Capitolo 4 - EJ

404 39 16
                                    

Cerco di capire.
Sarà alto un metro e ottanta o giù di lì. Atletico, probabilmente ha giocato a basket al liceo. La pelle ricorda un po' il colore di una nocciola ma chiaro, tenue, quasi fosse un'abbronzatura di fine estate. Gli occhi, scuri, sono stranamente vicini tra loro. Scuri come i capelli ricci più corti sulle tempie.
Deve avere una passione smodata per i braccialetti: non riesco a contarli quanti ne indossa su entrambi i polsi.
Ma non è qualcosa di fisico. C'è qualcosa di profondamente sbagliato in questo ragazzo.
E non è solamente il fatto che non ha neppure respirato da quando sono entrato per quanto è impegnato a parlarmi di quanto sia contento di essere in questo college.
Credo sia dovuto al fatto di essere una di quelle persone ancora intrappolate in una visione onirica e ottimistica del mondo, qualcosa che in teoria l'adolescenza porta via con sé quando termina insieme all'acne, le erezioni involontarie e del generico senso di timidezza.
Ma questo EJ sembra aver saltato questa parte.
Ma forse parlo per invidia.
Non che mi piacerebbe credere ancora alla storiella del: "Andrà tutto per il meglio!" e del: "Fai ciò che ti rende felice!".
A me nessuno l'ha mai suggerito né mai detto esplicitamente.
Per questo, nonostante lo conosca meno di cinque minuti che sembrano almeno cinque ore, provo un senso di rabbia mescolata con un pizzico di pietà ed una punta il biasimo se penso al momento in cui tutto il suo mondo crollerà sotto i pugni e calci della vita.
Ma se non smette di parlare immediatamente, prima della vita, lo colpirò io.
Continua a saltellare qui e là come Bugs Bunny in uno di quei cartoni animati in cui il cacciatore cerca di catturarlo... e io ho sempre odiato Bugs Bunny. 
Lo guardo mentre sistema i suoi bagagli esattamente come lo sto facendo io ma, nel mentre, non smette di raccontarmi una storia dietro ogni oggetto che tira fuori dal suo trolley.
« Ti dispiace se appendo questo poster alla parete? »
« EJ, della tua metà puoi farne ciò che vuoi. Ma toglimi una curiosità: il tuo cognome Yates si scrive la Y, giusto? »
« Sì esatto !»
« Allora perché ti fai chiamare EJ? » gli chiedo mentre mi accendo una sigaretta seduto sul bordo della finestra.
« Non so... in realtà suonava meglio. » mi spiega come un pizzico di delusione probabilmente per il fatto che l'unica cosa che io abbia detto da quando sono entrato è una critica.
« Hai fatto bene! » lo tranquillizzo. In fondo non posso cambiare stanza e devo farmi andare bene il compagno che mi è stato assegnato.
« E dimmi un po' EJ, non ci ha pensato alle regole per la stanza? Del tipo se siamo con qualche ragazza appendere un calzino fuori dalla porta? »
« In realtà Aiden, qualche idea ce l'avrei! »
Purtroppo non avevo dubbi. Avrà studiato un decalogo a cui, per quieto vivere, dovrò sottostare.
Ma fino a che punto si vedrà.
« Probabilmente ci sarà utile la regola del calzino. Non so se hai notato quante ragazze ci sono in questo campus!»
« EJ mi sorprendi. Ti avrei fatto tipo da ragazza fissa anche se speravo il contrario. E dimmi hai già messo gli occhi su qualcuna?»
« In realtà qualcuno ci sarebbe... »
« Non per fare lo spaccone ma faresti bene a indicarmela in modo da evitare di provarci. »
« Quindi pensi che troverò spesso un calzino sopra la maniglia?»
« In realtà, se fossi arrivato prima di te lo avresti già trovato. Ma se tutto va come dico io la maniglia non la vedremo per un bel pezzo! » lo avverto nascondendo in un mezzo sorriso la certezza che sarà così.
« Già hai fatto colpo? »
« Cosi sembra... la tutor... "F" e poi qualcosa... gran bel fondoschiena... ma non cambiare discorso! »
« In realtà Aiden la mia ragazza è già qui! È più grande di me di un anno. »
« Male EJ! Molto male! Non si arriva al college fidanzati! »
« Me l'hanno detto in molti ma che ci posso fare? Sono fidanzato da sei anni!»
« Cioè fammi capire: hai diciotto anni, sei fidanzato da quando ne avevi 12? »
«Sì lo so, è tanto tempo. Ma il tempo è relativo no? Pensa ho cambiato facoltà per passare ogni istante con lei! »
« Primo: come ti viene in mente? Secondo: non è tanto tempo: è un'eternità! È un incredibile, infinita, lunghissima eternità! »
« Lo so ma... »
Il suo cellulare inizia a squillare in tasca con Stronger di Kanye West.
« Pronto? Sì, arrivo subito! »
« Non dirmi che è la tua ragazza che ti tiene al guinzaglio. »
Lo guardo scuotere la testa mentre viene verso la di me e sporge della testa oltre alla finestra.
« Eccola Aiden! Mi avevi detto di indicartela! Lì, in strada accanto alla scalinata! Lei è Francesca, la mia ragazza!»
Oh, cazzo!

© Giulio Cerruti (The_last_romantic)

Angolo dell'autore:

Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

Confessioni Di Un Badboy | Completa | Prima stesuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora