Mercoledì 08:51 PM
Sicilia; Italia
2017.10. 11Taehyung's POV
Sospiro sbadigliando leggermente, non so perché ho sonno alle otto di sera, forse per la stanchezza accumulata in questi ultimi giorni. Jimin se n'è andato qualche ora fa, nuove foto si sono aggiunte all'armadio, alcune apprezzate, altre un po' meno soprattutto dal corvino, eppure per nessuna ragione leverò da lì la foto di lui che osserva sconvolto il suo riflesso sullo specchio dopo che io ed Hobi mentre dormiva gli abbiamo riempito il viso di disegni, glitter e scritte con il marker, il solo pensiero mi fa ridere: non l'ho mai sentito urlare così tanto, eppure questi ricordi non servono a molto, questa sera mi sento pesante.
Come mio solito quando sono turbato ho proseguito lungo Corso Sicilia ignorando il lungomare, ho sempre preferito in queste occasioni attraversare il ponte del quale non riuscirò mai a ricordare il nome, forse "F-qualosa Secondo" ma mai avrò voglia a sufficienza per controllare.
A testa bassa e mani in tasca cammino calciando i sassolini che ho davanti anche se oramai da un pezzo ho preso di mira un sassolino un poco più grande degli altri. È uno dei pochi suoni che si sente; in questo momento non passano auto, a fare rumore ci siamo solo io con i miei sassolini, il mare ed una sagoma più lontana.
Non ho voglia di alzare il capo ma a giudicare dal rumore a fatica distinguibile dei passi io e quella figura tra qualche metro ci incroceremo, di solito avrei alzato il capo spinto dalla curiosità ma talmente spento in questo momento mi limito a calciare nuovamente quel sassolino che però questa volta mi finisce in mare.
Ad occhi sgranati con frettolosi passi mi avvicino alla ringhiera verniciata in bianco dalla quale mi sporgo osservando sconvolto quella distesa talmente scura che ha inghiottito il mio sassolino, il blu sembra nero pece nei punti un poco più distanti dal ponte regolarmente costeggiato da lampioni. Sospiro sporgendomi ulteriormente, non bado più ai passi di quella sagoma, oramai sarà vicina, forse se resto qua abbastanza a lungo mi sorpassa senza che sia costretto a farci contatto visivo, non avendo voglia di salutare chiunque sia.
Sembra una legge non scritta qui, salutare ogni estraneo che si incrocia per strada. Trattengo il fiato appena quei passi si fanno ancora più vicini, continuo ad osservare il punto in cui il sassolino è caduto come se il mare da un momento all'altro potesse risputarlo fuori; mi è passata per la testa lo scenario del sassolino che mi colpisce in fronte, in fin dei conti me lo meriterei visto quante volte l'ho calciato, forse mi ero assorto troppo in cose stupide, non so neanche che fine hanno fatto quei passi, non li sento più.
Mi acciglio, non trovo possibile la sagoma si sia già allontanata a sufficienza affinché non la senta più, mi rimetto un poco più dritto; forse la mia curiosità è stata riaccesa. Percepisco una folata di vento provenire dalla città eppure la presenza alle mie spalle impedisce la maglietta mi si appiccichi alla schiena, ansia ed adrenalina finalmente salgono dopo tanto, è la stessa figura che mi ha seguito quel giorno?
Sussulto sgranando gli occhi appena un soffice tocco mi preme contro la spalla, in automatico la mia mano scatta afferrando quel polso che ero pronto a torcere eppure prontamente un'altra mano afferra la mia, oramai assalito dal panico provo a girarmi. Se vuole un corpo a corpo lo accontento subito eppure la stessa mano premutami sulla spalla mi attira bruscamente all'indietro facendo venire a contatto la mia schiena contro il petto dell'uomo impedendomi così di girarmi ed affrontarlo.
A denti stretti quasi ringhio, provo ad allontanare la presa dalla mia spalla non avendo allontanato la mano dal polso del mio aggressore, continuo a fissare quel braccio tatuato che mi rende tanto difficile liberarmi da quella stretta.
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Seoul Mafia || KookTae ||
FanfictionDalla storia: "Non capisci quanto sia rischioso? Potresti perdere tutto ciò a cui tieni Jeon, sei un idiota" sussurro con voce flebile ed incrinata, lo intravedo sorridere socchiudendo gli occhi "Sono pronto a difendere ciò a cui tengo fino alla mo...