Chapter 15

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Venerdì 09:06 PM
Seoul; Corea del Sud
2014.06.13

Taehyung's POV

<<Tu non ti muovere, distendi il sedile dell'auto e dimmi dove tieni le cose per medicarti>> gli dico appena parcheggia davanti casa sua <<Nel bagno... Scaffale sotto il lavandino, lo troverai facilmente>>

Annuisco afferrando le chiavi che mi ha passato vedendolo subito dopo abbassare il sedile dell'auto per allungarsi. Corro in casa ed apro alcune porte a caso, trovando il bagno al secondo colpo, cerco dove il corvino mi ha detto ed infatti trovo un enorme kit medico.

Prendo un profondo respiro alzando quell'oggetto che era più pesante di quello che sembrava, ritorno nell'auto e lo vedo disteso ad occhi chiusi che respira profondamente, con la fronte imperlata di sudore mentre tiene la mia maglietta premuta contro la sua ferita.

Mi inginocchio sul sedile abbassandolo a mia volta, poggiando il kit sullo schienale <<J-Jeongguk, sposta la maglia>> fa come dico lentamente, lasciandosi sfuggire un gemito di dolore.

Gli sbottono di fretta la camicia scoprendo la ferita, senza pensarci troppo inizio a ripulirla notando come l'emorragia si sia quasi fermata, la disinfetto con tutta la delicatezza che ho in corpo, non riuscendo comunque a risparmiarlo da quel insopportabile bruciore.

Il proiettile non è stato in grado di trapassarlo, deve essere estratto, prendo il telefono e mi faccio luce, riesco leggermente ad intravederlo, non è andato troppo a fondo; non sembra aver perforato qualche tessuto o peggio.

Lascio il telefono sul cruscotto afferrando delle pinze che disinfetto, sento la paura assalirmi ed il cuore finirmi in gola, non è la prima volta che faccio una cosa del genere ma ho paura di sbagliare qualcosa, di fargli troppo male

<<Taehyung muoviti>> sussurra continuando a respirare con difficoltà sembrando quasi mi stesse leggendo i pensieri, lo vedo sofferente ma prova comunque a rassicurare me, davvero un uomo assurdo <<Farà malissimo Jeonggukie~>> sussurro con le lacrime agli occhi ma un sorriso forzato in viso, sperando capisse anch'io stia provando a calmarmi.

Provo a prenderlo un po' in giro come a rassicurarlo chiamandolo in quel modo ma finisco solamente per farlo ridere e di conseguenza anche contorcere dal dolore.

<<Farà ancora più male se giri alla cieca la pinza nella ferita, asciugati gli occhi e muoviti>> mi sussurra, tiro su con il naso ed ubbidisco, mi asciugo gli occhi rabbrividendo, non so se per ciò che sto per fare o perché sono con addosso solo una felpa in piena notte, sciolgo le spalle ed afferro il telefono per farmi luce, mentre con la mano dominante impugno la pinza avvicinandola alla sua ferita, ma appena la sfioro ci ripenso all'istante e mi ritiro di scatto indietro.

<<Non hai tipo qualcosa per anestetizzarti un minimo? Ti prego dimmi di sì>> lo prego con gli occhi osservando le sue iridi stanche, scuote semplicemente la testa in segno negativo, sospiro e con il groppo in gola avvicino di nuovo la pinza alla sua ferita.

Prendo un respiro profondo come se fosse la mia prima operazione, come se quello che ne soffrirà di più sarò io. Tengo la luce ben puntata osservando il proiettile che a malapena si vede vista la profondità e tutto quel sangue, limitandosi a splendere leggermente sotto la luce.

Faccio sprofondare la pinza tra le sue carni e lo sento trattenere un urlo buttando la testa contro il sedile <<G-guk non ti muovere>> sussurro implorevole facendo affondare di più quell'oggetto, percependo una lacrima rigarmi il volto, che lascio perdere non avendo modo di asciugarla.

Jeongguk stringe forte il sedile tra le dita facendosi sbiancare le nocche, vorrei tanto stringergli la mano ma non posso. Affondo di più e vedo la pinza sfiorare il proiettile, Jeongguk trattiene il fiato; volendo porre fine a tutto questo afferro con decisione il proiettile estraendolo non troppo lentamente, facendolo urlare dal dolore.

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