Capitolo 30 - Nuovo Inizio

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Chiunque. Lo so.
Se chiedessi a cento persone, cento direbbero la stessa cosa. Ne più, ne meno.
E probabilmente hanno anche ragione da vendere. Come Fran, come Mair, per una buona parte del suo discorso.
"Non potrò amarti finché non impari ad amare".
Bella frase. Niente da dire. In linea di principio anche corretta. Come si può dare qualcosa quando già sai che non riceverai nulla in cambio? O meglio, per quanto si può continuare a donare senza mai ricevere?
Gran bella domanda.
Quel che so per certo è che io, volente o nolente, ma sicuramente più volente, ho dato soltanto problemi e menefreghismo e... tutto il peggio possibile di me. Infatti, alla fine, ho ricevuto ciò che meritavo.
Ecco cosa direbbero quelle cento persone: "Te lo sei meritato!".
Do ut des, dicevano i latini.
Oddio, è anche vero che non sempre dando tutto te stesso ricevi tutto dell'altro. Però forse, pur rimanendo fregato, se non altro hai la coscienza pulita.
Avere la coscienza pulita.
È proprio ciò che mi manca. Perché posso nascondere sotto il tappeto tutta la polvere che riesco, vero, e bloccare quel tappeto con una bella montagna di massi che non sono nient'altro che il perdono che ad ogni colpa mi regalavo, vero anche questo. Ma, prima o poi, qualcuno ti farà notare quanti proverbi esistono per spiegare tutto ciò: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, si raccoglie ciò che si semina, prima o poi i nodi vengono al pettine, e via discorrendo; e non potrai far altro che osservare quella montagna di massi travolgerti e tutta quella polvere soffocarti.
Però dopo ti senti meglio, no? Ti liberi di un peso, no?
No. Ti senti una merda peggiore di prima. Ti guardi attorno e non ci sono che rovine di ricordi e cadaveri di veri amici che tu hai mutilato con il menefreghismo, con la paura che dare qualcosa significasse toglierti qualcosa, che poi chissà se lo riavrai indietro in una logica commerciale e sterile.
Questo ho ottenuto.
Sull'uscio di quella porta ho scoperto quanto i segreti possano rimbalzare come proietti vaganti, quanto velocemente un amico tradito possa prendere le mie parti in questa commedia per una sola volta. L'ultima.
La relazione quasi inesistente tra me e Fran, il risentimento di Mair forse solo a tratti immotivato dalla gelosia e infine il colpo di grazia di EJ.
Un cazzo di domino che, con estrema inconsapevole cura, ho contribuito a disegnare, sistemare ed azionare.
E sono valse a poco le scuse del tipo: "Ma io ti avevo avvertito sul conto di Fran, ricordi? Quando stavo per incendiare la macchina te l'avevo detto e tu mi hai minacciato" oppure: "Ma quella notte alla baita ci siamo sbronzati e crollati addormentati! Niente di più!"
I miei precedenti hanno avuto la meglio.
Ed eccomi qui a calciare per l'ennesima volta una lattina che non vuole lasciarmi strada libera.
Qualche studente mi indica. Di tutta risposta mi infilo le mani nelle tasche dei pantaloni e vado avanti. Come ho sempre fatto.
Fran era innocente. Francesca la stronza supponente che bullizzava la povera ed indifesa Mair. Chi l'avrebbe mai detto. E io che mi vantavo di capire la gente al primo sguardo.
Mair, con il senno di poi, non tanto innocente. Quel domino è partito grazie a lei, grazie alla soffiata ad EJ sia sulla mia relazione con Fran sia sulla mia identità. Praticamente gli ha fornito arma, motivazione e obiettivo. Eppure non mi sento di fargliene una colpa. Dopo la storia di sua sorella, dopo ciò che credeva di aver visto alla baita, forse anch'io mi sarei comportato così. Per questo non riesco ad odiarla: vorrebbe dire odiare anche me.
EJ, infine. Lui sì il più innocente di tutti, prima della fine. Ed è incredibile come, a volte, innocente possa essere sinonimo di fesso.
Ma tirando le somme nessuno può totalmente dirsi davvero innocente. Come tutti nella vita. No? Forse qualche santo. Cavolo deve essere davvero un club d'élite quello. Altro che Ivy League.
Quindi? Adesso? Che si fa?
Non ho una casa, non ho un amico...
<< Aiden! >>
Mi volto di scatto come se anziché il mio nome mi avessero ordinato di consegnare il portafoglio.
<< Oh! Oh! Calmati! Sono io ricordi? >>
Un ragazzone allampanato e vestito bene mi guarda interdetto.
<< Si mi ricordo. Beta Gamma... >>
<< In realtà è Gamma Lambda... ma non c'è problema. L'ultima volta siamo partiti con il piede sbagliato e ti ho colto di sopresa... >>
<< in realtà io ti ho sbattuto nel cestino quindi sono stato io a cogliere te di sorpresa. >>
<< Giusto, giusto. Ti va di ripartire da capo? Io sono Eliot, presidente della Gamma Lambda. So che hai avuto dei problemi oggi. >>
<< Puoi dirlo forte. >> sottolineo accendendomi una sigaretta.
<< Sono qui per farti un'offerta di pace. >>
<< Ah si? E sarebbe? >>
<< So dello screzio che hai avuto con il tuo compagno di stanza. >>
Attende invano due secondi nella speranza che confermi la sua versione. Il mio silenzio è ovviamente assenso.
<< Ecco... quindi sono qui per offrirti un posto nella nostra confraternita! >>
<< Ah si? E dov'è la fregatura? Intendo... riti di iniziazione come nottate nudi all'addiaccio o chiusi dentro un barile? Cosa? >>
<< Niente di tutto ciò... almeno per te. Il tuo cognome basta e avanza. >>
Espiro una nuvola di fumo per digerire la frase appena pronunciata.
<< E dimmi... cosa ne ricaverei io? >>
<< Innanzitutto l'onore di essere membro attivo della Gamma Lambda... >>
<< Solo questo? >>
<< No! E ovviamente una camera tua nella nostra casa! >>
Dormire in macchina o su un letto? Dormire in macchina o su un letto?
<< E dove sarebbe questa casa? >>
<< Proprio dietro di te! >> dice indicandomi un punto a circa cinquanta metri alle mie spalle.
I miei occhi corrono lungo la strada ingombra ti auto di lusso e sportive. Corrono lungo il prato tagliato fine come un green di golf su cui, facilmente, rotolano lattine, barilotti di birra e ragazze già piuttosto alticce. Corrono all'interno del patio in legno bianco dove è sistemato un ping-pong stracolmo di bicchieroni di carta e dal quale si sporgono ragazzi intenti a montare casse altoparlanti più alte di loro. Corrono al piano superiore dove, scavalcate le finestre, sul tetto si sistemano fuochi d'artificio per il gran finale di quella che ha tutta l'aria di essere la festa del secolo.
<< Vedi Aiden come confraternita che vanta innumerevoli uomini di successo tra cui due senatori ed anche un presidente, abbiamo mano decisamente più libera rispetto ad ogni altra associazione studentesca del campus. Allora cosa ne pensi? >>
Chiodo scaccia chiodo. Ecco la sola cosa che riesco a pensare.
<< Caro Eric... >>
<< Veramente è Eliot. >>
<< Fa lo stesso. Caro mio... penso che io e te diventeremo ottimi amici! >>

© Giulio Cerruti (The_last_romantic)

Angolo dell'autore:

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