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Questo capitolo lo dedico a F93vjks0172 perché è una dì quelle persone che riconosco sempre nelle stelline, fin dall'inizio dì questa storia è veramente non so come ringraziarti.
Grazie dì essere qui dal principio e dì non essertene andata.








TAE POV

Avevo passato metà del pomeriggio a rimurginare sulla quantità infinita di scenari che rappresentavano il risultato del nostro incontro con il padre di Haechan e l'altra metà a pensare a quanto sarebbe stato bello riavere il corvino tra le mie braccia una volta che tutto fosse finito.

"Andiamo Capo, Hoseok ci sta aspettando." Il castano interruppe i miei pensieri riportandomi alla cruda e triste realtà dei fatti: quella in cui a breve avrei sarei stato complice o colpevole di un omicidio.

La cosa buona è che, in questa città, se si trova un criminale morto, si tende a non investigare sul caso perché con la quantità di nemici che quest'ultimo si è fatto, sarebbe impossibile venirne a capo.

Non volevo averlo sulla coscienza ma comunque non avrei voluto che Haechan si sporcasse le mani, soprattutto se si trattava dell'omicidio di un suo familiare.

"Andiamo." Affermai cupo guardandolo negli occhi e lasciando la comfort zone dietro la mia scrivania.



Ci stavamo dirigendo dall'unico uomo che ci avrebbe fornito il necessario per affrontare quella maledetta serata e probabilmente uscirne vivi: Hobi.

Era sempre stato il migliore nel suo lavoro e nonostante non avesse mai partecipato attivamente agli scambi o a qualche missione ero sicuro che un giorno si sarebbe voluto mettere in azione.

Non aveva mai ucciso un uomo, proprio come me, e me lo aveva rivelato davanti ad una dolce birra seduti ad un tavolo di un pub fatto interamente di legno.

Eravamo due topi da ufficio: le menti geniali dietro al crimine, non perché non eravamo in grado di avere lo sguardo criminale o perché avevamo paura ma perché vi era la furbizia alla base delle nostre decisioni.

Perché rischiare se il lavoro sporco può farlo qualcun altro? In più il nostro lavoro non era mai stato rischioso, in termini di scontri mortali,  almeno fino a questa lotta tra clan che sembrava quasi interminabile.

Per non parlare dì come la situazione si era magicamente capovolta dal cambio improvviso di lealtà di Suga: speravo solo che non fosse una falsa e che non ci sarebbero stati ripensamenti o quella serata avrebbe sicuramente preso una brutta piega.

Tornai alla realtà solo quando mi accorsi che eravamo davanti alla bianca porta della casa di Hobi.

Per tutto il tempo del tragitto eravamo restati in silenzio con troppi pensieri in testa per rompere il flusso della nostra immaginazione.

"Vi stavo aspettando." Aprì con un sorriso Hobi spostandosi al lato della porta per farci entrare in casa sua.

Restammo in silenzio fino all'arrivo nel salotto dì Hobi: l'ansia circolava senza freno ad ogni lato delle nostre menti, il che rendeva impossibile avere una conversazione dì senso compiuto.

Mi sedetti sul comodo divano dì Hobi ticchettando con le dita sul bordo dì quest'ultimo aspettando una qualunque frase che potesse riuscire a rompere il ghiaccio.

Ma l'unica cosa che sentii fu la pacca sulla spalla che Hobi mi diede prima dì sparire nella sua stanza.

In quel momento dì attesa interminabile guardai con riluttanza gli occhi del castano che nel frattempo si era accomodato dì fronte a me: aveva paura, glielo si poteva leggere lontano un chilometro.

Loyal Swan | VkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora