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JK POV

Aprii gli occhi quando la le prime luci del giorno colpirono il mio viso.

Mi tirai su con il busto e realizzai che non ero nella mia stanza: le pareti ai lati del letto erano nere contrastavano le altre due bianche.

Il letto era coperto da un lenzuolo scuro ed i mobili in legno erano sparsi nel resto della camera.

Ad un tratto tutti i ricordi della sera prima si fecero largo, ancora vividi, nella mia mente.

Dovevo essere nella camera del Signor Kim.

Mandai giù il groppo che mi si era formato in gola: l'immagine di quello stronzo, quello che mi aveva fatto e che mi stava per fare, mi aveva fatto venire da piangere e vomitare contemporaneamente.

Ero spaventato a morte e traumatizzato a vita: ero quasi stato stuprato.

Ma poi l'immagine del Signor Kim si fece spazio nella mia mente: il mio cervello lo aveva disegnato come un eroe tenebroso.

Mi aveva salvato da quella brutta situazione in cui mi trovavo, gliene sarei stato grato per molto tempo.

Nessuno, oltre a Jimin e Mina, si era preso cura di me in quel modo.

Il modo in cui mi aveva portato in braccio via da quell'incubo, il modo in cui mi aveva preparato pazientemente il bagno ma soprattutto il modo in cui mi aveva curato le ferite con delicatezza: qualcosa di quella sera aveva smosso una strana sensazione in me.

Quando si era avvicinato per curarmi il labbro, il cuore aveva perso un battito.

Era stato un gesto dolce, fatto da una persona completamente inaspettata che mi si era presentata come una persona di cui dovevo avere paura.

E l'avevo.

Nonostante le sue gesta eroiche rimaneva sempre l'uomo misterioso di cui conoscevo solo il cognome.

Lo spazio del letto accanto a me era vuoto, del signor Kim non c'era traccia in tutta la stanza.

Sentii una notifica provenire dal mio telefono che era stato appoggiato sul comodino vicino a me.
Kim doveva aver pensato anche a quello.

Presi in mano il cellulare e lo sbloccai controllando i nuovi messaggi: uno da Mina e due da Jimin.

Messaggio da Mina:
"Signorino, non è rientrato stanotte? Non mi faccia preoccupare e mi faccia sapere se devo prepararle qualcosa per pranzo!"

Era dolcissima, come sempre.

Le risposi che le avrei fatto sapere a breve e che non doveva preoccuparsi.

In fin dei conti mi trovavo ancora nella casa del lupo, non sapevo cosa ne sarebbe stato di me.

Messaggi da Jimin:
"Kookie, tutto bene? Ieri sera mi sembravi sconvolto dalla voce... Chiamami!"
"Ps: con Jb è andata a gonfie vele!"

Mi lasciai sfuggire un sorriso, ma riaprii involontariamente la ferita del labbro e inspirai a denti stretti dal dolore.

Risposi a Jimin che gli avrei raccontato tutto il giorno dopo a scuola, che ero sano e salvo e congratulandomi con lui per essere finalmente riuscito a baciare la sua cotta.

Decisi poi di alzarmi, non sarei potuto rimanere a vita dentro quel letto.

Ma un'altra fitta di dolore mi colse di sorpresa, sia la schiena che lo stomaco erano stati colpiti con violenza.

Non mi sarei potuto aspettare che le ferite sarebbero passate nel giro di una notte.

Non era la prima volta che qualcuno mi aveva messo le mani addosso.

Loyal Swan | VkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora