggiato alla parete sulla mia sinistra ed un ragazzino viziato che sta giocando con la sedia girevole... Forse mi ci potrei abituare.
<<Vero? Ma a parte questo siamo tenuti a verificare, potrebbero esserci progetti futuri su cosa intendono fare dei territori che si sono ripresi>> <<Come li riconosco?>> <<Non puoi, dovrai leggere abbastanza in fretta>> <<Cazzo che palle...>> sospiro frustrato, sarà tutt'altro che facile, eppure il pensiero non può far altro che spronarmi di più e gonfiarmi d'impazienza <<Okay, allora, chi mi accompagnerà? Sei proprio sicuro mi serva una guardia del corpo? Me la so cavare anche da solo>> <<Ah sì, ho visto, proprio come hai fatto quando ti sei infiltrato qua>> roteo gli occhi a braccia incrociate, touché <<Senti... Stai zitto e parla, chi mi dovrò trascinare dietro?>> Lo vedo ghignare <<Come chi? Me ovviamente>>
Angolo autrice
Okayyy capitolo di passaggio prima della vera e propria azione, non vedo l'ora di pubblicare il prossimo capitolo ma prima vediamo cosa c'è da dire su questo
Bene è piuttosto chiaro Tae Jeongguk non lo sopporti, c'è da dire che è sempre stata una persona che ha vissuto da sola e non doveva tenere conto a nessuno, ora si ritrova improvvisamente con un ragazzino più giovane che gli impone di tutto, che è infantile ma anche spensierato a volte ed allo stesso tempo diplomatico
Cosa che per Tae è destabilizzante, forse un po' ci si rivede in lui? Forse un po' lo capisce e la cosa gli è nuova, da notare come fa tutto l'ostile ed il difficile ma poi la prima cosa che fa è prendersi la chiave 😏
Anche perché come dice, da sempre si è fatto un idea sbagliata del ruolo di un boss mafioso, di certo non si aspettava una persona che gli è così vicina
E poi Jeongguk, beh... È troppo presto per parlare di lui, ho solo da dire che è proprio un ragazzino ma non da sottovalutare :/
~Enjoy :)
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Seoul Mafia || KookTae ||
FanfictionDalla storia: "Non capisci quanto sia rischioso? Potresti perdere tutto ciò a cui tieni Jeon, sei un idiota" sussurro con voce flebile ed incrinata, lo intravedo sorridere socchiudendo gli occhi "Sono pronto a difendere ciò a cui tengo fino alla mo...