<< Capiamoci bene: io non piaccio a te e tu non piaci a me. A me i figli di papà non sono mai piaciuti. Ti credi un vip? >>
<< Io veramente... >>
<< Pensi che puoi fare tutto ciò che vuoi? Che puoi venire qui, con un altro nome, a saldare i conti con quella banda, ferendone gravemente tre con probabilmente un quarto in fuga e infine fingersi ubriaco? Forse potrai fregare i poliziotti di New York ma di certo non me! >>
<< Mi scusi lei sarebbe? >>
Dio quanto mi fa male la testa. Ma nonostante ciò mi diverto tanto a prendere per il culo questo poliziotto di provincia.
<< Ti diverti a fare lo spiritoso? Sono l'agente Newman! Ficcatelo bene in testa! Newman! Perché da qui senza il mio consenso non te ne vai! Ora dimmi tutto quello che sai! >>
<< Mi pare di averlo già detto... non mi ricordo un cazzo! Li ho notati fuori dalla confraternita. Si vedeva benissimo che non erano del posto. Mi sono insospettito, sono scappato e mi hanno inseguito. Pensavo di trovare riparo in quel vicolo ma mi hanno colpito alle spalle. Fine della storia. E poi non dovrei avere un avvocato? >>
<< E proprio a tal proposito... >> esclama un uomo mingherlino spalancando la porta ed urlando all'indirizzo dell'agente Newman . << È assolutamente contro la Costituzione e contro tutti i principi di presunta innocenza. Il mio assistito è la vittima di questa situazione, è stato aggredito e, come riporta il referto medico, ha subito un trauma cranico che per colpa dei suoi colleghi non è stato potuto curare a dovere perché preso da voi in custodia. Tutto questo presuppone le basi anche di mancata osservazione delle regole di primo soccorso, primo soccorso però attuato nei confronti degli aggressori. Quindi agente Newman se lei e il suo dipartimento non volete avere denunce di abusi, le intimo, per prima cosa, di togliere le manette al mio assistito e, come seconda, di firmare immediatamente il suo rilascio. Qualunque domanda vorrà porgli la farà alla mia presenza o in tribunale qualora mai il giudice riterrà opportuno aprire una istruttoria! >>
<<Ma.. >> balbetta l'agente Newman.
<< Non un'altra parola o la riterrò direttamente responsabile di tutto l'accaduto: lei in primis , il suo responsabile e l'intero dipartimento a seguire. Detto questo la ringraziamo sperando di non vederla mai più! >>
<< Agente Newman guardi esco anche senza il suo consenso! >>
Rido mentre guardo esterrefatto questo gracile ometto che mi afferra il gomito e mi trascina fuori dal distretto di polizia. Me lo ricordavo più basso, meno calvo e sicuramente meno sicuro di sé. Questi mesi sembrano davvero averlo rinvigorito o semplicemente in questo caso la mia situazione era di gran lunga meno complessa.
Usciamo all'esterno dov'è il sole sembra più abbagliante del solito. Probabilmente è soltanto il mio trauma cranico che parla.
E poi lo vedo. Parlottando con un agente e lamentandosi che la sua vetrina è andata in frantumi e che l'intera strada è transennata impedendo ai clienti di accedere al suo pub.
Sta salendo le scale. Per un momento incrocia il mio sguardo che è alla ricerca di una risposta.
Scuote impercettibilmente il capo. Non sembra essere il momento.
Faccio due più due.
Credevo che mi avesse tradito, credevo si volesse salvare anche lui la pelle bloccato in quel vicolo con me.
Invece no. L'agente non ha parlato neppure della mia pistola... chissà che fine ha fatto. L'avrà nascosta Fergus per non farla trovare alla polizia.
Di sicuro nei prossimi giorni dovrò andare da lui a chiedergli... o più correttamente a scusarmi.
Cazzo, allora un amico ce l'ho. Qualcuno che mi guarda le spalle.
<< Sei stato fortunato Aiden! >> esclama l'avvocato riportandomi con i pensieri al presente << Sei fortunato ad avere persone che pensano a te! >>
<< Fergus? >>
<<Chi è Fergus? >>
<< Nessuno! Le piuttosto di chi sta parlando? >>
<< Ovviamente dei tuoi genitori! >>
<< Ovvio che ci fossero loro dietro a tutto questo! >>
<< Ti dirò una cosa Aiden: sei il ragazzino più viziato e fortunato che conosca. Ma se sei così però non è certo colpa tua. Loro fanno ciò che fanno probabilmente solo per lavarsi la coscienza, per i genitori che sono stati. Ovviamente qui lo dico e qui lo nego. >>
<< Quindi? >>
<<Quindi sii paziente, meno orgoglioso e decisamente più cauto. Detto questo ti saluto! >>
<< Come mi saluta? Non pensa ci sarà un processo? >>
<< Lascia fare a me. Per una volta non è stata davvero colpa tua e non ci sarà nessun processo se non per quei tre piantonati in ospedale. Posso ancora parlare a nome tuo dal processo di New York. Perciò vedi di rigare dritto in modo da non rivederci più. >> mi intima chiudendo la sua ventiquattrore e facendomi un cenno di saluto scendendo le scale.
Rimango qui indeciso sul da farsi, insicuro dei miei passi ed in cima alla scalinata che mi separa dalla strada.
Cazzo, mi sembra di essermi tolto almeno trenta chili da dosso. Talmente tanti da temere di scendere le scale per dimore di cadere.
Che sia un segno? Che sia un nuovo inizio? Una di quelle svolte nella vita che resettano nel corso che si era preso?
Con grande gioia scendo l'ultimo gradino e guardo le mie scarpe a cavallo tra una lastra e l'altra del marciapiede.
Un giornale spiegazzato esce come una lunga lingua bianca bianca da un cassonetto.
<< Dodici Aprile... >>
Ed è già passato cosi tanto da quell'inizio a questa fine.
Non credo di star facendo nulla di male se non quella di stare in mezzo alle scatole e al passaggio tanto da urtare con la spalla una ragazza intenta a fare jogging.
<< Scusami! >> le urlo.
Non sembra neppure sentirmi battendo a ritmo costante i piedi sull'asfalto e svoltando al primo angolo disponibile.
Continuo a guardarmi le scarpe e finalmente una delle due decide di muoversi.
Un passo avanti all'altro. Finalmente il mio corpo riesce a scaldarsi e a riprendersi da tutto ciò che è accaduto, dalla nottata e dalla vita che mi ha preceduto. Riesco perfino a concentrarmi sul calore che questo periodo dell'anno inizia a regalarmi.
Ormai la giacca di pelle sembra davvero superflua e quando la tolgo un rumore leggero la accompagna. Ma non è quello del suo accarezzare i vestiti.
È un piccolo quadratino di carta ripiegato in quattro che colpisce l'asfalto in corrispondenza di un tombino.
Ci guardiamo interdetti per qualche secondo. E non so se sia un bene chinarmi a prenderlo o se sia un rimasuglio della notte passata che potrebbe riportarmi sulle spalle quel peso di cui mi ero liberato.
Solo gli impavidi, mi dico. Con la punta delle dita tocco l'asfalto caldo sotto questo sole penetrante.
Leggero sul mio palmo riposa leggermente aperto e spiegazzato. Lo apro scandendo lentamente poche parole scritte a penna con un'elegante calligrafia.
"Vecchio osservatorio di astronomia. Terzo mattone a destra della targa d'ingresso."
Punto.© Giulio Cerruti (The_last_romantic)
Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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Confessioni Di Un Badboy | Completa | Prima stesura
Novela JuvenilL'aria è fresca qui in California. Mi guardo attorno senza riconoscere nulla. Dio, com'è bello! Niente New York, niente famiglia, niente passato, qualche segreto. Cazzo. Mi siedo sul cofano e accendo una sigaretta. Solo lei, una macchina e i miei...