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JK POV

Se n'era andato senza darmi alcuna risposta.

Ero così frustrato, volevo davvero scoprire di più su tutto quello che stava accadendo.

Mi lasciai cadere sulle ginocchia quando vidi il Signor Kim sfrecciare via con la sua auto.

Detti sfogo a tutte le lacrime che avevo trattenuto pensando alla tristezza e alla disperazione che stavo provando in quel momento.

Non solo non riuscivo a capirci più niente, ma la domanda di Kim mi aveva lasciato ancora più perplesso.

"E così saresti il nipote del Re?"

Quale Re? Che stava succedendo?

Non capivo neanche il motivo per la quale il signor Kim si fosse presentato davanti casa mia per pormi una domanda così strana.

Evidentemente c'era qualcosa che anche lui voleva scoprire.

Eppure, non ero riuscito ad incontrarlo per tutta la settimana e avevo iniziato a pensare che stesse cercando di evitarmi.

Ma a quale scopo?

Era lui che aveva sempre premuto il tasto dolente del debito da saldare, l'avrei potuto accontentare ed avrei colto l'occasione per fargli le domande che avrebbero risolto i miei dubbi.

Ma sfortunatamente non lo avevo trovato da nessuna parte, era come se fosse diventato un fantasma per tutta la settimana.

Buffo, pensai, come eravamo riusciti ad incontrarci svariate volte in circostanze ostili e non riuscire a stanarlo quando più ne avevo bisogno.

Dal momento che lo avevo incontrato a casa del nonno, era chiaro che ci fosse qualcosa che li collegasse.

In cui anche mio padre si era invischiato.

Quel simbolo legava tutti e tre, ma proprio non riuscivo a trovare il filo conduttore.

Possibile che il nonno mi stesse nascondendo qualcosa?

Doveva essere per forza così altrimenti non avrebbe reagito in quel modo quando, poche ore prima gli chiesi, delle spiegazioni nel suo ufficio.

Mi feci forza, asciugai le lacrime sul volto e mi alzai lentamente per rientrare in casa.

Non volevano spiegarmi cosa stava succedendo? L'avrei scoperto da solo.

—————

Il sabato a scuola era uno dei giorni più pesanti nonostante fosse uno di quelli in cui uscivo prima.

Avevo due ore di matematica, una di letteratura inglese e una di fisica.

L'unica cosa che mi faceva andare avanti durante le lezioni era la presenza del mio compagno di banco, nonché mio migliore amico.

Era veramente divertente vederlo sbuffare ogni cinque minuti durante le lezioni di matematica... Non riusciva proprio a sopportarla.

Prima dell'inizio delle lezioni mi aveva raccontato di come Jb si stesse interessando a lui e gli avesse chiesto di uscire nei giorni seguenti.

Non potevo che essere felice per lui, dato che mi sembrava un ragazzo piuttosto dolce, malgrado la sua aria da bullo.

In più speravo con tutto il mio cuore che questa volta potesse andare a finire bene la sua storia, sapendo che nelle sue precedenti avventure era stato sedotto e abbandonato.

Ed ero stato sempre io a raccogliere i pezzi.

Mi distruggeva il cuore saperlo così triste e vederlo disperarsi per le sue pene d'amore.

Loyal Swan | VkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora