<< Aiden! Aiden Dickerson! >>
Cristo Santo! Ma dove ca...
<< Ehi! Sei tu Aiden Dickerson? >>
Dio che male la testa!
Cassy...
<< D... dove sono? >>
Voci indistinte di accavallano al di sotto di un tamburellare ritmico metallico.
Voci, colpo, voci, colpo.
<< Al Grand Hotel! Alzati stupido ubriacone! >>
La luce...
Apro gli occhi con una fatica che non è nulla a confronto di quella per mettere a fuoco il manganello che rimbalza tra le sbarre.
<< Sbarre? >>
<< Muoviti che hai una visita! E datti una sistemata! Hai anche sbavato sulla panca! Gioventù bruciata! >>
Ma cosa...
Rantolo e mugugno finché riesco a trovare le forze per mettermi a sedere. Sento il sangue lasciare il cervello dove ristagnava chissà da quanto e provo a stropicciarmi il viso per riattivare la circolazione.
Quando mi guardo attorno mi convinco che era meglio rimanere svenuto.
Svenuto...
Riconosco una cella con sbarre su tre lati e alla finestra. Riconosco un lavandino di acciaio con accanto il water stranamente pulito. Riconosco la panca sulla quale sono seduto e mi conforta perche significa che sono in un distretto di polizia e non in una prigione.
Di nuovo...
Riconosco tutto anche se non ci sono mai stato... o almeno non in questa.
Il poliziotto sta tornando con in mano le chiavi delle celle.
<< Cosa ci faccio di nuovo qui? >>
<< Di nuovo? Ah di bene in meglio! Al terzo reato c'è la galera lo sai? >>
<< Io la conosco... come si chiama... c'era una ragazza con me... >>
<< Certo come no. Forza girati cosi ti metto le manette e ti porto dal capo. >>
<< Cassy! Era con me! In moto! Ci devono aver speronato! >>
<< Dio santo! Devi esserti anche drogato in quel vicolo! >> esclama stringendo più del dovuto le manette ai miei polsi.
<< Vicolo? Dov'è Cassy? Mi dica dov'è! Devo saperlo! Sta bene? Sua madre... >>
<< Ora basta! >>
A spintoni mi indica la strada verso una stanzetta nascosta dal distributore dell'acqua.
<< Entra! >>
All'interno un uomo di mezza età fuma una sigaretta di spalle.
<< Capiamoci bene: io non piaccio a te e tu non piaci a me. A me i figli di papà non sono mai piaciuti. Ti credi un vip? >>
Non è possibile...
<< Io veramente... >>
<< Pensi che puoi fare tutto ciò che vuoi? Che puoi venire qui, con un altro nome, a saldare i conti con quella banda, mandandoli tutti in ospedale e infine fingersi ubriaco? Forse potrai fregare i poliziotti di New York ma di certo non me! >>
Tutto questo...
<< Agente Newman? >>
<< Ti diverti a fare lo spiritoso? Non so chi sia l'agente Newman! Agente Gibson! Ficcati in testa questo nome perché da qui senza il mio consenso non te ne vai! Ora dimmi tutto quello che sai! >>
Ma cosa diavolo...
<< Ero in moto con Cassy! Cassy Hernandez! Lei sta bene? Ci hanno speronato quelli di New York! Tutto questo non ha senso! >>
<< Figliolo non so quali acidi ti sei iniettato ma eri solo, vicino alla tua auto... >> inizia a sfogliare un fascicolo. << Ecco! Una Impala del '67 nera targata... >>
<< Non è possibile! Io quella macchina l'ho venduta mesi fa. Ma che cazzo di scherzo è questo? >>
<< Ragazzo! Modera il linguaggio! Eri svenuto nel vicolo di fronte al "Grapes". Bossoli e quattro uomini semi morti attorno a te. Questo è quanto. Niente Cassy o come diavolo si chiama, niente moto. Niente di niente. La botta, l'acido o l'alcol che ti sei bevuto... comunque dev'essere stato bello forte! Ad ogni modo, da qui non te ne vai prima di aver chiarito tutto! >>
<< E proprio a tal proposito... >> esclama un uomo mingherlino spalancando la porta ed urlando all'indirizzo dell'agente Gibson . << È assolutamente contro la Costituzione e contro tutti i principi di presunta innocenza. Il mio assistito è la vittima di questa situazione, è stato aggredito e, come riporta il referto medico, ha subito un trauma cranico che per colpa dei suoi colleghi non è stato potuto curare a dovere perché preso da voi in custodia. Tutto questo presuppone le basi anche di mancata osservazione delle regole di primo soccorso, primo soccorso però attuato nei confronti degli aggressori. Quindi agente Gibson se lei e il suo dipartimento non volete avere denunce di abusi, le intimo, per prima cosa, di togliere le manette al mio assistito e, come seconda, di firmare immediatamente il suo rilascio. Qualunque domanda vorrà porgli la farà alla mia presenza o in tribunale qualora mai il giudice riterrà opportuno aprire una istruttoria! >>
<< Avvocato? >>
<< Vieni Aiden. Andiamo! >>
Ancora spinte per uscire fuori dalla stanza.
È tutto cosi simile... eppure totalmente diverso.
<< Aiden! Sono corsa appena ho saputo! >>
<< Fran? >>
Mi si para davanti gettandomi le mani al collo.
<< Lei chi è? >> esclama l'avvocato.
<< È una mia amica! Tu forse puoi spiegarmi cosa succede! Ti prego mi sta scoppiando la testa! Ero in strada un attimo fa e ora mi sono svegliato qui! >>
<< Ti hanno aggredito! È un miracolo che tu sia vivo! >>
<< Ma non è possibile! Tutto questo è accaduto mesi fa! >>
<< Cosa stai dicendo Aiden? Ti hanno colpito ieri sera! >>
<< Ma no! Ero in moto con Cassy! >>
<< Chi? >>
Sul suo volto la sorpresa di una risposta inaspettata.
<< Come chi? Cassy! Alta cosi, castana! Karl sa bene... >>
<< Chi è Karl? Aiden stai vaneggiando! Forse è il caso di portarti in ospedale! Che ne pensa avvocato? >>
<< No! >> sbotto infine. << No! No! >>
Le mie ginocchia toccano terra senza neppure l'accenno di un dolore. Solo la mente cerca se stessa nel vano tentativo di connessione tra ciò che è e ciò che è stato.
Perduto come chi credeva davvero in ciò che il cuore sentiva ed il corpo provava.
Ora solo l'umidità delle lacrime mescolarsi con il sudore.
Fran si accovaccia accanto a me fermando dei poliziotti pronti a soccorrermi.
<< Aiden! Guardami! >>
<< Io... Cassy... >>
<< Non so come dirtelo... a volte può capitare. Hai vissuto qualcosa di traumatico e violento. Forse la tua mente si è aggrappata a qualcosa che potesse farti sentire al sicuro. Ma stai bene. Sei salvo. Li hanno presi Aiden! Hanno preso tutti i membri della banda. Non hai più nulla da temere! >>
Mi avvolge in un abbraccio caldo e compassionevole.
<< Ma io... l'ho vista, l'avevo trovata! >>
<< Lo so Aiden. I sogni più belli hanno sempre il brutto vizio di deluderci al risveglio. >>
<< Quindi è stato tutto... finto? >>
<< Temo di sì. >>
Scuoto la testa.
A negare la realtà, a tentare di scrollarmela di dosso.
Non è accaduto nulla.
Nulla.
<< Tutto qui? >> chiedo sperando in un finale migliore.
<< Ti ha tenuto in vita. E questo non è affatto poco. Vieni sù. Alzati. >>
Mi sollevo cercando di mantenere un equilibrio difficile da trovare. Soprattutto nella mia mente.
Usciamo all'esterno dove il sole sembra più abbagliante del solito. Probabilmente è soltanto il mio trauma cranico che parla.
<< Sei stato fortunato Aiden! >> esclama l'avvocato riportandomi con i pensieri al presente << Sei fortunato ad avere persone che pensano a te! >>
<< Avvocato me lo ha già fatto questo discorso... non si preoccupi non mi cacceró più nei guai. >>
<< Posso affidarlo a lei? >> chiede dubbioso all'indirizzo di Fran.
<< Non si preoccupi! >>
Continuo a guardarmi i piedi. Ho le scarpe di quel giorno.
I passi dell'avvocato si allontanano mentre il braccio stretto in vita di Fran si fa via via sempre più tremante.
<<Cazzo! Aiden... aspettami un secondo qui. Ho lasciato la borsa dentro. Vado e torno. Non muoverti! >>
1La scarpe di quel giorno.
Rimango qui indeciso sul da farsi, insicuro dei miei passi ed in cima alla scalinata che mi separa dalla strada.
Neppure dieci minuti dal mio risveglio. Ancora non ci credo.
Com'è possibile tutto ciò.
Cazzo, era vivido. Non un ricordo. Un sogno talmente forte da percepire il suo scorrere.
Mille e più pensieri buttati. Tutta la storia di W, la casa nuova, Karl, mia madre. Tutto da buttare.
Chissà se l'osservatorio esiste davvero.
Un nuovo me da ricostruire da capo, ammesso sia possibile.
E poi Cassy. Trovata e persa nuovamente. La nostra storia in un lampo di luce.
Penso a lei, ai nostri momenti, tanto veri quanto inesistenti. All'amore fatto a terra, a quegli istanti di puro piacere quando ci univamo in qualcosa di altro, in qualcosa di unico.
Penso a lei, quando rideva sdraiata sul letto. Quando brillava colpita dal sole al mattino e la sua pelle sembrava seta sulla mia.
Penso a lei, ai suoi occhi dietro la visiera del casco. Alla paura che aveva in quel ultimo, decisivo momento. Alle sue ultime parole, a quanto, mi chiedo, di suo ci fosse.
Scendo l'ultimo gradino e guardo i miei piedi a cavallo tra una lastra e l'altra del marciapiede.
Come ci sono arrivato qui?...
Un giornale spiegazzato esce come una lunga lingua bianca da un cassonetto.
<< Dodici Aprile... >>.
Tre mesi. Cazzo.
Ed è già passato cosi tanto da quell'inizio a questa fine.
Ho pensato proprio questo. Anche nel sogno.
Allora mi sentivo bene. Come un peso tolto dalla coscienza e dal passato. La voglia di cambiare...
È tutto cosi diverso...
Un colpo alla mia destra.
<< Fran... >> chiamo sottovoce.
Non risponde.
Un suono ritmico di passi. Vicini.
Lontani.
Mi volto.
Una ragazza che corre.
La ricordo nel mio sogno.
Una.
Ragazza.
Che.
Corre.
In tasca. Qualcosa. Di carta.
<< Cassy! >>
La corsa rallenta. Il cuore accelera.
La schiena dritta.
Capelli castani mossi dal voltarsi.
Occhi verdi bordati di oro.
Il viso trova la sua luce.
Ed io con lei.
Sempre.© Giulio Cerruti (The_last_romantic)
Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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Confessioni Di Un Badboy | Completa | Prima stesura
Novela JuvenilL'aria è fresca qui in California. Mi guardo attorno senza riconoscere nulla. Dio, com'è bello! Niente New York, niente famiglia, niente passato, qualche segreto. Cazzo. Mi siedo sul cofano e accendo una sigaretta. Solo lei, una macchina e i miei...